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Abolizione province. Vitali: il territorio perderebbe autorevolezza

di Redazione   
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Mar 30 Ago 2011 15:00
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“Credo che sia necessario in questa fase – dice Vitali – fare una grande riforma istituzionale che preveda, al limite, anche il superamento delle province come istituzioni.”
Il presidente della provincia invita però a valutare bene la situazione. Innanzitutto per abolire costituzionalmente le province non basta “tirare semplicemente una riga sull’articolo 114 del titolo V. Bisogna intervenire su almeno altri sei articoli correlati, altrettanto importanti e consistenti.”
Si deve anche ricordare che “tutto l’ordinamento statale è organizzato su base provinciale: basti pensare ad Inps, Prefetture, Agenzia Entrate, Direzione del Lavoro, Ufficio del Tesoro, associazioni economiche e di volontariato. Come si organizzerebbero – si chiede Vitali – senza più un territorio organizzato in Province? Questo produrrebbe certamente confusione, smarrimento e soprattutto numerosi disservizi e non solo nel breve periodo.”
Ma non sarebbero solo questi i problemi. “Se domani fosse cancellata la provincia di Rimini a chi andrebbe il 40% dell’aeroporto Fellini? Alla Regione che diventerebbe proprietaria del nostro aeroporto? E così accadrebbe per tutte le grandi infrastrutture (Fiera, Palas, ecc.). Infrastrutture – dice Vitali – che hanno fatto crescere il nostro territorio proprio dal momento in cui siamo diventati provincia. Tornare indietro sarebbe un pericolo per tutto il tessuto economico.”
Un passo indietro che non troverebbe giustificazioni economiche. “Dal taglio di tutte le province si risparmierebbero 113milioni di euro – spiega il presidente – nulla rispetto ai 45miliardi della manovra. Si risparmierebbe di più tagliando metà dei parlamentari.”
La spesa pubblica per le province è infatti di 12 miliardi ma la spesa per gli organi istituzionali è appunto di poco superiore ai 100milioni di euro. La differenza è riconducibile agli interventi su scuole, strade e infrastrutture che andrebbero messi in atto a prescindere dalla presenza delle province stesse.
L’abolizione delle province, se confermata, avverrebbe comunque a scadenza di mandato ma farebbe sentire i suoi effetti da subito. “Ci verrebbe a mancare autorevolezza – dice Vitali – e ci siederemmo ai tavoli di contrattazione rappresentando chi? Sarebbe un problema per tutto il territorio.”

Il presidente invita poi le forze politiche a lasciare da parte il populismo. “Io dico – conclude – che il livello di serietà minimo per una classe dirigente sarebbe quello di affrontare un riordino complessivo dell’architettura istituzionale”.

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