Rimini-Pontedera, la vigilia di Emanuele Troise


Pontedera-Rimini segnò l’esordio di mister Troise sulla panchina biancorossa. Fu un esordio brusco: lunedì 16 ottobre finì 4-0 per i toscani (reti di Agori al 13′ pt, Catanese al 21′ pt e 28′ pt e Nicatro al 22′ st).
Adesso romagnoli e toscani si ritrovano faccia a faccia con stati d’animo diversi: il Rimini nel turno infrasettimanale è tornato alla vittoria, battendo a domicilio la Recanatese con un rotondo 4-1, il Pontedera è caduto in casa per mano del Pineto (2-3). In classifica i granata sono settimi con 39 punti, i biancorossi undicesimi a quota 32.
In casa biancorossa ai quattro giocatori già indisponibili, Marchesi, Cernigoi, Capanni e Oddi, si è aggiunto Gigli, fermatosi a Recanati.
La vigilia dell’allenatore del Rimini F.C., Emanuele Troise.
Partiamo dal match d’andata, che penso vi sia rimasto indigesto. “Una tappa da dimenticare in tutti i sensi. Ed è quello che ho detto ai ragazzi, al di là del mio esordio, della mia prima partita, sono passati troppi mesi: è tutta un’altra questione, è tutta un’altra gara. Dobbiamo portare in campo semplicemente il credere in questa nuova sfida che abbiamo cominciato a Recanati, credere di più in quello che possiamo fare per dare continuità, e poi si prospetta una sfida nella sfida perché è un avversario stimolante, è un avversario che in un certo senso ti dà quello stimolo dal punto di vista tecnico, dal punto di vista tattico, perché è un avversario intenso, è un avversario tecnico per le qualità che ha, è un avversario anche strategico perché spesso cambia gli atteggiamenti nelle fasi di gioco determinate da un allenatore secondo me molto bravo e poco leggibile in quelle che sono le interpretazioni. E quindi ci sono tutti gli stimoli per affrontare in ogni componente una bella sfida”.
Una squadra che è da un po’ di tempo in piena zona play off. “Aggiungo a quello che ho detto prima che è anche un po’ più leggera di testa, perché ha raggiunto 39 punti, inevitabilmente anche la classifica ti permette di giocare con quella leggerezza e di giocare le partite a viso aperto, come spesso ha fatto. Al di là di quella che è sempre l’intenzione di un avversario che vuole proporre, che ti vuole aggredire, però è chiaro che anche l’aspetto della classifica incide in quella che è l’espressione del gioco”.
Parliamo anche dei possibili punti di debolezza dei toscani: hanno subito 15 gol nelle ultime cinque partite, quindi una media di tre a gara. Partire forte potrebbe aiutare il Rimini? “Mi allaccio a quello che dicevo poc’anzi: è una squadra che gioca a viso aperto, poi è chiaro che tutte le squadre hanno dei punti deboli e loro in questa circostanza secondo me accettano anche il rischio di lasciarti qualche spazio perché ti attaccano per 90 minuti sistematicamente con 6-7 giocatori, portano sempre molti uomini dall’altra parte, nell’area di rigore, quindi è anche un po’ una scelta che fa la squadra da quando è partita. Sul discorso di partire forte la nostra intenzione è quella di interpretare la gara cercando di dare continuità alla partita di Recanati. Dobbiamo avere quella capacità, se ci sono i presupposti, di andare ad aggredirli alti. Parliamo di un avversario leggermente diverso rispetto alla Recanatese in termini di qualità, in grado anche di uscire dalle pressioni, e quindi inevitabilmente dovremo attuare una fase di non possesso differente lì dove saranno bravi ad abbassarci. Allo stesso tempo la cosa che secondo me dobbiamo fare è dare più continuità dal primo minuto nella gestione palla. Nel momento in cui vorranno essere aggressivi dobbiamo avere quella capacità di accettare la sfida, perché vengono uomo contro uomo, ti vengono a prendere forte. Dobbiamo accettare la sfida di riuscire a gestire il pallone senza timore, consapevoli che si può commettere qualche errore per il loro atteggiamento, però allo stesso tempo forti del fatto che poi siamo anche in grado, com’è successo a Recanati, di riconquistare palla e di ripartire. Secondo me le due squadre si affronteranno a viso aperto e potrà venire fuori una bella gara”.
