‘Rimini vieni oltre’. Dal teatro Galli l’invio del dossier, poi la festa in centro


Mercoledì al Teatro Galli si è svolta la cerimonia di presentazione con l’invio del dossier di candidatura al ministero per Rimini Capitale della Cultura 2026. L’evento si è aperto con la lettura di un testo appositamente scritto da Marco Missiroli e letto dall’attrice Tamara Balducci. Il presidente della Regione Bonaccini è intervenuto in video. Il sindaco Sadegholvaad è stato affiancato sul palco da Viola (che compirà 18 anni nel 2026) e Giulia (che compirà 18 anni nel 2027).. Presentato anche il video della versione di Romagna Mia interpretato da Federico Mecozzi.
La festa si è poi spostata nelle piazze del centro storico con musica dal vivo, danza, musei e negozi aperti.
Hanno annunciato la candidatura 26 Comuni e Unioni di Comuni, scesi a 25 in virtù della scelta della città di Carpi di ritirarsi per sostenere la candidatura di Rimini e la Romagna
Entro il 15 dicembre Il Ministero definirà le 10 città finaliste; la proclamazione della capitale ci sarà entro il 29 marzo. “Un territorio che non solo non vuole arrendersi, ma anzi riprogetta il suo domani sul valore della sostenibilità, dell’arte, di una storia comune tra le nostre popolazioni”, si legge nel manifesto firmato dai comuni di Ravenna, Cesena, Forlì, Faenza, Lugo con i quali si condivide l’idea sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna di candidare Rimini e la Romagna capitale italiana della cultura.
- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
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- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
- ©Riccardo Gallini /GRPhoto
- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, spettacoli in occasione della presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, spettacoli in occasione della presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, spettacoli in occasione della presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, spettacoli in occasione della presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, spettacoli in occasione della presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, spettacoli in occasione della presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, spettacoli in occasione della presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
- Rimini; 27/09/2023: Comune RN Uff Stampa, spettacoli in occasione della presentazione candidatura Rimini Capitale Cultura 2026 ©Riccardo Gallini /GRPhoto
Il testo di Marco Missiroli:
Quando siete a Rimini, fate così: alle otto meno un quarto della sera, meglio di un giorno feriale, meglio nella bella stagione, raggiungete una via poco trafficata. Fermatevi in un punto qualsiasi e chiudete gli occhi. Avrete i quattro suoni di Rémni.
Il primo suono è la tavola. Lo schioccare dei piatti, le ceramiche e i vetri, il vento delle tovaglie, giù piano, su forte, allegro, lieve lieve, l’appoggiare timido delle cose sulle cose. E il forchettare, e le caraffe, i tappi svitati delle bottiglie, la scintilla dei fornelli, la grancassa delle pentole, tutte quelle finestre spalancate per lo sfiato degli odori buoni.
La tavola chiama al ciàcri, le chiacchiere, che è il secondo suono e non è vero che i romagnoli parlano forte. Sussurrano, poi un’alzatina di voce, il cantare morbido, l’incazzarsi a soffio, il discutere gentile. Le azdore baritone, gli azdori contralti, qualcuno che dice ho fèma, la fame del tramonto, qualcuno che già mangia il pane mezzo duro, inzuppato nel sangiovese, e i televisori che si accendono. L’orchestra comincia, le donne e gli uomini e le padelle, tutti insieme, manca poco ai telegiornali.
Invece arriva un silenzio. Il terzo suono. Si ferma la tavola, si fermano le voci. Dalle case viene un’eco gentile che pare l’Adriatico quando non ha le onde e dorme nel suo orizzonte. Smettono anche le cicale e i primi grilli, si spengono le automobili e i cigolii delle biciclette, le musiche del lungomare singhiozzano e questo è il respiro di Rimini che si prepara alla notte, stanca dei mestieri diurni e affamata di festa. E la sua malinconia batte, i ricordi si allargano nei cuori.
Ma adesso sono le otto della sera e il quarto suono arriva. Nasce lontano, e inizia con un battito di piedi sui pavimenti delle cucine, intorno alle tavole e sopra il silenzio. Cresce fino alle finestre spalancate delle case. Sono i passi delle madri o dei padri che si allungano dai parapetti, dai balconi, si sporgono. Stanno per cantare l’ultimo suono della città. È di due parole, pronunciate in coro, rivolte alla strada: vieni oltre.
