Alla scoperta della Estra Pistoia, avversaria domenica di RBR
Dopo aver regalato un Natale di gioia ai suoi tifosi - la rimonta dal -16 a Forlì come punto esclamativo di una striscia di cinque vittorie consecutive - la Dole Rimini vuole chiudere al meglio un anno incredibile e, soprattutto, il girone d’andata. E con tre pass per le Final Four di Coppa Italia ancora da staccare, Tomassini e compagni hanno il proprio destino nelle loro mani: una vittoria vorrebbe dire qualificarsi, per il secondo anno consecutivo, alla kermesse di metà marzo. Sulla strada dei biancorossi romagnoli, però, ci saranno quelli toscani della Estra Pistoia; la palla a due della diciannovesima di Serie A2 Old Wild West è fissata per le 18:00 di domenica 28 dicembre, sul parquet amico del Flaminio.
Retrocessa dalla massima serie la scorsa estate al termine di un campionato decisamente travagliato, Pistoia ha cambiato molto anche a livello dirigenziale e si è affidata, per la stagione della ripartenza, all’ex assistente (e pistoiese doc) Tommaso Della Rosa; l’inizio di stagione sotto le aspettative (6-9) è però costato la panchina al coach toscano, sostituito (dopo la vittoria con Cento) da un autentico “vate” come Stefano Sacripanti, che ha cominciato con tre sconfitte consecutive (a Forlì, con Cividale e a Brindisi): la Estra si trova, così, nel gruppone delle terzultime a 12 punti, seppure a sole due vittorie dai play-in. I toscani rappresentano il nono attacco del campionato (78,2 punti di media) e sono una delle squadre più pericolose della categoria dall’arco (37% di squadra, terzo dato della lega), ma soffrono più della media in difesa (quintultimi con 81,6 punti subiti) pur concedendo percentuali basse agli avversari; anche il dato sugli assist (13,2) è tra i più bassi, mentre quello sulle palle perse (12,2) è il sesto più elevato e nessuno recupera meno palloni (3,9 rubate a gara) di Pistoia.
Ormai una bandiera di Pistoia, al playmaker Lorenzo Saccaggi sono affidate le trame del gioco di coach Sacripanti; il numero 15 è un giocatore completo (9 punti, 3 rimbalzi e altrettanti assist) e sa incidere anche in difesa grazie ai suoi 189 cm; l’arma principale è il tiro da tre (42%), ma sa segnare anche dentro l’arco (47%). Chi sa, decisamente, fare canestro è la guardia Jazz Johnson: il grande ex è una minaccia costante con il pallone tra le mani, capace di realizzare in transizione, di chiudere il pick and roll o di crearsi il tiro da solo sia da tre punti (40%) che in penetrazione o dalla media (ben il 56% in area) nonostante i 178 cm che lo fanno soffrire un po’ in difesa; con quasi 19 di media, Johnson è il miglior marcatore dei suoi, ma non è solo uno scorer: anche il dato sugli assist (3,7) è il migliore della squadra. Al suo fianco gioca lo swingman Seneca Knight, alla prima stagione in Italia dopo due anni tra Lettonia ed Inghilterra: ala di 201 cm, Knight è il secondo marcatore della squadra (14,9 di media), può concludere al ferro (54%) anche spalle a canestro grazie ai centimetri di vantaggio su molti pariruolo, ma è decisamente efficiente anche dall’arco (42%) e, con quasi 6 rimbalzi a partita, è il secondo migliore dei suoi sotto le plance. La pericolosità dall’arco, come detto, è diffusa nel roster toscano: anche il quattro Nicolas Alessandrini è un giocatore perimetrale (35%, più di metà dei suoi tiri arrivano da oltre l’arco), ma la sua stazza (203 cm per 98 kg) gli consente di rendersi pericoloso anche spalle a canestro (44%); per lui, le statistiche dicono oltre 7 punti e 4 rimbalzi di media. Il suo profilo si completa alla perfezione con quello del centro Daniele Magro, che invece gioca esclusivamente vicino a canestro: pochi tiri ma ottime percentuali per il veterano ex, tra le altre, Olimpia Milano e Dinamo Sassari, che mette a referto 5,5 punti e 4 rimbalzi con un invidiabile 66% vicino a canestro in meno di 17’ di estrema qualità e leadership sul parquet.
Dalla panchina la combo Filippo Gallo è un’opzione offensiva decisamente interessante: longilineo (194 cm) e rapido, segna quasi 8 punti di media a cui aggiunge 2,6 assist e, anche se le percentuali (40% da due, 30% da tre) possono migliorare, il triestino è un giocatore di grande talento malgrado i soli 21 anni. Ancora più giovane è la guardia Federico Stoch, prodotto delle giovanili pistoiesi alla prima stagione in A2 ma reduce da una buona annata in B Interregionale (8,5 punti con Legnaia); il numero 6 chiude le rotazioni pistoiesi con poco più di 10 minuti a gara, segnando 2 punti di media con una divisione perfetta dei suoi tentativi (6/14 da tre e 6/14 da due, vale il 43%). Coach Sacripanti può poi contare su due giocatori dal profilo simile, le ali Luca Campogrande e Nicolò Dellosto. Entrambi giocatori perimetrali, 198 cm il primo e 200 cm il secondo, il loro contributo è pressoché identico (poco meno di 4 punti e 2 rimbalzi a testa) e anche i minutaggi non differiscono di molto; le percentuali sorridono al classe 2000 Dellosto (46% da due e 43% da tre contro, rispettivamente, il 36% e 33% del compagno di reparto). Il miglior realizzatore della panchina pistoiese è anche il suo sesto uomo di lusso, quel Simone Zanotti visto per anni al piano superiore e anche con la maglia della Nazionale. Lungo capace di giocare sia da ala che da centro, Zanotti realizza 9 punti a uscita ed è il miglior rimbalzista della squadra (6,1); con 208 cm di altezza e 106 kg di peso, Zanotti sa rendersi pericoloso vicino a canestro (46%) ma è sempre stato anche un ottimo tiratore (34%) dall’arco, e può aprire il campo per i compagni di squadra, giocando sia come cambio di Magro che insieme a lui.
La formazione di coach Sacripanti è una squadra a trazione anteriore, che come si è detto colpisce soprattutto da tre punti. Pistoia esprime il suo miglior basket nei primi secondi di ogni azione, cercando di correre in contropiede primario e in transizione, sfruttando i blocchi drag per creare vantaggi immediati prima che la difesa avversaria possa organizzarsi. Per limitare questo attacco, la Dole dovrà posizionarsi rapidamente nella propria metà campo, forzando i toscani ad affrontare la difesa schierata e mettendo pressione ai portatori di palla.
Difensivamente, la Estra è una squadra fisica ed attenta alla protezione del canestro, che cerca di chiudere le vie di penetrazione e di presidiare l’area, concedendo meno tiri facili e spingendo gli avversari a cercare conclusioni dalla lunga distanza o affrettate. Rimini dovrà quindi saper imporre il proprio ritmo alla partita, facendo circolare rapidamente il pallone per muovere la difesa pistoiese e creare tiri ad alta percentuale impedendo, allo stesso tempo, che i toscani possano ripartire in velocità dopo i rimbalzi difensivi.












