Ruba borse e monopattino da un locale. Al suo arrivo in questura ferisce un agente


Un 20enne tunisino è stato arrestato nella serata di mercoledì a Rimini per furto, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e danneggiamento. Nello specifico, verso le 19, un dipendente di una pizzeria in zona porto riferiva che un soggetto si era introdotto negli spogliatoi interrati del locale per poi scappare con un monopattino elettrico, tre zaini ed una borsa.
La sala operativa inviava un equipaggio dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico a perlustrare la zona porto, mentre l’altro equipaggio raggiungeva il centro storico, dove grazie all’utilizzo di un’apposita applicazione di rintracciabilità, installata su un cellulare rubato dal ladro, si riusciva a collocare lo smartphone mediante gps. Giunti nel posto indicato dal geo-localizzatore, i poliziotti notavano un nordafricano, che alla loro vista consegnava spontaneamente il cellulare, sostenendo che gli era stato ceduto, pochi istanti prima, da un soggetto che poi si era allontanato a bordo di un monopattino. L’altra Volante riusciva a rintracciare il monopattino elettrico oggetto del furto, sul quale vi era alla guida un altro giovane tunisino. Anche lui raccontava di averlo ricevuto da un connazionale. Entrambi venivano condotti in questura per l’identificazione, mentre proseguiva la caccia al ladro.
Ladro che grazie alla descrizione fornita dal dipendente veniva individuato in una traversa del centro storico, in sella ad una bicicletta da donna elettrica. Una volta bloccato, essendo privo di documenti, veniva condotto in questura per essere identificato. All’interno degli uffici di piazzale Bornaccini, il giovane tunisino iniziava a sbracciare e urlare insistentemente, assumendo atteggiamenti violenti nei confronti degli agenti, insultati e minacciati e poi colpiti con calci e pugni, rendendo difficoltoso l’atto dell’identificazione. Un poliziotto è stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso, da dove è stato dimesso con una prognosi di 7 giorni. Sottoposto a perquisizione, il 20enne veniva trovato in possesso degli oggetti rubati e riconosciuto dai connazionali come colui che gli aveva ceduto il monopattino elettrico e il cellulare. Pertanto veniva dichiarato in arresto e condotto nella cella di sicurezza, dove continuava ad avere atteggiamenti violenti e molesti.
Questa mattina il tunisino, che ha diversi precedenti, è stato processato per direttissima. L’arresto è stato convalidato e in attesa del processo il giudice ha disposto il suo trasferimento nel carcere dei Casetti.