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Pontedera-Rimini 2-1

D'Alesio: "Non abbiamo vinto, ma abbiamo avuto una mentalità vincente"

In foto: Filippo D'Alesio, allenatore del Rimini F.C.
Filippo D'Alesio, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura 7 min
Sab 13 Set 2025 20:42 ~ ultimo agg. 22:11
Tempo di lettura 7 min

Le dichiarazioni al termine di Pontedera-Rimini 2-1 (leggi notizia).

Filippo D'Alesio, allenatore del Rimini F.C. Nonostante la sconfitta, la squadra è sembrata in crescita. "Sono d'accordo per quanto riguarda la crescita. Questi ragazzi veramente ogni volta che scendono in campo e in ogni allenamento mi rendono sempre più orgoglioso. Con i ragazzi avevamo parlato non del risultato, quindi non della vittoria, ma di avere una mentalità vincente. Una mentalità vincente significa togliersi ogni tipo di alibi, lottare su ogni pallone, crescere, migliorarsi. E i ragazzi in questo sono stati ancora una volta straordinari. Loro veramente fanno in questo momento tanti tanti tanti sacrifici, soprattutto da un punto di vista mentale. Non è facile, ma anche oggi hanno dimostrato attaccamento, hanno dimostrato professionalità, hanno dimostrato voglia di mettersi in gioco, voglia di proteggere quello che è il nostro gruppo, quella che è la nostra squadra, e di conseguenza non abbiamo vinto ma abbiamo avuto una grande mentalità vincente. E questo secondo me alla lunga ti può portare anche alla vittoria. Questo è il percorso. Sappiamo che dobbiamo avere pazienza, sappiamo che ogni tanto ci si piegano le gambe e avremmo bisogno di qualcuno per dare manforte, soprattutto a partita in corso. Spero arrivi qualcuno, ma i ragazzi che stanno scendendo in campo stanno onorando quello che è il Rimini Calcio. Di conseguenza a loro va un grazie da parte mia. Non vedo l'ora di tornare a lavorare con loro, perché ci aspetta venerdì un derby, ci dobbiamo andare a prendere quello che ci meritiamo. Questi ragazzi da troppo tempo stanno facendo sacrifici, è arrivato il momento di prenderci questa vittoria. Spero arrivi subito".

Sul rigore, deciso con l'ausilio del FVS, che ha permesso al Pontedera di rompere l'equilibrio. "Per me non c'era. Il ragazzo (Bellodi, ndr) stava colpendo il pallone di testa e gli è passato un giocatore davanti, che ha colpito prima di lui. Il ragazzo poi giustamente lo ha colpito. Come fa il ragazzo a togliere la testa mentre sta colpendo? Anche contro la Ternana il gol di Ferrante: ha messo il piede, ha colpito la palla e poi ha preso in testa il nostro giocatore (Fabbri, ndr), ma non è stato dato assolutamente fallo, anzi è stato dato il gol. Per non parlare poi del secondo gol che ci hanno annullato contro la Ternana, con Longobardi che è partito forse due metri dietro, hanno anche rivisto il gol e non ce l'hanno dato. Però noi dobbiamo continuare ad avere questa mentalità vincente, che significa no alibi. Oggi ci prendiamo questa sconfitta, sappiamo benissimo che dalle sconfitte nascono le migliori lezioni. Basta pensare al passato, dobbiamo subito pensare a quello che sarà".

Intanto oggi la società ha annunciato di aver già pagato i contributi federali in scadenza il 16 settembre (leggi notizia)."È la notizia più importante in questo momento, poi ci saranno anche quelle legate ai nuovi arrivi, eventualmente anche la fideiussione. Di conseguenza la società sta lavorando per questo, speriamo si concretizzino queste situazioni, anche con l'arrivo di un direttore che ci possa dare manforte in questo momento. Noi andiamo avanti ogni giorno per quello che è il nostro percorso".

