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"una passione per l'uomo"

A Rimini dal 20 al 25 agosto torna il Meeting. Tra gli ospiti Mario Draghi

In foto: Mario Draghi al Meeting 2020
Mario Draghi al Meeting 2020
di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Mar 12 Lug 2022 12:14 ~ ultimo agg. 19:09
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Come cita il titolo è “Una passione per l’uomo” a muovere la 43esima edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli che si svolgerà in fiera a Rimini dal 20 al 25 agosto. La frase di don Luigi Giussani sarà il filo rosso che accompagnerà incontri di attualità, economica, politica e cultura, ma anche spettacoli e mostre che arricchiscono la settimana. Il 24 agosto sarà a Rimini il Presidente del Consiglio Mario Draghi, già presente nel 2020, ma sono tanti gli ospiti illustri che si racconteranno. Sono attesi il Presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato, il Commissario europeo all’economia Paolo Gentiloni, la Ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, il Presidente della CEI cardinale Matteo Maria Zuppi, a cui è affidata la relazione sul tema di questa edizione. Ampio spazio sarà dedicato ad una riflessione sulla guerra che sta dilaniando l’Europa: il Meeting ospiterà testimonianze drammatiche dall’Ucraina, dando spazio anche alle voci della cultura russa più sensibili alla tragedia che si sta verificando.

In questa situazione segnata dalla guerra contro l’Ucraina, con dolori inimmaginabili soprattutto per bambini e donne e con conseguenze ancora imponderabili per il contesto geopolitico, ospiteremo testimonianze dall’Ucraina e dalla Russia, dando spazio anche alle comuni radici culturali europee”, ha spiegato durante la presentazione all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede il presidente della Fondazione Meeting Bernhard Scholz. “Affronteremo le sfide per l’economia dovute alle sanzioni e alle diverse restrizioni, nella convinzione che la transizione ecologica deve rimanere una preoccupazione prioritaria – ha sottolineato Scholz -. Guidati dal titolo “Una passione per l’uomo” vogliamo dare quest’anno una attenzione particolare all’educazione, la famiglia e la scuola, in un contesto sociale sempre di più caratterizzato da fragilità esistenziali e tante domande di senso”.

Presente alla conferenza a Roma anche la ministra Bonetti: “Compito della politica e delle istituzioni è saper creare le condizioni perché le passioni, i desideri e le speranze di tutte e tutti possano incarnarsi in progetti di vita. Per fare questo servono politiche familiari che siano strutturali, integrate e universali, con uno sguardo a medio termine. Il Family Act investe in pari opportunità, nella centralità dell’educazione e nelle nuove generazioni, con sostegni economici, infrastrutture sociali e opportunità lavorative“.

Ha preso la parola anche monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede che ha ricordato che “da diversi mesi il mondo segue con sgomento e preoccupazione la situazione della guerra in Ucraina. In queste circostanze, ha accennato in sintesi il Segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, è necessario rilanciare gli sforzi della diplomazia, sempre attenta e pronta ad agire, a partire dall’osservanza dei vari principi fondamentali del diritto internazionale: l’integrità e l’inviolabilità territoriale, il diritto all’autodeterminazione, il diritto di vivere nella sicurezza e nella pace, il diritto alla difesa ecc. Oggi infatti l’umanità intera, più che mai, è chiamata a promuovere la mentalità della pace e della fratellanza umana: non possiamo abituarci a vivere come se la guerra fosse la normalità”.

Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo: “Mai come oggi la nostra generazione, nell’interesse di quelle future, ha bisogno di comprendere e di agire. Capire i nostri ritardi, le nostre paure, le nostre contraddizioni e agire in un mondo completamente diverso anche dal suo recentissimo passato è la strada obbligata dell’Occidente. Democrazia e demografia sono parole che purtroppo abbiamo lasciato colpevolmente in ombra e abbiamo bisogno di un colpo di reni nel segno dei giovani e di un’Italia che è più forte di come talvolta viene rappresentata. Il Meeting di Rimini, come sempre, è un’occasione preziosa di riflessione collettiva. Questa volta, se possibile più e meglio di tante altre volte che ci sembravano anch’esse importanti, abbiamo tutti il dovere di guardare alla luna e non al dito che troppo spesso la indica“.

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