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odissea giudiziaria

Incidente sul lavoro, operaio rimane paralizzato. Ditta assolta dopo 15 anni

In foto: repertorio
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di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 4 mag 2024 15:35 ~ ultimo agg. 5 mag 18:38
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Ci sono voluti 15 anni e diversi gradi di giudizio per arrivare all’assoluzione di una ditta fornitrice di ponteggi, ritenuta inizialmente responsabile, insieme ad altri soggetti, del grave incidente sul lavoro occorso a un operaio di 50 anni, rimasto paralizzato dopo un volo di sei metri dall’impalcatura.

Era il 15 Luglio del 2009 quando l’operaio, intento a lavorare alla ricostruzione di un fabbricato residenziale a Rimini, mentre si trovava su un ponteggio cadde nel vuoto da sei metri di altezza rimanendo incastrato in uno scavo. Sul posto fu rilevato che una parte del ponteggio non era presente ed era stata sostituita con una precaria tavola di legno, passando sulla quale il lavoratore era precipitato in maniera rovinosa. Nel cantiere intervennero in prima battuta i vigili del fuoco che riuscirono ad estrarlo dallo scavo. Il 50enne fu poi trasportato d’urgenza in ospedale, dove fu sottoposto a vari interventi chirurgici che gli salvarono sì la vita, ma lo lasciarono completamente invalido, tanto che comparve a testimoniare nel successivo processo trasportato su un lettino.

A seguito delle indagini svolte dalla polizia Giudiziaria del Dipartimento di Salute Pubblica dell’Ausl e dalla Procura di Rimini finirono imputati il proprietario dell’immobile committente dei lavori, poi deceduto in corso di processo, il geometra direttore dei lavori e i titolari della ditta che stava eseguendo i lavori di ristrutturazione e della ditta che aveva fornito il ponteggio, tutti condannati in primo grado a due anni di reclusione, oltre al risarcimento dei danni in favore dell’infortunato, che ammontava a oltre un milione di euro compresa la rivalsa dell’Inail.

L’avvocato Roberto Brancaleoni

Nel successivo grado di appello la sentenza di condanna venne confermata per tutti, tranne che per la legale rappresentante della ditta fornitrice dei ponteggi, per la quale, ritenuto ammissibile l’appello e decorsi i termini di prescrizione, venne dichiarata l’estinzione del reato. Proseguì però il separato giudizio per l’imputazione a carico della ditta, difesa dall’avvocato Roberto Brancaleoni, secondo la Legge sulla “Responsabilità degli Enti”, dopo l’accoglimento da parte della Cassazione di un ricorso della Procura di Rimini contro la dichiarazione di prescrizione. Il nuovo processo davanti al tribunale di Rimini, iniziato a dicembre 2022, aveva visto il pubblico ministero chiedere la condanna della società ad una sanzione di 75mila euro e all’interdizione dell’attività per 30 giorni.

A quasi 15 anni di distanza dai fatti, il giudice ha emesso sentenza di proscioglimento della ditta. Infatti, accogliendo la tesi difensiva, ha riconosciuto che “il ponteggio, inizialmente montato a regola d’arte, era stato oggetto di manomissione da parte di alcuni operai della ditta esecutrice dei lavori”, all’insaputa della ditta fornitrice del ponteggio. “Ci sono voluti 15 anni – ha commentato l’avvocato Brancaleoni – ma alla fine è stata giustamente riconosciuta dal tribunale l’innocenza della mia assistita, che non doveva rispondere di una manomissione volontaria commessa da altri su un ponteggio regolarmente installato. Se fosse stata accolta la richiesta di condanna all’interdizione dall’attività sarebbe stata la rovina per la società e per i tanti dipendenti ai quali ancora oggi dà lavoro“.