Rimini-Pineto 1-1, il dopogara


Le dichiarazioni al termine di Rimini-Pineto 1-1 (leggi notizia).
Ivan Tisci, allenatore del Pineto Calcio. "Oggi è stata una partita sicuramente difficile perché credo si sia visto che soprattutto nel secondo tempo i miei ragazzi erano un po' arrivati e sentivano probabilmente il peso del risultato, perché per noi era comunque importante fare risultato per consolidare la posizione in classifica per giocarci questi meritatissimi play off. Sono stati 45 minuti di sofferenza, ma sofferenza più mentale, perché poi è chiaro che siamo stati anche bravi a cercare di portare il risultato a casa. Mi sono piaciuti nel primo tempo per come hanno approcciato la partita, nel secondo tempo c'è stata questa voglia di portare il risultato a casa in tutti i modi, magari con quel pizzico di stanchezza mentale, con la paura magari di non potercela fare per un campionato strepitoso. Lo commento in maniera positiva perché ci fa coronare il nostro sogno di mettere questa ciliegina sulla torta e quindi ora ci godremo questi play off davanti al nostro pubblico".
Il Pineto chiude la regular season a quota 57. E c'è grande soddisfazione da parte dell'allenatore degli abruzzesi. "Credo che 57 punti lascino a tutti quanti la dimostrazione di quanto di buono sia stato fatto. È vero che dal mio arrivo la squadra è cresciuta tantissimo. Oggi si chiude la regular season e non posso che essere soddisfatto di questa posizione in classifica che, ripeto, era sicuramente inaspettata, ma è merito veramente di tutti: della società, di questi ragazzi, che anche oggi nella sofferenza sono riusciti a soffrire nell'ultima gara perché questa gara ci ha dato la possibilità, ripeto, di coronare questo sogno. Quindi sono molto molto contento di questo campionato. Ovvio che adesso abbiamo la possibilità di giocarci i play off, e ce li dovremo giocare con la nostra spensieratezza, con il nostro coraggio, e anche provare a divertirci".
Chi sarà il vostro avversario? "Dovremmo giocare in casa contro la Pianese. Io l'avevo detto ieri, non è che fossi preoccupato di fare calcoli per affrontare l'una o l'altra. Io credo che tutte le squadre che sono entrate nella griglia dei play off siano squadre pericolose, squadre che vorranno ben figurare, che se la vorranno giocare, consapevoli che sarà molto dura perché i play off sono un torneo che ti spreme molto, che ti toglie tante energie perché andare avanti è bello, ma bisogna essere bravi anche a recuperare energie. Quindi pensiamo in questa settimana a preparare questa gara, che è una cosa storica, quindi vogliamo godercela davanti al nostro pubblico".
Antonio Buscè, allenatore del Rimini F.C. "È successa quella situazione, magari inaspettata, della Coppa, però l'obiettivo era quello, quello che avevo detto all'inizio. Per questo quando sono entrato negli spogliatoi a fine partita ho fatto i complimenti ai ragazzi, anche se poi in quest'ultimo periodo tante cose non mi sono piaciute, ma non uso nemmeno il termine ci può stare dopo la coppa, ci può stare, ma secondo me non ci può stare. Bisogna sempre avere le antenne dritte perché poi andare a fare le figure come l'ultima gara a Pontedera a me non piace. Oggi ho visto una squadra diversa rispetto all'ultima partita, vogliosa di fare bene, credo che se avessimo vinto avremmo meritato di finire il campionato con una vittoria. Ringrazio i ragazzi, ringrazio lo staff, che mi ha dato una mano in tutto, ringrazio la società che dal momento in cui ci siamo trovati e abbiamo iniziato questo percorso, anche con qualche situazione un po' così, di confronti, ma solo per una crescita, e ringrazio tutto l'ambiente. Finire questo campionato in questo modo per me in prima persona è motivo di grande soddisfazione e segno di un ottimo lavoro che abbiamo improntato dall'inizio dell'anno. E adesso ci aspetta quello che tutti sappiamo. Bisogna prepararsi al meglio, trovare ora tutte le energie possibili perché, come ho detto ai ragazzi, l'11 di maggio è domani, perché tra una cosa e l'altra arriva l'11 e non ce ne accorgiamo nemmeno. Quindi tutti sul pezzo, tutti, e chi arriva con la testa giusta, a livello fisico in maniera giusta, è normale che bisogna fare delle riflessioni e cercare di arrivarci al meglio. Chi sta meglio giocherà questi play off. Quindi tutti sugli attenti, a lavorare, a non rompere il ritmo, con la concentrazione, con la fame per poter far bene questi play off".
