Innalzata la franchigia per i frontalieri. Plauso del Comites San Marino


Il Senato ha approvato il Disegno di Legge di ratifica dell’Accordo tra l’Italia e la Confederazione Svizzera che innalza per tutti i frontalieri italiani la franchigia da 7.500 a 10.000 euro. Nei giorni scorsi è stata diffusa anche la circolare applicativa dell’Agenzia delle Entrate. “Una vera boccata d’ossigeno per i circa settemila lavoratori frontalieri (5.000 solo da Rimini) che ogni giorno varcano il confine della Repubblica di San Marino – commenta soddisfatto il Presidente del Comites San Marino Alessandro Amadei – in un momento storico in cui, l’inflazione, il caro vita e la mancanza di tutele hanno determinato un progressivo peggioramento della loro situazione economica“. La nuova franchigia sarà in vigore dal 1° gennaio, e valida dunque per l’anno fiscale 2024. Si potrà dunque usufruire dei relativi benefici nella dichiarazione dei redditi 2025. L’attenzione delle istituzioni deve rimanere alta, mette in guardia però Amadei, “in quanto i nodi da sciogliere per i frontalieri sono ancora tanti. Rimangono aperte le questioni del mancato riconoscimento degli assegni familiari, dei congedi dal lavoro per assistere familiari disabili e la questione della doppia tassazione per i pensionati ex frontalieri (ndr sono oltre 2300 nel riminese)” conclude. Addirittura, prima dello scorso Natale, gli ex frontalieri si sono visti recapitare una richiesta da parte dell’Agenzia delle Entrate di Rimini, con la quale si chiedeva loro di versare in Italia l’equivalente delle imposte pagate a San Marino per di più con
sanzioni ed interessi. Una vicenda della quale si sono interessanti anche i parlamentari locali per sollecitare il Governo ad applicare anche per il Titano l’aliquota del 5% e non l’attuale 23% come già accade per gli ex frontalieri del Principato di Monaco.
La franchigia, detta di esenzione, rappresenta l’ammontare di reddito da lavoro dipendente prestato in zone di frontiera su cui non si applica la tassazione Irpef.