Affarista rapito. Coinvolto truffatore milanese, dubbi su dichiarazioni


L’uomo – spiegano gli investigatori – ha sostenuto con gli inquirenti di essere in possesso di titoli per centinaia di miliardi di euro e di dollari e di avere entrature direttamente nella Federal Reserve statunitense. Di sicuro c’é che è stato trovato un documento in lingua inglese, tradotto anche in italiano, relativo a titoli statunitensi per il valore astronomico di 27 miliardi di euro e che i rapitori hanno cercato di far trasferire da Sakli nella loro proprietà, per poi aprire conti correnti in Lussemburgo e in altre città europee. Quel documento – a quanto si è appreso – è stato affidato ai periti della Banca d’Italia per decifrarne la portata. I suoi sequestratori devono avere avuto informazioni privilegiate se hanno puntato su di lui e proprio su quel titolo del valore di una finanziaria da lacrime e sangue. La mente sarebbe stata Michele Giovanni Amandini, detto Miscel, etiope di nascita ma milanese d’adozione. E proprio nel capoluogo lombardo sarebbe molto noto alle forze dell’ordine e anche agli ambienti finanziari come truffatore. Che Sakli fosse “sottoscrittore di valuta corrente” lo scrive la polizia in una nota. Ma tra gli stessi inquirenti, in attesa di riscontri, c’é più di un dubbio su alcune sue dichiarazioni. Che le investigazioni stanno cercando di sciogliere.
(Ansa)
Nella foto, la Procura di Bologna.