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Protesta residenti

Marchei (Lega): carovana nomadi al Villaggio Primo Maggio, comune intervenga

In foto: la carovana nomadi nella zona artigianale
la carovana nomadi nella zona artigianale
di Redazione   
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mar 13 giu 2023 13:07 ~ ultimo agg. 13:12
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Roulotte, camper e panni stesi sulle recinzioni a bordo strada. Una carovana di nomadi si è insediata da qualche giorno in Via Luciano Lama nella zona artigianale del Villaggio Primo Maggio. A denunciarlo è il consigliere della Lega Loreno Marchei che evidenzia anche i “soliti problemi di contrarietà al decoro, disturbo alle nuove attività produttive presenti in loco, ed inevitabili proteste dei residenti“. L’esponente del carroccio ricorda di aver sollevato più volte il fatto anche lo scorso anno quando si erano “riscontrati allacci abusivi alle reti di energia ed acqua ed il copioso rilascio di rifiuti, anche pericolosi (bombole di gas) in strada e nei fossi di scolo“.
A fronte dei precedenti di Via Islanda e San Vito, in cui l’Amministrazione ha dimostrato di non saper risolvere alcunchè – scrive Marchei –, la cittadinanza ha il fondato timore che, anche al Villaggio Primo Maggio, la situazione possa incancrenirsi. Per questo, con un’interrogazione trasformata in mozione presentata nell’aprile 2022, che confido possa essere discussa a breve in Consiglio comunale, ho evidenziato l’inadeguatezza delle azioni e degli strumenti attualmente disposizione della Polizia Locale a causa dell’attuale regolamento di Polizia Urbana, che dev’essere modificato al più presto, dotando gli agenti di maggiori poteri e strumenti di prevenzione e coercizione, introducendo anzitutto il divieto assoluto di sosta di carovane di nomadi fuori dalle aree appositamente attrezzate. Occorre poi dare la possibilità agli agenti di rendere effettivamente operativo tale divieto con la rimozione forzata dei veicoli, in modo da assicurare l’allontanamento delle roulotte con efficacia e rapidità“.
Marchei mette l’amministrazione davanti ad un bivio: “tutelare chi al Villaggio Primo Maggio ha investito tutte le sue risorse personali ed economiche per produrre, creando lavoro e benessere alla città, o rimanere vincolata ai limiti ideologici della maggioranza politica che la sostiene“.