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un militare dietro una rapina

Traffico di droga, maxi operazione dei Carabinieri. Il turnover con l'Albania

In foto: la conferenza stampa dei Carabinieri (@newsrimini)
la conferenza stampa dei Carabinieri (@newsrimini)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
mer 5 feb 2025 07:24 ~ ultimo agg. 18:37
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È partita nelle prime ore di oggi, una vasta operazione condotta dal Comando Provinciale Carabinieri di Rimini nei territori di Rimini, Bologna, Campobasso, Cagliari, Forlì-Cesena, Imperia, Milano, Monza, Parma, Piacenza, Pesaro e Ravenna, con il supporto dei reparti territorialmente competenti. Sono coinvolti oltre 200 militari, in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso su richiesta della Procura della Repubblica di Rimini, nei confronti di 39 indagati su ordinanza del Gip di Rimini Raffaella Ceccarelli. I militari hanno individuato due distinti gruppi attivi nel traffico di quantità ingenti di stupefacenti e in furti in abitazione. Alla base dell’attività c’erano degli albanesi che reclutavano connazionali e, dopo un breve periodo, li sostituivano con connazionali in un costante turnover. Nel corso di varie attività legate all’indagine negli ultimi mesi sono stati effettuati in totale 61 arresti e sono stati sequestrati all’ingrosso stupefacenti per un valore di otto milioni di euro che, una volta tagliati e immessi sul mercato, avrebbero potuto fruttare 25 milioni. 250 i chilogrammi di cocaina sequestrati, decine quelli di hashish.
Individuati anche i cinque personaggi ritenuti responsabili di una rapina in Riviera avvenuta la scorsa estate, quando un uomo al rientro a casa era stato avvicinato da due individui in passamontagna che gli hanno sottratto un orologio di pregio. I tre complici erano un albanese, un Carabiniere e la moglie: la coppia ha fornito informazioni sugli spostamenti della vittima, un loro conoscente.

L’indagine è coordinata dal PM Davide Ercolani. Sono state eseguite oggi 26 ordinanze di custodia cautelare in carcere presso i penitenziari di Rimini e diverse province, tre ai domiciliari e dieci interrogatori precautelari. Alcuni dei destinatati sono risultati irreperibili sul territorio nazionale.

L’operazione eseguita oggi, che ha visto la partecipazione di oltre 200 Carabinieri, è l’epilogo di una complessa e articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri della Sezione Operativa di Riccione, avviata a seguito di una serie di furti in abitazione avvenuti durante lo scorso inverno nella Perla Verde e nei comuni limitrofi.

Le indagini, allo stato attuale hanno consentito di risalire a una serie di soggetti, tutti di nazionalità albanese ma stanziali in Emilia Romagna che, di volta in volta, reclutavano connazionali fatti appositamente giungere in Italia per consumare reati contro il patrimonio: i correi, dopo breve periodo, venivano fatti rientrare nel paese d’origine e rimpiazzati con nuove figure criminali. Oltre ai reati predatori, gli indagati erano attivi anche nel fiorente settore degli stupefacenti, frequentemente acquistati da connazionali appartenenti ad altra struttura sempre attiva in Riviera.

Anche questi ultimi, benché trattassero il commercio di ingenti quantitativi di stupefacente, erano comunque dediti alla vendita al dettaglio e come gli altri, per eludere le indagini, utilizzavano un rigido turnover di spacciatori per le cessioni.

Nonostante tutte le accortezze, i Carabinieri sono comunque riuscivano ad individuare i luoghi ritenuti essere le basi operative e a delineare così il modus operandi utilizzato. Con un costante monitoraggio dei vari target, i militari, sin dallo scorso di giugno hanno iniziato a conseguire i primi riscontri a quanto ipotizzato, sia per quanto riguarda la consumazione di furti sia per lo spaccio di cocaina. Sono state così documentate decine e decine di cessioni effettuate da giovani incensurati a tossicodipendenti del luogo, di ogni estrazione sociale e culturale; in più circostanze e per quantitativi maggiori, i cavalli albanesi si attivavano per effettuare consegne a domicilio in zona ma anche a Cervia, nel nord delle Marche (Fano, Pesaro) e a San Marino.

Gli arresti eseguiti hanno messo in allarme il gruppo che, nel mese di novembre, ha spostato la base operativa tra Cesenatico e Cervia, località dove oggi sono state eseguite 3 catture.

Rilevante anche il ruolo delle compagne italiane dei cittadini albanesi tratti in arresto, destinatarie anch’esse di misure cautelari detentive: il loro compito era quello di trasportare la droga che in precedenza avevano concorso a suddividere in dosi, confermando così la loro piena e consapevole partecipazione alle illecite attività.

