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Commissione a Riccione

Pari opportunità. Ruggeri (M5S) presidente ma nuovo regolamento fa discutere

In foto: la sindaca Angelini, la pres. Ruggeri e l’on. Colombo
la sindaca Angelini, la pres. Ruggeri e l’on. Colombo
di Redazione   
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Dom 19 Feb 2023 10:30
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L’avv. Eleonora Ruggeri del Movimento 5 Stelle è la nuova presidente della Commissione pari opportunità del Comune di Riccione. Ad annunciate la nomina è stata la sindaca Daniela Angelini nel consiglio comunale di giovedì. Entrano a far parte della Commissione anche cinque componenti effettivi e cinque supplenti indicati dalla maggioranza: per il Partito democratico Chiara Biagini (supplente Silvia Solfrini), per 2030 Lista Civica Fabio Torsani (supplente Monica Angelini), per Riccione col Cuore Francesco Padovano (supplente Deborah Ciuffol), per Coraggiosa Alice Fabbri (supplente Giada Buldrini) e per Uniamo Riccione Emanuela Cenni (supplente Davide Corbelli). La minoranza non ha invece designato alcun componente e, nell’atto costitutivo si specifica che “qualora dovessero pervenire eventuali e successive designazioni da parte dei capigruppo di minoranza, la Commissione verrà modificata con i nominativi designati dagli stessi”, si legge nell’atto di costituzione della Commissione pari opportunità“. La decisione da parte della minoranza di non designare alcun proprio esponente è una forma di protesta contro la modifica del Regolamento per la composizione della Commissione stessa: l’attuale maggioranza infatti ha stabilito che la composizione della commissione pari opportunità debba essere, per quanto possibile, uguale a quello delle commissioni permanenti, nonché proporzionalmente rispondente alla consistenza numerica dei gruppi presenti in consiglio. Il nuovo regolamento, spiega la consigliera di Fratelli d’Italia Beatriz Colombo (che in passato fu anche presidente della stessa commissione), stabilisce “che invece di due rappresentanti con pari diritti per ogni gruppo consiliare ve ne sarà solamente uno che porterà però voti “pesati”, a seconda della consistenza numerica del gruppo stesso“. In precedenza invece la composizione, prosegue la consigliera, “era basata sull’equa rappresentanza di tutti i gruppi consiliari, sia maggioranza che minoranza, scelta migliore per garantire la parità di opportunità, in quanto i diritti non dovrebbero mai essere decisi a maggioranza“. La Colombo evidenzia che la Commissione Pari Opportunità è consultiva e “serve a dare consigli e suggerimenti all’amministrazione e non ha senso che tali suggerimenti vengano dalla stessa maggioranza che amministra la CittàA cosa serve una maggioranza che dà consigli a se stessa?“.

La maggioranza di centrosinistra attuale, invece – prosegue la Colombo –, sostiene che la modifica del regolamento sia stata necessaria per garantire una maggiore efficacia nella gestione delle politiche di genere. Politiche molto care ad alcuni e volte chiaramente all’inserimento delle teorie Gender anche nelle scuole, alle quali, e lo dico ben chiaro, come Fratelli d’Italia sono fortemente contraria e che non sarebbero mai state approvate col precedente regolamento.
La sinistra si sente depositaria della verità e unico soggetto legittimato a parlare di diritti. Si definiscono “woke” dall’inglese “svegli”, mentre noi saremmo addormentati e assopiti quando si parla di temi etici e di diritti e tra fluidità e gender, viene continuamente impartita agli italiani una lezione non richiesta in materia di sessualità. Queste cose a Riccione non devono accadere, anche se poi il PD quando esagera su questi temi generalmente perde le elezioni.”
Quindi visto che ci hanno messo in minoranza, il nostro contributo è inutile – conclude -. Non avendo più voce in capitolo abbiamo preferito non nominare alcun rappresentante in seno alla CPO. Lo dobbiamo ai nostri elettori che si aspettano un gesto di protesta e alla Persona che avremmo voluto nominare che sarebbe stata mandata a portare un parere del quale a nessuno sarebbe interessato nulla. Restiamo fermi nelle nostre posizioni e faremo battaglie affinchè il Comune attui politiche utili nei confronti delle donne e di tutte le categorie che necessitano di una voce più forte. La voce ai più deboli noi la vogliamo dare, non zittirla a colpi di regolamento“.
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