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incertezza pericolosa

Concessioni. Croatti (5 Stelle): la Cassazione non cambia nulla, indire subito le gare

In foto: il senatore Croatti
il senatore Croatti
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 26 nov 2023 18:02 ~ ultimo agg. 18:05
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Il senatore riminese del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti interviene sul tema concessioni in riferimento alla sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione pubblicata tre giorni fa (vedi notizia) e sollecita l’indizione delle gare da parte delle amministrazioni locali.

“La sentenza della Corte di Cassazione interviene su un aspetto procedurale che in nessun modo modifica la scadenza delle concessioni demaniali in essere, ossia il 31 dicembre 2023, ormai blindata dal Consiglio di Stato e dai Tar regionali che hanno disapplicato l’ulteriore termine al 31 dicembre 2024. Chi afferma il contrario è irresponsabile e alimenta ulteriormente una situazione di caos ed incertezza che potrebbe costare davvero caro al Paese e a tutti i territori a vocazione turistico balneare.
Questa scadenza rimane l’unico riferimento temporale per enti locali e dirigenti comunali, chiamati in un mese ad indire le gare per l’assegnazione delle concessioni ed evitare il rischio di ricorsi e denunce che dal primo gennaio potrebbero paralizzare il comparto. E purtroppo queste gare dovranno arrivare nei comuni senza il sostegno di decreti attuativi che siano di indirizzo per le necessità del Paese, che adeguino i canoni, che aumentino i diritti dei cittadini e valorizzino i nostri piccoli imprenditori”.

L’attacco al Governo Meloni: “Anche sulle concessioni demaniali a parole fingono di proteggere gli interessi delle imprese balneari familiari ma nei fatti stanno spalancando le porte a grandi gruppi imprenditoriali, più attrezzati e senza problemi nel trovare garanzie e risorse per le future gare. In oltre un anno questo governo è stato capace di partorire soltanto una mappatura farsa con dati maneggiati per costruire una visione di comodo ma lontana dalla realtà, già criticata anche da Bruxelles perché priva dei dati morfologici del litorale e priva di indicatori parziali regionali e locali. È tempo che gli irresponsabili si facciano da parte, il futuro del comparto non incrocia soltanto il destino degli imprenditori balneari ma anche quello dell’economia di tanti territori e tante località italiane. I comuni indicano subito le gare, anche se il governo è assente ingiustificato e si guardi ad un nuovo futuro che porti innovazione, diritti, competitività.”