Gabriele Bellodi, difensore e capitano del Rimini F.C. "Intanto io devo dire che da capitano sono orgoglioso di questa squadra perché anche oggi abbiamo dato l'anima, tutto quello che avevamo. Sono orgoglioso di tutti i ragazzi, anche quelli che sono appena arrivati perché veramente si sono messi subito a disposizione e, come tutti noi, stanno buttando il cuore oltre l'ostacolo. Per quanto riguarda la partita, dispiace perché secondo me ce la siamo giocata a viso aperto, abbiamo fatto una gran partita. Ovviamente a un certo punto della partita noi caliamo perché siamo una squadra nuova, un po' indietro a livello di condizione fisica. E in più sull'episodio del calcio di rigore secondo me l'arbitro ha letto male il contatto di gioco perché siamo entrambi in volo, lui mette la testa davanti e io, cercando di colpire la palla, gli colpisco la testa. Però non c'è modo di fermarsi perché siamo tutti e due in volo. Quindi secondo me l'arbitro sbaglia la lettura del contatto, andando a vedere la VAR".

Il prossimo impegno del Rimini sarà il derby di venerdì sera con il Forlì. "Lo sappiamo. La piazza ci tiene tanto. Noi promettiamo che ogni volta che andremo in campo e indosseremo la maglia del Rimini daremo l'anima. Anche i ragazzi appena arrivati stanno imparando a conoscere la piazza. Noi che ci siamo dall'anno scorso abbiamo creato un legame forte all'interno dello spogliatoio e soprattutto con i tifosi. Quindi, noi ogni volta che andremo in campo onoreremo la maglia fino alla fine".

Leonardo Menichini, allenatore dell'U.S. Città di Pontedera: "Queste sono partite difficili perché vuoi la voglia che ancora non si era vinta una partita, quindi c'era la voglia di vincere, allo stesso tempo c'era un avversario che chiudeva bene tutti gli spazi. Noi anche come atteggiamento non riuscivamo a tenere le distanze, eravamo lunghi, contro questo avversario che giocava con eccessiva tranquillità. Nel secondo tempo invece siamo entrati con un altro piglio, con un'altra mentalità. Ho cercato anche di stimolarli tra il primo ed il secondo tempo perché nonostante gli avessi detto durante la settimana che sarebbe stata una partita difficile, non è per cattiveria, perché i giocatori vogliono vincere la partita e adesso sono contenti di aver vinto, io altrettanto, come loro, a volte non riusciamo. È lì che dobbiamo compattarci, dobbiamo fare squadra, dobbiamo essere uniti, dobbiamo avere un atteggiamento più aggressivo, perché altrimenti è dura vincere le partite. Nel secondo tempo invece abbiamo avuto questo tipo di atteggiamento, siamo partiti subito, abbiamo creato delle situazioni, poi penso che la vittoria sia stata meritata, anche se il 2-1 ci poi ci ha messo un po' in apprensione. Però faccio i complimenti alla squadra perché non è facile giocare queste partite. Però nello stesso tempo, oltre ai complimenti, c'è una tirata d'orecchie perché voglio un altro tipo di atteggiamento. Qui c'è da correre, c'è da lottare, c'è da aggredire. Professori non ci sono, c'è un gruppo di giocatori che io stimo, un gruppo di giocatori valido, che può mettere in difficoltà chiunque, a patto che mettano quei famosi ingredienti che dicevo prima: furore agonistico, ferocia, vincere i contrasti. Nel primo tempo non ho visto questo, e questo ovviamente mi ha fatto un po' incavolare. Usiamo un termine un po' migliore di quello che volevo dire".

Sulla sua espulsione, arrivata un minuto prima dell'assegnazione del rigore a favore? "Ho detto che era arrivato prima il nostro giocatore, Manfredonia ha anticipato e l'altro gli ha preso la testa, infatti abbiamo giocato la carta e abbiamo avuto ragione. Però il fatto che io ho richiamato, forse sono uscito anche un metro dal mio recinto, forse il mio modo di richiamare l'arbitro... Ma non c'era assolutamente nessuna rabbia nei confronti del direttore di gara. Cercavo di spiegare un po' com'era andata la cosa. Poi lui è stato bravissimo: faccio i complimenti all'arbitro e a tutta la quaterna perché hanno tenuto bene la gara. Ha avuto anche il coraggio di darlo e questo va a suo merito. Quindi senz'altro ha arbitrato una partita positiva, e per quello che mi riguarda mi dispiace di essere uscito fuori, ma non c'era nessun problema con lui. Volevo solo spiegare il perché di una situazione".

 

 

 

 

 

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