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Baudo elogia Muccioli in tv. Maranzano:’ha ucciso mio padre’

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Ven 22 Ott 2010 13:17 ~ ultimo agg. 14 Mag 00:37
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Giuseppe Maranzano, figlio di Roberto Maranzano, ucciso nella porcilaia all’interno della comunità di San Patrignano ha inviato una lettera a Pippo Baudo dopo la puntata di lunedì del suo programma ‘Novecento’ dedicata a Vincenzo Muccioli, esprimendo il suo disappunto nel celebrare un uomo che, per lui, è l’assassino del padre. Nel 1994 Muccioli fu assolto dall’accusa di omicidio colposo e condannato a otto mesi di carcere per favoreggiamento per l’omicidio di Maranzano. Nel 95 la cassazione, su ricorso della procura di Bologna, cambiò il capo d’imputazione in maltrattamenti seguiti da morte.

Pubblichiamo la lettera di Maranzano:

‘Le scrivo in riferimento alla puntata del 18 Ottobre in memoria di Vincenzo Muccioli. Mi chiamo Giuseppe Maranzano, figlio di Roberto. Mio padre è stato “ospite” di San Patrignano fino al 1989, anno in cui morì. Morì picchiato selvaggiamente da due energumeni e sotto l’acqua ghiacciata lasciato fino a perdere i sensi per poi essere “buttato” in una discarica a 700km di distanza. Dimenticavo…anche le scariche elettriche. La giustizia terrena ha provato la responsabilità di colui che lei in una intervista chiama: un uomo che si è dato tanto da fare per il bene del prossimo. Le rammento che Muccioli avrebbe dovuto affrontare un nuovo processo con capi d’accusa ben più “scomodi” ma morì prima che potesse finalmente essere giudicato per quello di cui era realmente colpevole riguardo i fatti accaduti all’interno della “porcilaia”. Ecco…le scrivo perchè mi rattrista non poco dover sentir sempre e solo una sola campana. La campana che suona a festa per ricordare quanti buoni propositi aleggiano a San Patrignano. Per la giusta memoria di mio padre e di tante altre persone che lì ci sono morte o che hanno perso la loro dignità sarebbe giusto che accanto alle belle parole camminino le parole per qualcuno “scomode”. Tutto questo far finta che nulla sia mai accaduto e questo velo di grande beatitudine sulla Collina non fanno altro che far aleggiare l’anima di mio padre e degli altri ragazzi imprigionata su quel colle. Mi sarebbe piaciuto poter pacatamente intervenire alla Sua trasmissione per celebrare la memoria di chi da lì non è mai uscito e di chi lì ci ha lasciato la dignità; sradicata. Ma non c’è spazio perchè in Italia siamo stati abituati a vedere solo le cose belle.
Con sincerità,
Giuseppe Maranzano’

Vincenzo Muccioli ha dovuto affrontare due processi. Il primo ebbe inizio col rinvio a giudizio il 10 dicembre 1983 e terminò con la condanna il 16 febbraio 1985, per sequestro di persona e maltrattamenti per avere incatenato alcuni giovani della comunità. Muccioli fu assolto in corte d’appello nel novembre 1987 e la sentenza fu confermata in cassazione il 29 marzo 1990. Il secondo, nel 1994, ha portato a una condanna a otto mesi di carcere per favoreggiamento e a un’assoluzione dall’accusa di omicidio colposo per l’assassinio, avvenuto in comunità, di Roberto Maranzano. Dopo la sua morte, tuttavia, la Corte di Cassazione, sez. sesta, con sentenza n. 3063 del 13/07/1995 (dep. 15/09/1995) su ricorso della Procura generale di Bologna sancì che fu un errore processare Muccioli per omicidio colposo e che, se fosse stato in vita, avrebbe dovuto essere giudicato di nuovo per la morte di Roberto Maranzano con la più grave accusa di maltrattamenti seguiti da morte.

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