Dopo la raccolta solidale inaugurato il nuovo parco giochi della chiesa dell'Alba

Dopo tanta attesa finalmente i bambini possono tornare a divertirsi con il parco giochi nello spazio esterno della chiesa Gesù Redentore, in viale Dante a Riccione. L’attrazione, con scivoli torrette multi-gioco, spazi per arrampicata, era stata chiusa alcuni mesi fa perché non più sicura ed era partita subito una raccolta fondi per ripristinarla. Una chiamata alla solidarietà che ha visto la partecipazione di tanti parrocchiani, ma anche di riccionesi e turisti affezionati a quello spazio aperto a tutti, accogliente e sicuro che ogni estate da tanti anni a questa parte era un punto di riferimento per tante famiglie.

Il primo preventivo per tappeto antiurto e ripristino dei giochi era di 10mila euro ma come spesso accade la cifra era cresciuta e benché quella prima cifra fosse stata raggiunta con le donazioni c’era il timore non riuscire a portare a compimento l’opera. Una mano è arrivata anche dai commercianti della zona Alba che per Pasqua hanno organizzato nelle loro attività un gioco che metteva in palio un mega uovo di cioccolato.

Domenica mattina, al termine della messa delle 11, finalmente l’attesa inaugurazione e la benedizione del playground insieme ai bambini freschi di Comunione, le famiglie, e tanti parrocchiani. Dopo il taglio del nastro i piccoli sono finalmente risaliti sui giochi anche se il parco non è ancora del tutto completato a causa del maltempo degli ultimi giorni e di un paio di scivoli che sono ancora in viaggio dalla Cina, “per i problemi di passaggio al canale di Suez. Ma a metà maggio sarà tutto pronto” – ha spiegato il parroco don Franco Mastrolonardo che ci ha tenuto a ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per raccogliere i soldi necessari. Mentre i bimbi giocavano i grandi sono stati intrattenuti da un aperitivo preparato dalla “Piada di Kino”, locale dirimpettaio della parrocchia.

La raccolta fondi continua perché “il monte spese – ha spiegato don Franco – è cresciuto ben al di sopra di quanto avessimo preventivato“.