A parte Gigli, che non sarà disponibile, confermerà l’undici di partenza sceso in campo martedì sera? “Io sostengo che ogni partita ha una storia a sé, poi ci sono tante valutazioni dietro le scelte di un allenatore in virtù di quelli che sono i discorsi tattici, i discorsi tecnici, la strategia che vuoi adottare, ci metto anche il discorso degli under. Sono tutte condizioni che inevitabilmente ti portano a valutare qualche cambio. È chiaro che allo stesso tempo a fronte di questa prestazione non puoi pensare di stravolgere, quindi cercherò di valutare qualche ballottaggio, come ho sempre fatto, in virtù di una partita diversa, in virtù di tenere anche tutti sul pezzo, perché tanti giocatori mi hanno messo in difficoltà questa settimana, al di là delle prestazioni di tanti singoli in modo importante, ne cito alcuni: vedi Leoncini, lo stesso Iacoponi, vedi Delcarro. Ho a disposizione tanti giocatori che possono tranquillamente far rifiatare qualcuno con l’obiettivo di sfruttare tutta la rosa anche a fronte degli impegni che verranno e di quelle componenti sulla questione della tattica, degli under e quant’altro”.
Prima parlava di leggerezza, quella che il Rimini non ha mai avuto finora. Con l’attuale classifica si può provare a liberare la testa per cercare di fare qualcosa in più? “È l’aspetto su cui sto cercando di battere, non che non l’abbia fatto prima. La settimana scorsa parlavo di una comunicazione diversa, di una strategia diversa, di scelte diverse, per far sì che questo equilibrio nel credere di più nelle nostre potenzialità avvenga, allo stesso tempo noi questa settimana dobbiamo trovare il giusto equilibrio perché dopo il vantaggio di Recanati ci sono stati quei 7-8 minuti nei quali la squadra in un certo senso ha peccato un po’ di superficialità: se rivedo il gol che abbiamo subito è un errore di superficialità. Nella gestione palla abbiamo dato la possibilità all’avversario di rientrare in gara. Non deve essere poca: in diverse circostanze è successo di affrontare le partite con un certo timore dal primo minuto, però non deve nemmeno sfociare in troppa superficialità perché noi dobbiamo essere consapevoli delle nostre potenzialità e dobbiamo tenere sempre la corda tesa, in termini mentali, in termini di tensione, in termini di concentrazione, per far sì che queste potenzialità vengano fuori”.
Quando mancano due mesi al termine della stagione, ci sono ancora margini di miglioramento su cui lavorare oppure questa è una squadra che i difetti che ha ormai se li tiene? “Sono sempre per analizzare i vantaggi e non gli svantaggi, i difetti della squadra. Per quanto mi riguarda ci sono tante potenzialità ancora inespresse, soprattutto nella gestione del pallone, nel credere di fare la partita in un certo modo, di avere un po’ più di dominio in fase di possesso, in quelle che sono le circostanze e le caratteristiche di giocatori che possono andare in gol con più frequenza. Mi riallaccio al discorso della settimana scorsa: guardare avanti con questa idea e con questa capacità di credere che noi possiamo fare meglio”.
Nelle valutazioni terrà in considerazione anche il fatto che sono passati solo quattro giorni dall’ultima partita giocata dal Rimini? “Mi riferivo al discorso di partite ravvicinate proprio perché abbiamo giocato martedì sera. Quindi sono appena quattro giorni. Nella valutazione di un Tofanari che è appena rientrato piuttosto che di qualche giocatore che ha speso tanto nei 90 minuti, qualche situazione muscolare che è rientrata da pochi giorni, con a disposizione una rosa più ampia potrò prendere in considerazione di fare qualche cambio in virtù di aver giocato martedì sera”.
Tra otto giorni il Rimini inizierà una settimana con tre trasferte in otto giorni: ad Ancona, Catania (per la Coppa Italia) e Lucca. Per questo è forse ancora più importante sfruttare questo turno casalingo. “È inutile negarlo: sono punti importanti quelli di domani”.
LA 27a GIORNATA DEL CAMPIONATO DI SERIE C GIRONE B E LA CLASSIFICA