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Si è svolto mercoledì mattina (9 agosto) l’incontro dell’associazione basta plastica in mare, insieme a rappresentati del comune di rimini e agli operatori balneari, per illustrare le iniziative messe in campo per la riduzione della plastica monouso in spiaggia.
Erano presenti: Manuela Fabbri, Basta plastica in mare, Anna Montini, assessora ambiente del Comune di Rimini, Vincenzo Pretella, Primo Luogotenente relazioni esterne della Capitaneria di Porto, Annamaria Barilari, consigliera comunale e operatrice turistica, Francesco Benvenuti rappresentanti dei Comitati turistici per Viserba, Mauro Vanni presidente della Cooperativa bagnini Rimini sud e Gabriele Pagliarani bagnino del bagno 26.
“Tutti parlano del flagello dispersione plastica – dichiara Manuela Fabbri, Basta plastica in mare – a partire dalla associazioni nostra amiche Greenpeace e MareVivo, ma è dalla costa romagnola che partono azioni concrete. Promosse dall’APS Basta Plastica in MARE Network, insieme all’assessora all’Ambiente Anna Montini, i nostri abituali partner, rappresentanti degli operatori balneari e turistici, viene chiesto ai nostri numerosi ospiti, fruitori della risorsa mare, un sostanziale cambiamento di consumi. Obiettivo: l’urgente riduzione della plastica (soprattutto monouso) che non è più sufficiente riciclare. Basta alibi: il marketing siamo noi con le nostre scelte negli acquisti”.
“L’obiettivo 14 dell’Agenda 2030 è sul mare – ha aggiunto l’assessora Anna Montini – Il protocollo d’intesa Romagna Plastic Free 2023 stilato con Basta Plastica in Mare nel 2018 col Comune di Rimini parte di lì, ma ha pagato la penalizzazione della pandemia con l’abuso in molti casi di plastica. Le vele esposte dai bagnini riminesi più frequentati e presto comunicato dall’allestimento di un evidente messaggio veicolato dalla rotonda che dal porto canale accoglie i turisti – a cura di Basta Plastica in Mare coi suoi partner abituali – sintetizza, in positiva sinergia, i propositi sanciti nel 2018 con Comune di Rimini, Visit Romagna, Piano Strategico, Romagna Acque, Centro Ricerche di Cesenatico. E’ il ruolo stimolante dell’associazionismo al fianco delle istituzioni seppure con approccio dialettico e aperto, o anche a volte utilmente critico. Noi abbiamo fatto molto nelle scuole con le borracce e gli erogatori di acqua depurata, e così a poco a poco stanno facendo anche le imprese alberghiere e i bar, tentando di eliminare le famigerate bottiglie di plastica.
“Noi siamo l’avamposto e le sentinelle della risorsa mare, per noi naturale ma anche economica – ha concluso Mauro Vanni – La plastica che raccogliamo in spiaggia e sulla battigia è troppa, soprattutto delle calze/reti degli allevamenti di cozze. Bisogna che tutti cambiamo le nostre abitudini, anche le più consolidate, ma peggiori.”
Associazioni, bagnini e comune contro la plastica monouso in spiaggia