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Questa non è satira. Federalberghi querela per le immagini sul mare inquinato

In foto: una delle foto incriminate
una delle foto incriminate
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mer 30 Ago 2023 16:03 ~ ultimo agg. 31 Ago 14:53
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A nulla è valso il commento degli stessi amministratori della pagina affiancato alla foto: “W e forza la Romagna dai valà, si scherza”. Perché quella foto con una persona ricoperta di poltiglia col titolo “Quando ti godi il primo bagno dell’estate a Rimini” sulla pagina Facebook Commenti Memorabili (4,2 milioni di followers) agli albergatori riminesi non è andata proprio giù. Così come un’altra foto sul profilo Instagram di Pastorizia Never Dies (2,6 milioni di followers”) che ritrae due ragazzi immersi in un’acqua stracolma di rifiuti accompagnata dalla didascalia “Ma lascia stare la Sardegna e la Sicilia. Quest’anno ce ne andiamo a Rimini. Vedrai che non c’è poi tutta questa differenza”: Federalberghi di Rimini si è affidata all’avvocato Maurizio Ghinelli per avviare un’azione legale con l’accusa di una diffamazione “che colpisce l’intero territorio riminese, la sua economia turistica ed un’intera “collettività” di albergatori della Riviera”. Far passare il messaggio che il mare sia pieno di fango, detriti e inquinamento, in particolare dopo l’alluvione di maggio, è quindi “Un gravissimo danno all’immagine della Riviera”. Quando, tra l’altro, la stessa Arpae ha certificato la balneabilità di tutte le spiagge romagnole.

C’era già un precedente: il decreto penale di condanna per l’autore di un commento del 2020 che recitava “Avete il mare pieno di merda e batteri!”, “Fate il bagno nella merda!”. La querela era partita sempre da Federalberghi.

Scrive la presidente di Federalberghi Patrizia Rinaldis: “Ho depositato l’atto di denuncia querela per il reato di diffamazione aggravato a mezzo di social network Facebook,  per  tutelare immagine dell’economia turistica del territorio. Inoltre con questa azione mi piacerebbe sensibilizzare il Governo a una maggior controllo su coloro che utilizzano i social come dileggio offendendo persone e diffamando territori. La libertà è un diritto, ma per garantirla, va colpito chi la utilizza in maniera impropria”.

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