Carceri, per il sovraffollamento braccialetti, ma solo “a margine 0” di evasione


“Non sarà un indulto”, si tratta invece di “prendere atto che il sovraffollamento delle carceri esiste”. E due modi per affrontarlo potrebbero essere il braccialetto elettronico e, rispedire a casa i detenuti stranieri. Il Guardasigilli Angelino Alfano lancia le proposte per aforntare il problema, ma per quanto riguarda gli stranieri, “se nel rispetto delle leggi e dei trattati internazionali, riusciamo a mandarne via qualche migliaio per fargli scontare la pena nel loro Paese, con la certezza che non tornino più a delinquere né da noi né all’estero, pensiamo solo di fare il bene dell’Italia”.
Sull’argomento ha avuto un colloquio con il ministro degli Interni Roberto Maroni,il quale a Cernobbio dice che “abbiamo effettivamente parlato di strumenti alternativi al carcere, ma subordinati all’ovvia condizione che quegli stessi strumenti debbano garantire il 100% di sicurezza anti-evasione. Altrimenti, stranieri o italiani che siano, li lasceremo in cella”. In Italia la sperimentazione del braccialetto è attiva già da anni. Ma con qualche lacuna, come ribadisce Maroni, “ma c’è stato un sensibile progresso tecnologico». In Francia, invece, spiega Maroni, ci sono stati dei risultati notevoli, tanto che volerà a Parigi per verificare di persona. Il margine accettato dal ministro è “ovviamente zero, come in Francia. Perché il presupposto, lo ripeterò fino a stancarmi, dev’essere la garanzia assoluta che nessuno possa evadere dai domiciliari. In caso contrario, niente braccialetto”.