La squadra è uscita dal campo con i tifosi della Curva Est che hanno intonato "Orgogliosi di voi". "Fa sempre piacere, è motivo di orgoglio. Questi ragazzi sono stati sempre seguiti, in campionato, in coppa Italia. Il tifo ha sempre accompagnato questa squadra, i ragazzi lo sanno, i ragazzi ci tengono. Ricordo la polemica nata a Lucca per quella mia frase su Cernigoi. Non volevo innescare nessu meccanismo perché per noi i tifosi sono importanti. Ma non solo per il Rimini, per tutte le squadre. Dare supporto, la presenza fa bene a tutti. Mi dispiace che soprattutto all'inizio era nato questo disguido: mi riferisco a quando avevo detto che Cernigoi non sarebbe dovuto andare ad esultare perché in quel momento era meglio non perdere la concentrazione. Poi ci siamo parlati quando ci siamo visti a cena un paio di mesi fa. È stato un qualcosa che non volevo. I tifosi sono stati sempre presenti. Quindi il fatto che abbiano cantato ai ragazzi "siamo orgogliosi di voi" è segno di unione tra una squadra e il proprio tifo, che è molto molto importante".
La sua squadra chiude con i punti che ha meritato oppure manca qualcosa? "Io credo che si possa fare sempre meglio, però si può fare anche peggio. Io credo che in tutti i lavori quando fai le cose e arrivi alla fine hai quello che ti meriti, senza andare a trovare alibi, senza andare a trovare scuse: all'inizio ci sono stati tanti infortunati oppure ci si aspettava qualcosa subito, invece bisognava aspettare un po'. Io credo che quando uno finisce un lavoro come lo finisce è perché lo finisce così. Quando abbiamo imparato a conoscerci abbia capito i pregi e i difetti di ognuno di noi, compresi i miei, ci mancherebbe. Io però ho detto: "non facciamo che ci troviamo a fine anno pensando: se avessi fatto questo o quello". Vivere di rimpianti e di rimorsi a me non piace. Bisogna sempre migliorarsi, ci mancherebbe, però bisogna anche accettare che quando si fanno le cose uno le fa sempre per farle bene. Poi con i se e con i ma si va poco lontano. Io credo che questa squadra abbia fatto molto molto bene: abbiamo migliorato la posizione di classifica dell'anno scorso, ci siamo conquistati un qualcosa di storico, con l'impegno, la serietà di fare il percorso in coppa rispettando. Perché la Coppa Italia all'inizio sembra uno sforzo, nel senso che la devi giocare perché c'è. Invece noi l'abbiamo fatta cercando di fare il meglio possibile, per arrivare il più lontano possibile. A chi c'era l'anno scorso era rimasta un po' in testa la semifinale col Catania, erano usciti in maniera forse immeritata. E chi c'era l'anno scorso mi ha detto: "mister, noi vogliamo almeno arrivarci in finale perché l'anno scorso è andata male". Quindi questi ragazzi hanno sempre lavorato per fare bene, sia in campionato che in coppa. Ci siamo riusciti. Adesso con grande tranquillità bisogna recuperare tutte le forze perché c'è qualche giocatore stanco, qualche giocatore che ha ripreso da qualche infortunio, vedi Mega (Megelaitis, ndr), vedi Cioffi, che è stato 4-5 giorni con una brutta tonsillite. Quindi bisogna ricompattarci. C'è anche qualche arrabbiatura da parte mia, perché ci deve essere: bisogna stare tutti sugli attenti, non voglio che nessuno si senta appagato, perché non esiste, perché ci andiamo a giocare qualcosa d'importante. Poi vediamo cosa succede. Ripeto, senza avere rimpianti e rimorsi quando facciamo i play off".
Adesso inizia un altro campionato, il Rimini inizierà i play off da una fase già avanzata. "Noi la dobbiamo vivere in maniera serena. È normale che poi quando sei lì subentra la tensione della partita, della competizione, di questo mini torneo. Ma dobbiamo essere consapevoli che noi arriviamo a fare questo da ottavi/noni, perché se noi pensiamo che arriviamo da terzi diventa un problema, perché non siamo arrivati terzi. Noi ci siamo arrivati perché abbiamo vinto la Coppa Italia, è una cosa ben differente. Perché? Perché dobbiamo essere consapevoli che affrontiamo squadre molto più forti e blasonate di noi. E noi dobbiamo fare questo mini torneo in un certo modo. Se noi capiamo questo allora la strada è quella giusta. Poi ci mancherebbe, bisogna accettare la sconfitta, bisogna accettare qualsiasi cosa. È normale che se riusciamo ad andare un po' più avanti bene, lo desideriamo. Però ci dobbiamo arrivare come la storiella del brutto anatroccolo: noi siamo quelli che se andiamo lì perché ci sentiamo il cigno bianco noi usciamo e non ce ne accorgiamo nemmeno. Quindi ci vuole questa forza dentro di noi e questa umiltà nel capire che noi arriviamo lì da terzi, perché abbiamo vinto la Coppa Italia, ma in classifica siamo arrivati ottavi-noni, perché la classifica è quella".
