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Biodigestore Covignano. Residenti preoccupati, salta incontro col sindaco

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Mar 22 Gen 2013 10:40 ~ ultimo agg. 16 Mag 07:26
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I residenti di Covignano e Sant’Aquilina di Rimini da alcune settimane sono sul piede di guerra contro il biodigestore di Cà Baldacci che, spiegano, è sorto in tempi rapidi e senza un’adeguata informazione dei cittadini. “Abbiamo scoperto che, con una variante sostanziale all’impianto di compostaggio che già sorgeva in zona – spiega alla trasmissione TEMPO REALE Mauro Franceschini del comitato Rimini UPtown – era stata realizzata una centrale a biogas senza coinvolgere assolutamente i residenti della zona. Il 21 dicembre nel sito del gestore Hera è stato messo un annuncio dove si spiegava che l’impianto era attivo.” I cittadini hanno deciso allora di informarsi ed hanno contattato anche dei tecnici. “Facendo delle ricerche, – dice ancora Franceschini – abbiamo scoperto che si parla di questa zona (ndr. via San Martino in XX, alla fine di via Covignano) come scarsamente popolata quando in realtà vicino all’impianto abitano più di 400 persone. Abbiamo allora deciso di riunirci in comitato e definire alcune domande da sottoporre alle autorità”.
“Alcuni tecnici parlano di questi impianti – prosegue – come una panacea per il futuro mentre altri evidenziano impatti ambientali importanti. Più a fondo siamo andati e più dubbi ci sono venuti: un impianto di questo genere, ad esempio, porta 15mila camion pesanti ogni anno per trasportare i rifiuti. Già solo guardando la struttura si nota poi come anche l’impatto visivo non sia per nulla mitigato benché ci si trovi in un’area collinare di pregio della città. Poi ci sono i rumori che produce e, anche guardando i documenti, saltano agli occhi importanti livelli di emissioni inquinanti. Il tutto in una zona vessata già da elettrodotti e 30 anni di discarica, ora chiusa. A Rimini stiamo macinando record su record col Pm10 e non mi sembra una buona idea portarlo anche in collina.”
Tutte queste perplessità ieri sera i cittadini le avrebbero volute porre alle autorità cittadine in un incontro in programma alle 21 all’agriturismo Le Calastre. “Il sindaco Gnassi aveva accettato di partecipare insieme all’assessore all’ambiente Visintin – spiega Franceschini – e noi avevamo preparato dei quesiti senza alcuno spirito polemico. Purtroppo alle 21.05, quando nella sala c’erano già 200 persone, siamo stati informati che il sindaco non poteva intervenire a causa di un impegno improvviso. La cosa la abbiamo vissuta come una mancanza di rispetto. Abbiamo ringraziato l’assessore Visintin per essere intervenuta ma non era purtroppo la persona alla quale volevamo porre le domande. Non avevamo quesiti tecnici e la responsabilità della tutela della salute dei cittadini è il primo cittadino ad averla.”
E ora? “Abbiamo deciso di informare tutti i residenti che erano all’oscuro della cosa. E richiederemo un incontro col sindaco per sottoporgli le nostre legittime domande su tematiche di sua competenza”.

(nella foto, tratta dalla pagina facebook del comitato, l’impianto contestato)

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