Al casello con 150 kg di hashish. Arrestato pesce grosso dello spaccio


Davide Roberto, 37 anni, aveva apparentemente una vita irreprensibile. Padre di tre figli, imprenditore nel settore edile con diversi stabili di proprietà e in affitto e presidente di un’associazione sportiva (la city beach sulla strada per San Marino). In realtà era il numero uno dell’approvvigionamento di haschisch e cocaina in tutta la Provincia di Rimini e gestiva il traffico dall’Olanda. Gli investigatori riminesi ci stavano lavorando da dopo l’omicidio del tassista 55 enne Leonardo Bernabini, il 2 settembre scorso a Covignano, ad opera di Marco Zinnanti (ora in carcere a Ferrara), il 22 enne riminese a capo di un grosso giro di spaccio. Nel nascondiglio di via Teodorico, perquisito dopo il suo arresto (avvenuto nel teramano 4 giorni dopo l’omicidio) erano stati trovati armi, denaro, documenti falsi e molta droga. Hashish. Quella droga veniva da Davide Roberto. L’arresto è scattato ieri a mezzogiorno al casello di Rimini Nord. Le intercettazioni telefoniche non avevano portato a nulla, dopo l’omicidio infatti non c’erano stati più contatti per mesi, fino a quando, la settimana scorsa, Roberto entra in contatto con un campano domiciliato in Olanda. Il dialogo è chiaro: si parla di una consegna di 120 kg. Al casello, ieri, Roberto ha incontrato due fratelli algerini giunti a bordo di un’auto con targa francese e un terzo uomo, che arriva dopo, a bordo di un’altra vettura, sempre con targa francese, uno spagnolo di 58 anni, il corriere. A quel punto interviene la polizia. Nel bagagliaio ci sono 150 kg di haschisch, quello buono, 1.400 panetti del valore di un milione e mezzo di euro. Tutto destinato al mercato locale, di Rimini e Provincia. Sono stati tutti arrestati per traffico internazionale di stupefacenti. Nel 1999 Roberto era stato coinvolto, insieme a 134 persone, in un’indagine legata alla ‘ndrangheta calabrese.