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bilancio 2023

Cento serate di spettacoli e 15% in più di pubblico per il Teatro Galli

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 6 feb 2024 13:04
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Oltre un centinaio di serate di spettacolo in 365 giorni tra prosa, danza, lirica, musica. Il Teatro Galli di Rimini chiude il 2023 con spettatori ed eventi in crescita, confermando, a 5 anni dalla riapertura, la sua dimensione di polo creativo oltre che di fruizione di arte e cultura, punto di riferimento non solo per la città.

La Sagra Musicale Malatestiana ha chiuso la sua 74esima edizione con affluenza di pubblico tornata ai livelli pre lockdown, con i grandi concerti sinfonici conclusi tutti all’insegna del sold out, prosa e danza – 73 ‘serate’ nel 2023 inclusi gli svariati progetti collaterali al Teatro degli Atti – hanno fatto segnare il 15% in più degli spettatori rispetto al 2022. Stesso trend anche per gli abbonamenti della stagione di prosa, in crescita nella stagione del 2023/24 del 16% rispetto al 2022/23 (1.257 – 1.048).

Il podio degli spettacoli più visti e applauditi del 2023 vede tre grandi produzioni che abbracciano musica, cinema e grandi classici riletti in chiave contemporanea: al primo posto l’opera rock Lazarus di David Bowie con un inedito Manuel Agnelli, seguito da Mine vaganti di Ferzan Ozpetek, trasposizione teatrale del celebre film e La locandiera rivisitazione del testo di Goldoni con Sonia Bergamasco. Il teatro contemporaneo, con il progetto di Supernova della compagnia Motus ha presentato 13 performance, con oltre 3mila presenze.

Sono 19 gli spettacoli di danza, il doppio degli appuntamenti proposti nel 2022, con un’attenzione particolare ai giovani. In particolare sono stati incentivati i progetti di alta formazione classica e contemporanea dedicati alle scuole, come Sosteniamo il Talento, il Concorso internazionale Noureev, il gala delle scuole di danza e il progetto DEFT (Dance Exchange Friendship Theatre), in collaborazione con Royal Academy of Dance. Complessivamente i teatri hanno ospitato per performance, saggi e masterclass più di 300 allievi e allieve delle scuole di danza riminese, dai 6 ai 18 anni.

Il Teatro come luogo non solo di fruizione, ma di creazione. Per ben 60 giornate il Galli è stato luogo di ‘residenze artistiche’ per offrire alle compagnie del territorio e agli artisti (come la danzatrice e coreografa Paola Bianchi, i MOTUS, Danio Manfredini) la possibilità di provare i loro lavori o di sperimentare le drammaturgie sceniche anche con attività laboratoriali.

Le sale del teatro sono diventate il luogo di studio propedeutico alla danza per centinaia di allievi e di allieve, anche provenienti da altre regioni e Paesi come nel caso del Concorso internazionale Noureev. Così come sono numerosi i festival e le rassegne ospitate dai due teatri tra cui si citano Mare di Libri, TRA (Festa delle anime), Filo per Filo (Alcantara), Santarcangelo Festival, Le Città visibili, Le voci dell’anima, CartoonClub, Meeting tra i Popoli, Amarcort Film Festival, la rassegna di concerti jazz Crossroads,  La Settima arte Cinema e Industria.

Intensa anche l’attività delle scuole: circa tremila gli studenti delle scuole medie e superiori che hanno assistito alle recite. A questi numeri si aggiungono le due rassegne per bambini e famiglie (Sciroppo di teatro e Natale a Teatro), per un totale di 2.000 presenze.

Che il Teatro Galli sia uno dei motori della vita culturale della città non lo testimoniano solo i numeri, seppur molto positivi e in crescita, frutto della qualità delle proposte artistiche che lo rendono competitivo coi principali teatri italiani – sottolinea la responsabile della direzione dei Teatri Laura FontanaIl risultato più importante in questi oltre cinque anni è l’aver alimentato quel senso di appartenenza nei confronti di una istituzione che oggi sta trovando la sua dimensione di luogo di produzione culturale oltre che di fruizione. Un risultato frutto anche della rete che da quel 28 ottobre 2018 si è andata passo dopo passo irrobustendo e ampliando e che vede il Teatro al fianco di una molteplicità di soggetti e realtà del territorio, da quelle più affermate a quelle emergenti, fino ai giovani delle scuole con progetti mirati spalancando quindi non solo metaforicamente le sue porte alla città. Un fermento creativo che esce dalle sale, in quel percorso di ripensamento degli spazi che è anche tra i pilastri del futuro culturale della città tratteggiato nel dossier di Rimini 2026”.