Marecchiese. Ambientalisti: no a nuova strada ma migliorare viabilità attuale


No ad una nuova infrastruttura per garantire un collegamento veloce tra Rimini e Novafeltria ma si ad una fluidificazione della viabilità esistente, al potenziamento del trasporto pubblico e all’introduzione della “domanda” di mobilità per sottrarre mezzi dalla strada (piani di spostamento casa-lavoro da parte delle aziende, piani degli orari, dati in tempo reale e nel tempo). Sono le richieste mosse da Associazioni e Comitati ambientalisti di Rimini e Valmarecchia alla Provincia in un incontro che si è svolto nei giorni scorsi. La prossima settimana invece Ente Provinciale, tecnici Anas e Studio Preger si confronteranno proprio sui progetti per il futuro della Marecchiese.
Secondo gli ambientalisti realizzare un nuovo collegamento avrebbe effetti devastanti su ambiente e paesaggio della vallata. Inoltre non sarebbe giustificato neppure dai reali numeri dei flussi di traffico a monte di Villa Verucchio. Meglio quindi lavorare su aggiustamenti e miglioramenti alla viabilità attuale e sul potenziamento dei servizi a disposizione dei residenti nell’alta Valle.
La nota delle associazioni
Comitati ambientali e Associazioni ambientaliste ed animaliste di Rimini e Valmarecchia , hanno avuto nei giorni scorsi un incontro con la Provincia, per un confronto sui temi di viabilità della vallata, ma anche dei servizi indispensabili che è urgente potenziare o ripristinare per le comunità di residenti della media ed alta Valle.
Nell’occasione i Comitati e le Associazioni scriventi hanno ribadito la loro ferma contrarietà alla ipotesi di un collegamento “veloce” da Novafeltria a Rimini con la realizzazione di una nuova infrastruttura, per le pesanti e devastanti ripercussioni che avrebbe su ambiente e paesaggio della vallata. I dati sui flussi di traffico a monte di Villa Verucchio non giustificano infatti minimamente la costruzione di un nuovo asse viario con pesante impatto ambjentale e costi economici altissimi. E Il tratto che prevederebbe poi la realizzazione di una nuova strada in trincea profonda, viene motivato dalla necessità di maggiore sicurezza, ma non tiene conto dei gravi rischi derivanti da cambiamenti climatici sempre più frequenti e devastanti, cambiamenti che impongono drasticamente nuovi criteri nella previsione e nella realizzazione di grandi infrastrutture.
Comitati e Associazioni ambientaliste della provincia ritengono che la semplice “velocizzazione” degli spostamenti sulla Marecchiese dia un contributo non determinante alla permanenza e al possibile aumento della popolazione dell’alta Valmarecchia, anche perché riguarderebbe solo una parte dei residenti. Il problema va affrontato in una visione di più ampio respiro e con un ragionamento complessivo che non riguarda solo gli spostamenti, ma che deve considerare “contemporaneamente” diverse questioni: l’aspetto dell’economia, del lavoro, dei cambiamenti climatici e relativo adattamento, nonché la presenza costante ed affidabile su tutto il territorio di indispensabili servizi di base come le infrastrutture digitali. Si pone quindi la necessità di valutare l’equità territoriale con gli abitanti della valle e della costa e di ripristinare servizi essenziali che nel tempo sono stati chiusi ( pronto soccorso ospedaliero, scuole, trasporto pubblico in sede propria…) e di aumentare i servizi civili fondamentali, riducendo in tal modo la necessità di spostamento.
E si tratta poi di riconoscere e valutare i servizi eco sistemici forniti dal territorio collinare e montano alle comunità di pianura prevedendo giuste forme di compensazione, anche attraverso la costituzione di un “fondo di equità territoriale” dedicato a sostenere l’abitabilità diffusa dell’entroterra, a consentire la nascita di servizi innovativi, a finanziare attività cooperative e comunitarie formate dagli stessi abitanti, per le attività economiche e per la cura del territorio, fondamentale per la prevenzione di frane ed alluvioni e per la gestione della risorsa acqua
Nello specifico poi degli aspetti trasportistici e di mobilità, I Comitati e le Associazioni scriventi valutano favorevolmente tre aspetti. Il primo riguarda la realizzazione di alcuni interventi di adeguamento e fluidificazione sulla viabilità esistente. Il secondo riguarda il potenziamento del Trasporto Pubblico Locale, anche con la realizzazione di tratti di corsie preferenziali, adeguando opportunamente la sede stradale. Il terzo, fondamentale, riguarda la gestione della “domanda” di mobilità allo scopo di sottrarre il maggior numero possibile di mezzi dalla strada, in particolare nella tratta da Villa Verucchio a Rimini. La gestione della domanda di mobilità, quasi del tutto sconosciuta nella nostra realtà, dispone infatti di strumenti molto efficaci e collaudati: piani di spostamento casa lavoro completi e ben fatti (obbligatori per legge ma realizzati da pochissime aziende ), piani degli orari, indagini motivazionali, monitoraggio costante dei dati in tempo reale e nel tempo…Il tutto con la costante iniziativa e il coordinamento da parte di un “mobility manager d’area” nominato dall’Ente Pubblico.
Su questi temi le Associazioni ed i Comitati scriventi hanno chiesto di continuare il confronto con l’Ente provinciale, nell’intento di offrire un costruttivo contributo alla soluzione dei problemi .