Vieni oltre. Il canto delle mamme e dei babbi che chiamano i figli, i burdèl, sparsi nei cortili e nei parchi e nei campi di gioco e sotto gli ombrelloni o nei bar, al Parco Marecchia, al porto, nei giardini propri e nei giardini degli altri, scalmanati e gioiosi, i burdèl che ancora non si vedono anche se la tavola è già pronta. Venite oltre.
Vieni oltre, figlio mio. Vieni, giovinezza. E guarda al di là di queste mura, perché lo sai fare. Oltre: lo chiamano futuro, noi preferiamo dire avvenire. E i figli lo sanno, così basta poco perché sbuchino dai cortili e dai parchi e dai campi di gioco e da sotto gli ombrelloni o dai bar, dal Parco Marecchia, dal porto, dai giardini propri e dai giardini degli altri, arrivino svelti come la polvere mentre li senti dire, Mia mamma mi ha chiamato!, Mio babbo mi ha chiamato!, e giù a correre fino alle entrate delle case con addosso il coraggio di crescere. Poi lì, davanti alle porte, si fermano. Dura un attimo, per asciugarsi la fronte e darsi una sistemata, per guardarsi tra di loro e per guardare voi che li state guardando. È un invito a entrare.
Venite oltre. Attraversate la via e avvicinatevi, le porte sono aperte.
Dall’intervento del sindaco Sadegholvaad:
“Per me, per tutti noi è un momento emozionante. E’ emozionante perché sentiamo la solidarietà e la partecipazione delle città e dei paesi della nostra provincia e della Romagna (voglio ringraziare ancora).
E’ emozionante perchè premia quello che abbiamo fatto non in anni recenti ma in oltre duemila anni di storia. Con le cose belle, con gli errori e con le nostre contraddizioni. Oggi siamo qui. A parlare di futuro.
Perchè la forma più esatta che via via, nel corso dei mesi, ha assunto il dossier della candidatura è quella di una finestra su ciò che saremo e non solo su quello siamo stati. Questo per me significa continuare ad essere padroni del nostro destino di comunità larga. Ecco, il fatto che ci candidiamo in virtù soprattutto di quello che possiamo fare di qui in poi, e non solo di quanto fatto finora, credo sia la risposta migliore alla domanda ‘perché ci candidiamo?'”.
Voglio rimarcare un aspetto che proprio Allegra (ragazza che compirà 18 anni nel 2026 ndr) aveva sottolineato lo scorso aprile nel suo discorso di apertura ”E’ importante includere tutti e tutte, anche nell’ambito della cultura, per cercare di avvicinare anche i più giovani alla cultura, bisognerebbe cercare di renderla più accattivante, non concentrandosi solamente sugli aspetti più “classici” di essa’. L’idea è quella dunque di una cultura sempre curiosa, aperta al mondo e alle contaminazioni, che alimenta il fuoco e non adora le ceneri.
Il dossier ha il suo nocciolo proprio in questo elemento: l’idea cioè che il contributo più alto che Rimini ha dato e che darà alla cultura italiana sia quello di una curiosità continua, che ha contribuito ad abbattere steccati prima troppo alti e permettendo quindi di approcciare essa da parte di un pubblico più vasto dei soli iniziati. Quella di Rimini è una case history di cultura democratica”.
“Allegra ha aperto il percorso di redazione del dossier 150 giorni fa, è giusto che siano due ragazze Viola e Giulia, giovani come lei, a spingere simbolicamente quel tasto ‘invio’ che mette in linea e dunque immediatamente a disposizione dei riminesi e del mondo questo lavoro, questo sguardo sul futuro.
Nei prossimi giorni il dossier verrà tradotto in varie lingue a significare quell’apertura all’altro che forse rappresenta il maggior pregio di questa città, dove chi viene non si sente mai straniero, anche se porta un cognome strano, come me.
Francamente non so come andrà a finire questa avventura. La competizione è serrata, la concorrenza agguerrita e valida e non di rado capita che intervengano altri motivi oltre a quelli prettamente culturali.
Ma di una cosa sono sicuro già adesso: Rimini, con questo teatro pieno di persone, con Viola, Giulia, Allegra, con noi, con quello che siamo stati e che saremo, per me ha già vinto. Davvero questo è il nostro momento di riconciliazione con la nostra Storia in nome e per conto del nostro futuro”.