Fermana-Rimini 3-2, Troise: "Dobbiamo capire che la costanza è fondamentale"

Al termine di Fermana-Rimini 3-2 (leggi notizia) in casa biancorossa parla solo l’allenatore, Emanuele Troise. “Tipologia di partita nella quale abbiamo indossato il giusto vestito nel primo tempo, perché sapevamo che sarebbe stata caratterizzata da tante situazioni, e siamo stati all’altezza, a parte poi l’ingenuità di aver riaperto la partita a fine primo tempo perché abbiamo concesso quel secondo gol che poteva essere tranquillamente evitato. Il secondo tempo è diventato più complicato: quel vestito l’abbiamo perso, ci siamo allungati come squadra, e anche in occasione del terzo gol, figlio di una situazione sulla quale loro giocano molto, rimbalzi e seconde palle, non siamo riusciti né a difendere la nostra porta come si doveva né ad impensierirli più di tanto pe rché nel secondo tempo abbiamo creato veramente poco, condizionati anche dall’episodio e da tante situazioni. Facciamo i complimenti alla Fermana e andiamo avanti perché mercoledì si gioca. Ci sono cinque partite di questo mini campionato. C’è rammarico, ma comunque ancora una volta questo campionato ti insegna che nulla è scontato”.

Fermana-Rimini 3-2, il dopogara di Emanuele Troise

Adesso il Rimini giocherà due partite in quattro giorni al “Romeo Neri”, contro Olbia e Vis Pesaro. “Come dicevo ieri, se facciamo l’errore di andare troppo in là rispetto alla partita da giocare poi diventa complicato sotto l’aspetto psicologico. Ripeto, oggi mi sono piaciuti i ragazzi nel primo tempo, perché nonostante il gol subito hanno interpretato bene la gara. Però dobbiamo capire che la costanza diventa fondamentale in questo periodo di stagione. Non si possono alternare così periodi di gara: sul 2-1 ci sono state troppe situazioni che mi facevano pensare che i ragazzi stavano cominciando a mollare quella che avrebbe dovuto essere per 90-95 minuti una partita di carattere. Facciamo tesoro ancora una volta di quello che è un aspetto mentale su cui dobbiamo switchare se vogliamo, mercoledì, ritrovare le nostre cose”.