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presentata l'iniziativa

Rimini4Gaza. I sanitari promotori: non facciamo politica, ci battiamo per i diritti umani

In foto: il gruppo promotore
il gruppo promotore
di Stefano Rossini   
Tempo di lettura 4 min
Mar 30 Gen 2024 18:27 ~ ultimo agg. 12 Feb 09:47
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Sostenere i diritti e la sicurezza del personale sanitario e dei civili nelle zone di conflitto. E’ la finalità per cui è nata #Rimini4Gaza, iniziativa promossa da un gruppo di professionisti dell’ospedale Infermi che vuole sensibilizzare sulla tutela dei diritti umani e la salvaguardia delle strutture sanitarie in zone di conflitto.

E’ stato uno dei promotori Jonathan Montomoli, dirigente medico dell’Unità Operativa Anestesia e Rianimazione – ad illustrare l’iniziativa: “verranno posizionate a terra all’interno delle varie aree dell’ospedale oltre 40 sagome a grandezza naturale che ricordano i sanitari uccisi, tutte riportanti l’hashtag #NotATarget scelto perché presente sulla lettera pubblicata sulla rivista scientifica ‘Lancet’, che punta ad enfatizzare il dovere di tutelare la vita delle persone e il diritto alle cure anche in ambiente di guerra, sottolineando con forza che non si può stare in silenzio quando vengono uccisi gli operatori sanitari“. Successivamente sarà proposto lo spettacolo “La scelta” di Marco Cortesi e Mara Moschini che tratta proprio il tema del coraggio di scegliere.

Il gruppo non ha voluto rispondere se non indirettamente alle polemiche sollevate negli ultimi giorni dalla Lega: “Andiamo avanti, non facciamo politica“. “La nostra presa di posizione si estende verso tutte le forme di ingiustizia ed è nata in modo del tutto indipendente, però è doveroso ringraziare l’azienda per la decisione di non defilarsi e concederci gli spazi dell’ospedale”

Il diritto alla salute e alle cure per ciascun individuo è sancito dalla nostra Costituzione all’articolo 32 – ha ricordato nel suo saluto di apertura Francesca Bravi, Direttrice Sanitaria di Ausl Romagna – e questo vale soprattutto nei confronti dei più fragili, penso in particolare in questo caso a donne e bambini vittime nelle zone di conflitto e di guerra”.

Rimini4Gaza, dall’Infermi di Rimini per sostenere il diritto alle cure

Apprezzamento all’iniziativa è venuto anche dall’assessore alle politiche per la Salute del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda. “Mi sono sentito in dovere di partecipare a questa presentazione anche perché proprio la Convenzione di Ginevra prevede la tutela del nemico, basandosi sul valore di umanità e dignità che non dobbiamo assolutamente mai perdere. E’ questo l’approccio dei promotori, che va al di là del conflitto in essere attualmente in Medio Oriente, e sfido chiunque a dire di non essere d’accordo, perché chi non è d’accordo con questo assunto rifiuta il concetto stesso di umanità, che ha sempre accompagnato l’uomo anche nelle guerre più terrificanti.

La dottoressa Claudia Serraiocco ha letto il comunicato dei promotori dell’iniziativa, sottoscritto al momento da 14 professionisti sanitari come aggiunto dal
dottor Giovanni Giuliani seduto al suo fianco. “#Rimini4Gaza nasce per sostenere i diritti del personale medico e paramedico e dei civili nelle zone di conflitto. Si tratta di un’iniziativa indipendente, apolitica e apartitica. Come sanitari dell’Ospedale di Rimini, noi stiamo dalla parte dei civili e dei sanitari uccisi indipendentemente dalla loro etnia o religione. Condanniamo fermamente l’attacco di Hamas del 7 ottobre, che ha causato la perdita di oltre 1.100 vite, tra cui quelle di 6 sanitari, e la risposta militare che ne è scaturita, che ha portato a oltre 29.000 vittime in meno di quattro mesi, tra le quali si contano 374 sanitari uccisi tra il 7 ottobre e il 1 gennaio. Entrambe le azioni hanno provocato inaccettabili sofferenze tra i civili e hanno violato il diritto internazionale umanitario, inclusa la protezione del personale medico e paramedico. Di fronte a tali attacchi, che non hanno risparmiato neanche i luoghi di cura, ci siamo chiesti come poter manifestare la nostra solidarietà e trasmettere lo sdegno provato nel constatare che a Gaza in nessun ospedale si fosse al sicuro. Così è nata l’idea dell’installazione #Rimini4Gaza, immaginando i corridoi, le sale d’attesa e gli spazi comuni del nostro Ospedale come “scenario di guerra”.

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