Nella prosecuzione delle indagini lo sforzo investigativo si è focalizzato sulla seconda struttura criminale che, come ricostruito dai militari, ha reinvestito i proventi illeciti dei furti consumati nell’acquisto di grossi quantitativi di cocaina. La redditizia attività, pur saldamente radicata a Rimini e Riccione, ha portato gli arrestati ad avere rapporti con soggetti in vari paesi Europei e non, in particolare in Belgio, Olanda e Gran Bretagna.

Tra i risultatiti operativi conseguiti nel corso dell’attività, si segnalano i 30 arresti effettuati in flagranza di reato che hanno portato gli investigatori al sequestro complessivo di 253 kg di cocaina e 40 di hashish. In particolare i Carabinieri di Riccione, il 27 settembre scorso, in collaborazione con i militari dei comandi Arma di Milano e Vimercate (MB), in due distinte perquisizioni hanno sequestrato ben 203 kg di cocaina.

Un altro duro colpo è stato inferto a Imola a novembre, quando il carico intercettato era di oltre 20 kg, sempre di cocaina. Altre località teatro di ingenti sequestri sono state Termoli (CB) a gennaio, Pesaro a luglio e novembre, Cento (FE) e Treviso sempre nello scorso mese di novembre, nonostante il maggior numero di catture sia stato effettuato in Riviera.

A Piacenza lo scorso dicembre è stato catturato un pericoloso latitante, ricercato per reati contro il patrimonio e la persona che, con false generalità, aveva trovato rifugio nella città emiliana nell’attesa di trasferirsi all’estero: il 36enne è stato arrestato con numerosi preziosi ed oltre 100 gr. di oro.

Solo pochi giorni fa a Rimini c’è stato l’arresto di quattro cittadini albanesi, il sequestro di oltre 750 grammi di cocaina, gioielli, orologi e capi griffati per decine e decine di migliaia di euro e soprattutto il rinvenimento di 6 armi corte da fuoco (tre revolver e tre pistole semiautomatiche) e quattro fucili.

A giugno a San Donato Milanese erano stati sequestrati 36 i chilogrammi di hashish sottratti al gruppo. Il valore dello stupefacente sequestrato all’ingrosso è stato calcolato dai Carabinieri in oltre 8 milioni di euro, che al dettaglio, una volta tagliato e suddiviso in dosi, avrebbe reso ai membri della struttura criminale oltre 25 milioni di euro.

Anche i riscontri effettuati in relazione ai furti in appartamento consumati hanno portato al recupero di ingente refurtiva sequestrata nei porti di Bari, Ancona e in quello di Durazzo, risultati ottenuti con sinergica collaborazione fornita anche delle altre forze di polizia nazionali e albanese operante negli scali, con il concorso delle due Agenzie delle Dogane, della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e il contributo di appartenenti allo SCIP (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) dislocati all’estero. Il valore di quanto recuperato è stato stimato in oltre 800.000 euro.

Gli investigatori hanno inoltre accertato presunte responsabilità di cinque soggetti in ad una rapina avvenuta la scorsa estate in Riviera: un uomo, facendo rientro a casa, è stato avvicinato da due giovani che, travisati con passamontagna, lo hanno aggredito sottraendogli un orologio di pregio indossato. A conclusione di complesse indagini, sono stati identificati i complici: un terzo cittadino albanese e una coppia di coniugi italiani. L’uomo è emerso essere un appartenente all’Arma dei Carabinieri che prestava servizio nella provincia di Rimini, che unitamente alla moglie aveva organizzato la rapina in tratto ai danni di un conoscente fornendo i dettagli necessari sugli spostamenti della vittima ai correi. Il militare, per l’intera durata delle indagini, è stato attentamente monitorato dagli organi investigativi dell’Arma per accertarsi che non attuasse nuove condotte criminali o potesse trarre vantaggi dalla sua posizione di appartenente alle forze di polizia. I presunti autori del fatto sono stati tutti ristretti in carcere, così come un sesto cittadino albanese che dovrà rispondere del reato di riciclaggio, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

Alla luce del quadro indiziario ricostruito dai militari e dalla Procura della Repubblica di Rimini il GIP del Tribunale ha disposto l’esecuzione di:

  • 26 misure cautelari in carcere, presso i Penitenziari di Rimini, Pesaro, Forlì, Ravenna, Bologna, Piacenza, Monza e Larino (CB);

  • 3 misure cautelari agli arresti domiciliari;

  • 10 interrogatori precautelari.

Durante l’esecuzione di oggi dei provvedimenti restrittivi sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato, altri due soggetti, uno di nazionalità albanese ed una donna marocchina, trovati in possesso di oltre un chilogrammo di cocaina. Nell’occasione l’uomo opponeva resistenza all’arresto procurando gravi lesioni ad uno degli operanti. Recuperati, inoltre, altri 250 grammi di cocaina nelle pertinenze di uno degli obiettivi interessati dalle ricerche.