di Redazione

Sab 14 Giu 2025 07:40 ~ ultimo agg. 16 Giu 09:03
il sindaco Jamil Sadegholvaad ha aperto gli interventi nella serata di lancio del percorso che porterà al Piano strategico della cultura di Rimini, presentato ai Giardini dei Palazzi dell’Arte, che per l'occasione hanno riaperto le porte alla città. Da settembre inizieranno i laboratori partecipativi, nei quartieri e con momenti dedicati ai più giovani. Contemporaneamente saranno coinvolti gli operatori, istituzioni, imprese e tutte le realtà che vivono quotidianamente la cultura e i suoi legami con il sociale, il turismo, l’economia, il welfare. L’obiettivo dell'Amministrazione Comunale è di arrivare alla prossima primavera per intrecciare tutti i contributi raccolti nel Piano Strategico della Cultura.
Terminata la presentazione, la Banda giovanile della Città di Rimini ha aperto la festa diffusa nel centro storico, tra cui la riapertura straordinaria della Casa della Pace, il quartetto d’archi all’Anfiteatro Romano, l’installazione di Emiliano Battistini alla Chiesa di Santa Maria ad Nives, la riapertura delle sale Gruau al Museo della Città, il pianoforte di Stefano Zambardino nella piazza dei Sogni, le letture per bambini nel giardino dell’ala moderna del Museo. Gremita l’Arena Francesca da Rimini per la presentazione del libro “I colori di Rimini, una pinacoteca immaginaria” di Alessandro Giovanardi per Interno4 edizioni.
Il questionario digitale:
“Oggi presentiamo l'avvio di un cammino e non un traguardo. Il senso del Piano strategico della Cultura vuole essere proprio questo una dimensione immaginabile di tutta la comunità riminese e non solo parte di essa. Vorrei rappresentasse l'incontro tra persone di età ed esperienze diverse, che si mettono a disposizione per la costruzione partecipata di un bene comune”.
“Penso a due parole guardando al piano strategico: generosità e futuro. La generosità intesa come mutuo soccorso tra generazioni differenti, che lavorano insieme. Futuro, perché non possiamo rinunciare ad immaginare cosa sarà la Rimini di domani. Si è parlato molto, specie negli ultimi anni, dell'identità di Rimini. Siamo stati Ariminum, siamo stati il Trecento, siamo stati il Rinascimento, siamo stati industria balneare, siamo stati Fellini, Tondelli e De Andrè, siamo stati tantissime altre cose. Il futuro comincia da qui: costruiamolo insieme, giorno per giorno. Vedervi così numerosi oggi mi dà ottimismo sul percorso che ci apprestiamo ad iniziare”.
“Il Piano Strategico della Cultura nasce da una tensione: trasformare lo slancio degli ultimi anni in una direzione chiara e condivisa, che metta la cultura al centro dello sviluppo della nostra comunità – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Michele Lari - Lo facciamo ora con la consapevolezza che non possiamo più limitarci all’immediatezza, all’evento, ma servono visione, traiettoria, metodo. E serve, soprattutto, il coraggio di mettersi in discussione. Ci muoveremo guidati da valori precisi: accoglienza e apertura, pluralismo culturale e linguistico, condivisione, prossimità e ascolto dei territori, intergenerazionalità, creatività diffusa, sostenibilità ambientale, sociale ed economica, innovazione nei linguaggi e nei processi. Un ruolo centrale avrà la territorialità, il pensare a Rimini come nodo e snodo culturale della Romagna, condividendo, dialogando e costruendo il percorso anche con gli altri Comuni”.
“Il tema degli spazi sarà centrale – prosegue l’assessore - Non ci nasconderemo: parleremo delle nostre istituzioni culturali, che vanno modernizzate e rese sempre più vive e partecipate. Ne approfitto, proprio in quest’ottica di rafforzamento, per annunciare che proprio questa mattina è uscito il bando di selezione per il nuovo direttore dei Musei, avviso che starà fuori 20 giorni e che ci permetterà di avere in organico il nuovo direttore già a settembre. Affronteremo anche i “nodi irrisolti”, realtà e spazi che comporteranno riflessioni complesse: non per archiviarli, ma per valutarli, per pensarli. Per rimetterli al centro della città in un progetto culturale di sistema. “Un altro tema essenziale sarà quello dell’accessibilità. Non possiamo permetterci una cultura che parla solo a chi sa già ascoltarla. Dobbiamo abbattere barriere fisiche, economiche, linguistiche, cognitive. Crediamo in un rapporto profondo tra cultura e welfare, tra produzione culturale e benessere. Vogliamo che la cultura sia anche cura, relazione, occasione di emancipazione e di salute pubblica”.
Presente al lancio di questo nuovo percorso di cui sono stati descritti obiettivi e step anche l’assessora regionale Gessica Allegni. “Credo che l’esperienza che state avviando qui a Rimini possa essere da stimolo per altre città e per altri territori – sottolinea l’assessora Allegni – Vedo la sincera passione con cui vi state approcciando a questo percorso. Ed è anche la strada che segue la Regione Emilia-Romagna: stiamo lavorando alla dalla definizione di una nuova legge quadro sulla cultura, pensata per rispondere alle trasformazioni del settore. Un Piano che non sarà calato dall’alto e per il quale chiediamo il contributo di tutti”.
Ad aprire gli interventi istituzionali la performance di Marco Morosini “Vietato l’ingresso”, una riflessione sulle barriere fisiche e culturali che separano gli individui nella società. Al termine delle parole, è partita invece la festa diffusa con spettacoli, performance, incontri che coinvolge tutti gli spazi della città fino a mezzanotte: Teatro Galli, Biblioteca Gambalunga, Museo della Città, Domus del Chirurgo Ala Nuova del Museo, Fellini Museum, Arena Francesca da Rimini, Anfiteatro Romano, Casa della Pace, Chiesa Santa Maria ad Nives e l’ex cinema Astoria.
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