Le Associazioni ambientaliste ed animaliste ed i Comitati della Valmarecchia :
ANPANA Rimini, Clara Corbelli
Comitato “Per la Valmarecchia”, Nunzio Castellani
Comitato “Gioconda Valmarecchia”, Giorgia Molari
dnA Rimini, Ivan Innocenti
ENPA Rimini, Cecilia Bravo
FIAB Rimini/Pedalando e Camminando, Valerio Benelli
Fondazione Cetacea , Sauro Pari
Italia Nostra Rimini, Fausto Battistel
Italia Nostra Valmarecchia, Massimo Bottini
Legambiente Valmarecchia, Massimiliano Ugolini
L’Umana Dimora , Marco Pacelli
OaSì – insieme per le valli , Giancarlo Zoffoli
Rimini Smoke Box, Elia Ricciotti
WWF Rimini, Claudio Papini
La lettera inviata alla Provincia
I Comitati e le Associazioni ambientaliste della Provincia di Rimini, da sempre impegnati per la tutela dei valori ambientali e paesaggistici della Valmarecchia e per una corretta gestione ed uso del nostro territorio, nello spirito di partecipazione attiva alle scelte dell’Amministrazione Provinciale e facendo seguito all’incontro avuto Lunedi 06 Novembre u.s. con il Dott. Riccardo Fabbri, Le presentano un breve contributo per ribadire formalmente le posizioni espresse nell’occasione sul tema in oggetto.
I Comitati e le Associazioni scriventi sono fermamente contrari alla ipotesi di un collegamento “veloce” da Novafeltria a Rimini con la realizzazione di una nuova infrastruttura, per le pesanti ripercussioni che l’intervento avrebbe sull’ambiente e sul paesaggio della vallata. I dati sui flussi di traffico a monte di Villa Verucchio non giustificano minimamente la costruzione di un nuovo asse viario con pesante impatto ambjentale e costi economici elevatissimi. E Il tratto che prevede la realizzazione di una nuova strada in trincea profonda, inoltre, viene motivato dalla necessità di maggiore sicurezza, ma non tiene conto dei rischi derivanti da cambiamenti climatici sempre più frequenti e devastanti, cambiamenti che impongono drasticamente nuovi criteri nella previsione e nella realizzazione di grandi infrastrutture.
I Comitati e le Associazioni ambientaliste della provincia ritengono che la semplice “velocizzazione” degli spostamenti lungo la Marecchiese dia un contributo non determinante alla permanenza e al possibile aumento della popolazione dell’alta Valmarecchia, anche perché riguarda solo una parte della popolazione. Il problema della permanenza va affrontato in una visione di più ampio respiro e con un ragionamento complessivo che non riguarda soltanto gli spostamenti, ma che deve considerare “contemporaneamente” diverse questioni: l’aspetto dell’economia, del lavoro, dei cambiamenti climatici e relativo adattamento, nonché la presenza costante ed affidabile su tutto il territorio di servizi di base come energia elettrica e infrastrutture digitali. Si pone quindi la necessità di valutare l’equità territoriale con gli abitanti della valle e della costa, di indifferenziare il più possibile il territorio, di ripristinare servizi essenziali che nel tempo sono stati chiusi ( pronto soccorso ospedaliero, scuole, trasporto pubblico in sede propria…) e di aumentare i servizi civili fondamentali, riducendo in tal modo la necessità di spostamento.
E si tratta poi di riconoscere e valutare i servizi eco sistemici forniti dal territorio collinare e montano alle comunità di pianura prevedendo forme di compensazione nella giusta misura, anche attraverso la costituzione di un “fondo di equità territoriale” dedicato a sostenere l’abitabilità diffusa dell’entroterra, a consentire la nascita di servizi innovativi, a finanziare attività cooperative e comunitarie formate dagli stessi abitanti, per le attività economiche e per la cura del territorio, fondamentale per la prevenzione di frane ed alluvioni e per la gestione della risorsa idrica. Non a caso i mercati agricoli e l’agricoltura supportata da una comunità locale sono i tratti distintivi di una nuova coscienza di appartenenza ad un territorio in molte regioni del mondo.
Nello specifico poi degli aspetti trasportistici e di mobilità, I Comitati e le Associazioni scriventi valutano favorevolmente tre aspetti. Il primo riguarda la realizzazione di alcuni interventi di adeguamento, miglioramento e fluidificazione sulla viabilità esistente. Il secondo riguarda il potenziamento del Trasporto Pubblico Locale, anche con la realizzazione di tratti di corsie preferenziali o in sede propria, adeguando opportunamente la sede stradale. Il terzo, fondamentale, riguarda la gestione della “domanda” di mobilità allo scopo di sottrarre il maggior numero possibile di mezzi dalla strada, in particolare nella tratta da Villa Verucchio a Rimini. La gestione della domanda di mobilità, quasi del tutto sconosciuta nella nostra realtà, dispone infatti di strumenti molto efficaci e collaudati; piani di spostamento casa lavoro completi e ben fatti (obbligatori per legge ma realizzati da pochissime aziende sensibili al tema della economia sociale ), piani degli orari, indagini motivazionali, monitoraggio costante dei dati in tempo reale e nel tempo. La gestione della domanda di mobilità per essere efficace richiede, però, l’applicazione coerente e continua delle misure e degli interventi nel tempo e soprattutto la costante iniziativa e il coordinamento da parte di un “mobility manager d’area” nominato dall’Ente Pubblico.
Su questi temi le Associazioni ed i Comitati scriventi chiedono di avere un confronto non casuale e saltuario con l’Ente provinciale, nell’intento di poter offrire un costruttivo contributo alla soluzione dei problemi.
Distinti saluti