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E poco utilizzata

Renzi (FdI): la “passerella galleggiante” dell'invaso si conferma inutile e onerosa

In foto: la passerella
la passerella
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 17 lug 2021 16:22 ~ ultimo agg. 16:27
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Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale Gioenzo Renzi di FdI ha richiamato l’attenzione del Sindaco sul quella che definisce “inutile e costosa passerella galleggiante”, nell’ambito del progetto Tiberio-Canale.

“Realizzata nel 2018, sulla demolita “paratia mobile” dell’Architetto Viganò – ricorda Renzi – la passerella doveva consentire il collegamento tra le banchine di destra e di sinistra dell’invaso del Ponte di Tiberio e di “godere di uno spettacolo insolito e affascinante”.
Costata inizialmente circa 200.000 euro, comporta spese annue di 23.000 euro, per la sua manutenzione ordinaria e di “spostamento”.
Infatti, per non costituire un ostacolo al defluire delle piene del Marecchia, o ai sovralzi dalle mareggiate, la Protezione Civile allerta, di volta in volta, una squadra d’intervento di quattro unità, per il suo sganciamento dalla sponda destra e l’accostamento alla sponda sinistra del Porto canale.
L’Amministrazione Comunale non ascolta, ma quest’opera, poco utilizzata dai cittadini, si dimostra inutile e onerosa (come avevamo evidenziato prima della sua realizzazione), a pochi metri dal Ponte di Tiberio, pedonalizzato. Fra l’altro, durante il frequente allagamento delle banchine, la passerella diventa addirittura inpraticabile”.
Prosegue Renzi: “questo attraversamento galleggiante, lungo 36 metri e largo 3 metri, ha snaturato l’ambiente e la visuale storica del paesaggio del Ponte di Tiberio”.
Secondo Renzi “invece di quest’opera non necessaria, onerosa e impattante nel contesto storico del Ponte, era meglio utilizzare i soldi pubblici per interventi riqualificanti:
1) La ristrutturazione delle banchine dal Ponte di Tiberio al Ponte della Resistenza, realizzate nel 1976, da 45 anni allagate in condizioni meteo-marine avverse, con il necessario rialzo delle “quote”, il rifacimento degli impianti per la nautica, per eliminare la situazione di degrado e abbandono;
2) Il recupero completo delle mura del Porto canale, con la ricostruzione, dopo 70 anni, delle parti distrutte dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, o deteriorate, con il ripristino della mancante cordonatura superiore in pietra d’Istria, la pulizia e l’eliminazione della vegetazione infestante. Un recupero necessario e opportuno, in sintonia con il recupero di Porta Galliana. Opere che potevano essere già compiute negli ultimi 10 anni di mandato del Sindaco Gnassi, invece di essere rinviate alla Nuova Amministrazione”.

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