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Arrivi e presenze, dati Osservatorio confermano 2017 positivo

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mar 28 Nov 2017 15:46 ~ ultimo agg. 20 Mag 13:00
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52 milioni di presenze in Emilia Romagna nei primi nove mesi del 2017, +6,4% rispetto ai 49 di tutto il 2016. Su Riviera (+5,3%) e Appennino (+4,8%). Gli aumenti più significativi sono per Città d’arte (+12,7%) e altre località (+16,3%). Lo rilevano i dati dell’Osservatorio Turistico dell’Emilia Romagna aggiornati a settembre.

Per quanto riguarda la Riviera Romagnola, aumentano i turisti italiani (+6,4% di arrivi e +4,6% di presenze) e ancora di più gli stranieri (+8% di arrivi e +8,1% di presenze) nei primi nove mesi dell’anno, grazie anche una stagione estiva (maggio-settembre) caratterizzata da una situazione meteo molto favorevole.

La crescita del movimento autostradale, preso come indicatore di “ripresa economica”, è una costante degli ultimi periodi. Il movimento degli autoveicoli in uscita ai caselli autostradali della Riviera romagnola nel periodo gennaio-settembre 2017 registra una crescita complessiva del +3,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Per quanto riguarda il dettaglio dell’andamento della stagione balneare estiva 2017 (maggio-settembre), alla fine di un mese di agosto caratterizzato da una seconda quindicina migliore della prima in termini di affluenza e durata dei soggiorni, il movimento turistico presenta un incremento del 4,6% degli arrivi e del 4,4% delle presenze. In crescita sia la componente nazionale (+4,2% di arrivi e +3,6% di presenze) sia quella internazionale (+6,6% di arrivi e +7,5% di presenze).

Guardando oltre i confini nazionali, crescono i turisti dalla Russia (+25% circa), Polonia (+20% circa), Repubblica Ceca (+12% circa) e Germania (oltre il +9%). 

“In Emilia-Romagna – commenta Nadia Rossi, consigliere regionale del Pdabbiamo voluto dare un’impronta nuova alla promo-commercializzazione del territorio in chiave turistica attraverso l’istituzione delle Destinazioni Turistiche. Proponiamo quindi un modello di marketing territoriale basato su un’offerta a tutto tondo del territorio, non più concentrata solo sul prodotto, come era in precedenza. Elementi naturalistici, beni culturali e monumentali, eventi, enogastronomia, sport e così via si fondono per garantire un’offerta declinabile a pubblici compositi, con esigenze diversificate. A trarne vantaggio non è solo il comparto turistico in senso stretto, ma tutta l’economia locale. Ecco perché il turismo va sostenuto non solo con investimenti diretti, ma anche attraverso operazioni che potenzino le nostre infrastrutture e la rete di relazioni internazionali”.

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