Alla fine del primo tempo ha detto qualcosa al direttore di gara e a un giocatore avversario. "Non è stato un litigio. Io credo che quando ci sono alcuni gesti in campo sono gesti, passatemi il termine, da vigliacchi. Io credo che un pugno in faccia non vada bene. Non credo che il mio giocatore mi abbia detto una bugia perché era molto arrabbiato Ubaldi. Non mi sta bene che poi succeda questo spesso e volentieri a nostro sfavore perché se vai a vedere la partita almeno due rigori e mezzo erano netti. Su quello di Garetto ci sono rimasto male anch'io perché quando c'è qualcosa di veramente palese non va bene. A fine primo tempo c'è stato quello, perché credo che quando c'è un gesto brutto non vada accettato. Si gioca, si vince, si perde, si pareggia, ma certe situazioni vanno eliminate. Vanno presi dei provvedimenti seri perché purtroppo in questa categoria non c'è un qualcosa che ti possa dire se hai ragione perché la VAR ti permette di sopperire a qualche errore della terna arbitrale. Oggi ci sono state delle situazioni in cui su due rigori e mezzo-tre ce ne poteva stare almeno uno, e quella situazione su Ubaldi è stata veramente brutta, e quella va sanzionata. Quando tu vai a istigare, io credo che se tu hai torto è normale che ti facciano qualcosa, quando magari hai ragione vedo che comunque ci si ritrae un po'. E io metto alla prova perché ormai sono anni che sono in questo mondo. E credo che questa cosa non ci debba essere perché quando uno sbaglia, che sia il mio giocatore o degli avversari, va ammonito o espulso, perché certe cose non vanno fatte. Adesso ai play off ci sarà la VAR, qualcosa di positivo per tutti, mi metto nei panni degli arbitri, degli assistenti, perché in certe situazioni credo che non ci sia malafede".
Alessandro Lombardi, centrocampista del Rimini F.C., autore del gol dell'1-1. Partiamo proprio dal suo gol. "È stata una bella azione, ci tengo anche a ringraziare Gianluca (Longobardi, ndr), che mi ha messo una bella palla. È stato un bel gol, sono contento che dopo tanto finalmente sono tornato al gol".
Non è facile non giocare, però ha sempre grande motivazione. È frutto del lavoro che fa quotidianamente e del rapporto che ha instaurato con i compagni? "Al di là del mese in cui non ho giocato, è stato un inizio di stagione difficile perché c'è stata l'operazione alla caviglia di mezzo, quindi un recupero che è stato graduale. Sono inserito benissimo nel gruppo, siamo un gruppo fantastico, mi trovo bene con tutti. E il frutto del lavoro e dello stare bene insieme porta alle prestazioni. Sono contento".
Luca Falbo, difensore del Rimini F.C. Nella partita contro il Pineto ha tagliato il traguardo delle cento presenze tra i professionisti. Cosa vuol dire per lei? "Innanzitutto è un traguardo personale, sono contento di aver raggiunto questo numero, cifra tonda, è importante. E spero che sia un primo traguardo di una lunga carriera. Questo è venuto grazie al mister, allo staff, ovviamente a tutti i compagni. E quindi un grazie immenso va a tutti loro".
Qual è la fotografia di questa stagione? "Voglio ancora tenermi i ricordi dentro perché spero che questa stagione finisca il più tardi possibile, quindi vorrei rispondere a questa domanda il più tardi possibile".
Un primo bilancio però si può fare, anche perché avete chiuso un primo capitolo. Soddisfatto di quello che ha fatto personalmente e di quello che ha fatto la squadra, e come sta dal punto di vista fisico considerando che è ancora in fase di recupero? "Per quanto riguarda il bilancio della stagione ovviamente è positivo perché siamo partiti con un gruppo quasi completamente nuovo, con il mister e lo staff che non conoscevamo. Quindi noi abbiamo conosciuto lui e lui ha imparato a conoscere noi. Quindi sicuramente abbiamo fatto dei passi in avanti, dei miglioramenti. Con la forza del gruppo, quella che ci ripetiamo sempre, abbiamo lavorato insieme per raggiungere sempre un mattoncino in più per fare qualcosa di buono in questa stagione. Dal punto di vista personale anche sono contento perché ho ritrovato continuità dopo l'infortunio. Quindi adesso sono contento di essere tornato in forma per dare una mano ai miei compagni".
Adesso inizia una parte difficile della stagione. Il mister ha detto che dovete giocare i play off non pensando di affrontarli da terzi ma da ottavi-noni, quindi con grande umiltà. "Questo ce lo dice spesso e ce lo ripetiamo anche tra di noi in spogliatoio perché è importante rimanere umili, è importante capire che noi in classifica siamo arrivati ottavi considerando i due punti che ci hanno tolto. Quindi dobbiamo essere umili nel capire cosa sappiamo fare e cosa non sappiamo fare, e con la forza del gruppo di cui parlavo prima, cercare di aiutarci l'un l'altro per arrivare a fare qualcosa di buono, di importante e di straordinario".
Troverete avversari forti, bisogna quindi cercare di alzare l'asticella. "Assolutamente. Andremo ad incontrare squadre anche degli altri gironi, che sappiamo essere attrezzate. Entrando dal primo turno nazionale ci sarà già una bella scrematura. Le partite saranno tutte da giocare, dureranno 180 minuti, tra andata e ritorno, e dobbiamo essere bravi a fare quello che sappiamo fare, a non pensare di entrare da terzi o di essere la testa di serie, di essere favoriti. Affrontare ogni partita come se fosse già la finale. Quindi, coltello fra i denti e concentrati sul nostro obiettivo".