I balestrucci di Giuseppina a Riccione. Una storia di tutela della biodiversità


Il 19 Giugno 2023 siamo stati contattati dalla signora Giuseppina che ci ha parlato di un nido di balestrucci presente sotto il cornicione del tetto della sua abitazione, a Riccione (RN); a causa di importanti lavori di ristrutturazione dell’edificio (rifacimento del tetto e applicazione del cappotto termoisolante) che di lì a poco sarebbero iniziati, il nido sarebbe stato distrutto. La signora ci ha chiesto come poter intervenire per salvaguardare i piccoli balestrucci presenti all’interno del nido.
Nel momento in cui siamo stati coinvolti le facciate dell’edificio (una palazzina di due piani comprendente due appartamenti) erano libere, non essendo ancora installati i ponteggi del cantiere.

L’aspetto del nido in quei giorni.
Considerando si trattasse della seconda covata della specie, abbiamo stimato che i giovani balestrucci avrebbero dovuto involarsi entro circa 35/40 giorni, vale a dire attorno alla fine del mese di luglio.
Autorizzati da Giuseppina ci siamo rivolti alla direzione lavori della Ditta edile incaricata dei lavori, chiedendo di programmare le attività in modo da installare le impalcature non prima dell’inizio di Agosto, in modo da consentire ai genitori di portare i pulli all’involo con relativa tranquillità.
Per rimediare alla perdita del nido, che sarebbe comunque avvenuta con l’avvio dei lavori, abbiamo proposto a Giuseppina l’acquisto di un nido artificiale da posizionare nella stessa posizione del nido attuale; ci siamo quindi procurati un kit della ditta Schwegler costituito da una coppia di nidi per balestruccio, realizzati in cemento alleggerito.

(immagine tratta dal catalogo della ditta Schwegler)
Per tutto il mese di giugno e luglio abbiamo monitorato la situazione del nido, chiedendo periodicamente a Giuseppina se notasse attività attorno ad esso. Attorno alla fine di luglio il nido appariva inutilizzato.
Intanto i lavori della Ditta erano iniziati, i ponteggi stavano per essere innalzati. Abbiamo chiesto alla Ditta che non venissero posti teli di fronte al nido, per consentire l’eventuale temporaneo ritorno della famiglia nel nido. Ma ci venne comunicato che il nido di lì a breve sarebbe stato rimosso assieme al cornicione.
Seguendo le “buone pratiche” già sperimentate all’interno di Monumenti Vivi nel caso di questa stessa specie, abbiamo progettato e realizzato una struttura in legno che ricostruisse visivamente l’intorno del nido originale.

(elaborazione mediante software free Tinkercad)
Terminata la realizzazione, la struttura è stata collocata all’esterno dei ponteggi di fronte al nido originale, reso inaccessibile.
Alla fine del mese di agosto la struttura è stata recuperata, per il successivo reimpiego dei nidi nella posizione definitiva.
Nel mese di dicembre, Giuseppina ci ha comunicato l’imminente fine dei lavori. Il nuovo cornicione prevedeva un profilo concavo, inadatto ad offrire la stessa protezione ai nidi garantita dal vecchio cornicione squadrato; abbiamo quindi proposto a Giuseppina e al marito Sergio di riutilizzare la struttura, alleggerita e leggermente modificata come struttura definitiva per i nidi. Nella foto seguente Sergio mostra l’aspetto finale del manufatto.

la struttura coi nidi appena fissata nella posizione definitiva
Vedremo ora nel 2024 se la soluzione realizzata avrà successo, col ritorno della famiglia, o l’arrivo di nuove coppie.