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Diegaro, per il baby Donati il primo gol: "Il sogno è il professionismo"

In foto: Emanuele Donati
Emanuele Donati
di Icaro Sport   
Tempo di lettura 4 min
Mer 22 Ott 2025 20:29 ~ ultimo agg. 20:32
Tempo di lettura 4 min

Il gol che ha spianato la strada al Diegaro nel 3-1 rifilato al Bellaria l’ha realizzato il difensore Emanuele Donati, classe 2006, al primo centro stagionale (“lo dedico alla mia fidanzata e alla mia famiglia che mi segue con passione”) risolvendo un batti e ribatti in area.

“Ho segnato qualche gol anche in Terza e in Seconda categoria con Around Sport, ma questo ha un sapore diverso, è più importante, e conto di realizzarne ancora di reti perché in area sulle palle inattive riesco a trovare lo spazio ed il tempo giusto, a leggere al meglio le traiettorie ed il colpo di testa è il mio forte” racconta il jolly nativo di Savignano.

Donati è nato terzino destro, ora si sta trasformando in difensore centrale (“devo dire che mi trovo bene”), ha assaggiato la serie D allenandosi durante la settimana con la prima squadra del San Marino di Cassani, il mister che lo ha voluto sul Titano, e giocando alla domenica con la Juniores di Cinquetti la prima stagione e di Belli la seconda.

Donati, la sua ambizione qual è?

“Nel tempo fare il calciatore professionista o almeno arrivare alla serie D. Conto che questa stagione sia il mio trampolino di lancio. In famiglia siamo quattro fratelli, Elia classe 2000, è il mio mentore. Era una promessa, a livello giovanile è arrivato alla Primavera col Cesena passando dalla Fiorentina, poi per un serie di infortuni milita nei campionati  dilettanti. Mi dà sempre i consigli giusti”.

E quella del Diegaro qual è?

“Giocarci i playoff fino alla fine, se riusciamo ad essere più cattivi sotto porta diventeremo una squadra pericolosa. Anche nella fase difensiva possiamo migliorare: al netto dei quattro gol subiti a Riccione saremmo a sei reti subite in sette partite, comunque un po’ troppi. Due volte sole abbiamo mantenuto la porta inviolata. Subìto il gol, dobbiamo imparare a restare compatti e ad evitare di prendere la seconda rete per tenere così la partita aperta. La vittoria sul Bellaria in una sfida ‘sporca’ in cui abbiamo sofferto e rischiato lo svantaggio è stata un segnale importante”.

Che differenze ha riscontrato rispetto al campionato Juniores?

“Beh, c’è più qualità, militano giocatori di esperienza, smaliziati. È più dura. Nel campionato Juniores quando prendi gol ti abbatti, qui trovi sempre i compagni che prendono la squadra sulle spalle e ti rincuorano in caso di errore, che fanno da supporto morale”.

Come giudica questo suo scorcio di stagione?

“Sono contento dell’approccio al campionato, a parte un turno saltato per squalifica ho sempre giocato. Devo migliorare sotto il profilo tecnico, affinare il passaggio e il lancio lungo perché da centrale gioco di più la palla e cerco di avviare l’azione: schierato sul centrodestra, il compito è facilitato dalla presenza dalla mia parte di Soumahin e più avanti di Bonandi. Anche sul lato fisico devo lavorare: sono seguito da un preparatore atletico per irrobustirmi e fronteggiare così meglio gli attaccanti più strutturati”.

Le partite in casa il Diegaro le gioca ora a Martorano ora a Diegaro dove il campo ha dimensioni più ridotte. La sua preferenza?

“Meglio il sintetico di Martorano, la palla gira meglio e lì esprimiamo il nostro gioco in maniera più efficace come si è visto a Riccione e a Cervia. E poi in fase offensiva Bonandi e Pasini hanno una frazione di tempo e di spazio in più per fare la giocata e non trovarsi subito l’avversario addosso”.

Dopo quattro risultati utili nelle ultime cinque partite il Diegaro è chiamato a dare continuità: domenica difficile trasferta sul campo della Stella. Una prova di maturità.

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