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Lettera aperta al Rimini F.C.

Il consigliere comunale Angelini: "C'era una volta un settore giovanile"

In foto: Matteo Angelini
Matteo Angelini
di Icaro Sport   
Tempo di lettura 5 min
Mer 6 Ago 2025 16:17 ~ ultimo agg. 7 Ago 08:51
Tempo di lettura 5 min

Il consigliere comunale Matteo Angelini scrive, da genitore, una lettera aperta alla nuova proprietà del Rimini Football Club per descrivere lo stato d'animo delle famiglie dei ragazzi del vivaio biancorosso in questo momento di grande incertezza dovuto anche al recente passaggio di proprietà.

"C'ERA UNA VOLTA UN SETTORE GIOVANILE

Tutto ha inizio con un pallone che rimbalza per casa ed un bimbetto traballante che ancora non cammina che già lo insegue calciandolo qua e là... per buona pace dei vicini di casa.

Già si vede che c'è del feeling con quella "cosa che rotola " ed alla prima occasione si passa al campetto dietro casa.

Da lì alla squadra di paese è un attimo ed ecco che inizia la magia... gli amici, i primi Mister che ancor prima di essere tali sono dei veri educatori che insegnano a questi bimbetti a stare insieme, a fare gruppo e a conoscere le prime regole.

Poi è un attimo, "questo bimbo ha del talento" dicono, ed ecco che, ancora piccolissimo qualcuno è già pronto per fare il primo grande salto, dalla squadra di paese alla più vicina società professionistica (la Rimini Calcio), per quella che in gergo calcistico si chiama "selezione".

Parliamo in generale di bambini di 8/10 anni che continueranno sì a giocare e a divertirsi ma allenandosi in maniera più continua ed intensa per prepararsi ad affrontare per la prima volta il mondo calcistico "dei grandi".

Passano gli anni e quelli che erano dei bambini si fanno ragazzini, crescono loro, crescono gli impegni e crescono le difficoltà.

La scuola, i quattro allenamenti a settimana, lo studio, le lunghe trasferte nei fine settimana, intere famiglie catalizzate sulla gestione logistica per riuscire ad arrivare dappertutto.

In mezzo un sogno, una passione sfrenata a cui nessun genitore si può sottrarre, solo assecondare, perché è giusto così, perché il presente dice questo e nessun genitore si tirerebbe mai indietro.

Il calcio, lo sport è questo, passione, impegno, dedizione, imparare a stare al mondo, accettare la vittoria e soprattutto la sconfitta, i valori, una scuola di vita che insegna ai nostri figli come affrontare il mondo.

Credo che qualunque genitore legga queste poche righe si ritroverà in quello che ho scritto perché non è solo una mia esperienza di genitore, bensì l'esperienza di molti.

C'è un motivo se oggi dopo tanto silenzio decido di scrivere questa che può considerarsi una lettera aperta alla Rimini Calcio, alla squadra della mia città, città che mi vede in questo particolare momento della mia vita anche come amministratore seppur di minoranza, trovandomi spesso nella situazione di dover affrontare tematiche correlate.

Una lettera che nasce dalla consapevolezza di quanto questo Club sia importante per i suoi tifosi che talvolta sono anche i suoi piccoli grandi giocatori che quando scendono in campo la rappresentano e ne portano i propri valori in giro per il paese.

Scrivo queste righe con la speranza che qualcuno della nuova dirigenza ed anche della vecchia la possa leggere e comprendere come, da un lato si chiede di battere un colpo perché sono due mesi che i nostri bambini, ragazzi e ragazze sono stati lasciati completamente al buio, dall'altro affinché una situazione del genere non si ripeta perché soprattutto se si tratta di bambini, ragazzi, ragazze e di tutta la passione, i sogni ed i sacrifici che fanno per questo sport ed in particolare per questa squadra, non possono essere abbandonati a loro stessi per mesi, ci vuole sempre una figura di riferimento che li accompagni in ogni fase, tanto nell'ordinario quanto e soprattutto nello straordinario.

I bambini, i ragazzi e le ragazze hanno corso tutta l'estate per arrivare al momento del raduno per la preparazione pronti ad affrontare una nuova ed impegnativa stagione, i giorni passano, qualcuno nell'incertezza ha fatto scelte differenti ed è andato altrove, il calcio è anche questo e nessuno può biasimarli, ma è fatto anche di grande senso di appartenenza e di chi quindi ha scelto di restare, per quei colori, per quel bianco e rosso che hanno tinto le loro vite e per cui sono pronti a dare tutto loro stessi ancora una volta.

Comprendo chiaramente le grandi difficoltà che hanno colpito la Rimini Calcio ed i mille cavilli burocratici in una fase di trapasso come questa, quello che chiedo e penso sia legittimo, è di dare la stessa importanza che si dà alla prima squadra anche al settore giovanile perché a questi livelli hanno pari valore e dignità di esistere ed essere curati.

Occorre intervenire subito, dare un riscontro ai tanti ragazzi in attesa di un segnale da parte della società, comunicare date e orari dei raduni ed iniziare le preparazioni, nel mezzo capire quanti ragazzi sono rimasti e iniziare la selezione dei nuovi che andranno a completare le rose.

Facile? NO per niente. Indispensabile? SI, assolutamente.

Buon lavoro alla nuova proprietà, noi genitori daremo come sempre la nostra disponibilità per aiutare laddove necessario e richiesto.

FORZA RIMINI!

Matteo Angelini Consigliere Comunale di Rimini"

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