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"Il web non è zona franca"

Recensioni diffamatorie e offese gratuite, ristoratore denuncia gli autori

In foto: repertorio
repertorio
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
sab 10 feb 2024 17:42 ~ ultimo agg. 11 feb 18:00
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Davanti a quelle recensioni palesemente diffamatorie, che contenevano persino offese gratuite, ha detto basta, ha preso il telefono e chiamato il suo avvocato: “Denunciamo”. Simone Angeli, titolare insieme al fratello Daniele dei ristoranti “Chi Burdlaz” e “Il pesce innamorato” a Marina Centro, ha deciso di passare al contrattacco e, attraverso l’avvocato Paolo Ghiselli del Foro di Rimini, ha segnalato in un esposto presentato in Procura gli autori di due recensioni su Google con insulti diretti alla sua persona. Un gesto, quello del ristoratore riminese, per far capire che il web non è una zona franca dove ognuno può scrivere di tutto. “Un conto è manifestare un’opinione, anche critica purché educata, sulla qualità del servizio o del cibo, un altro invece è offendere gratuitamente il personale o il titolare, riportando magari falsità. Ecco, quest’ultimo è un reato ed è bene che si sappia”, spiega l’avvocato Ghiselli.

Sempre Angeli in passato era stato accusato in una recensione di un turista tedesco – spazientito a suo dire per il servizio troppo lento – di non aver emesso regolare scontrino. Anche in quel caso si era trattato di una bugia, sulla quale però il ristoratore non aveva voluto soprassedere. Nella denuncia presentata, Angeli aveva allegato sia lo scontrino (regolarmente emesso) sia la ricevuta del bancomat usato dai clienti per saldare il conto. “Quasi sempre il danno d’immagine si traduce in danno economico – precisa l’avvocato Ghiselli -. Il mio cliente chiede che vengano perseguiti gli autori di pubblicazioni offensive e gli strumenti per identificarli ci sono”.