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mercoledì 24 aprile 2024
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Calcio Serie C

Olbia-Rimini, Gaburro: "Siamo stanchi di imparare dalle sconfitte"

In foto: Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 7 minuti
sab 21 gen 2023 11:35 ~ ultimo agg. 22 gen 12:13
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Il Rimini vola in Sardegna per cercare di ritrovarsi. I biancorossi hanno iniziato il girone di ritorno con tre K.O., con San Donato Tavarnelle, Cesena e Virtus Entella, e hanno necessità di tornare a muovere la classifica in casa dell’Olbia, terzultimo con 18 punti (contro i 31 dei romagnoli).

All’andata, il 18 settembre, il Rimini si impose 3-0 al “Neri” grazie alla doppietta di Santini (gol su rigore al 17′ del primo tempo e rete del 3-0 all’11’ della ripresa) e alla rete di Vano al 37′ della prima frazione.

Mister Gaburro ritrova Vano e Matteo Rossetti, che contro la Virtus Entella hanno scontato la squalifica, e ha tutti a disposizione. Calcio d’inizio allo stadio Comunale “Bruno Nespoli” domani (domenica) alle 14:30.

“Una bella trasferta, veniamo da un momento in cui non abbiamo raccolto risultati, quini è normale che ci sia, come in tutti in questo tipo di momenti, voglia di rivalsa – attacca l’allenatore del Rimini F.C., Marco Gaburro -. Andiamo su un campo difficile, contro una squadra che sta lottando per salvarsi e quindi sappiamo che tipo di campi si trovino in questo momento della stagione, in queste situazioni, però dobbiamo essere consapevoli di quello che sappiamo fare e superiori a questo tipo di situazioni, positivi, arrabbiati (l’espressione è più colorita, ndr) per la classifica perché secondo me potevamo essere alla quarta giornata con più di zero punti, io penso che tre fossero quelli che obiettivamente io mi aspettavo prima di iniziare il girone di ritorno, e invece purtroppo non li abbiamo fatti, sappiamo tutti bene come e perché, e quindi dobbiamo andarceli a riprendere. Abbiamo il calendario che ci dà questa possibilità obiettivamente, però partite facili non esistono, esistono partite toste che poi tu puoi indirizzare in un modo o nell’altro se sei più bravo o meno bravo. Quindi sappiamo che abbiamo una possibilità di andare a fare risultato e dobbiamo andarci con tutte le energie mentali e fisiche possibili e immaginabili”.

Sull’Olbia. “L’avversario ha mantenuto l’impianto dell’andata: il mister è lo stesso, il modulo è lo stesso, un 3-4-3, 4-3-1-2 a seconda della partita e dell’avversario. È un avversario atipico per la posizione di classifica perché è un avversario che ha un’idea di gioco abbastanza radicata, forza spesso determinate giocate, ha molta qualità davanti, soprattutto in Ragatzu, che è uno dei due-tre attaccanti migliori di questo girone per quanto riguarda tiri in porta, qualità nell’uno contro uno, quindi sappiamo che hanno queste caratteristiche. Dicevo un po’ atipica perché ha  comunque un’identità forte ed è anche una squadra che ama giocare molto rispetto a interdire rispetto ad altre squadre che si trovano magari nel basso classifica. Mi aspetto una partita intensa, difficile dal punto di vista mentale, però dove ci saranno anche giocate sia da una parte che dall’altra, non mi aspetto una partita eccessivamente ostruzionistica”.

Cos’ha insegnato la sconfitta, anche pesante nel punteggio (1-4), contro la Virtus Entella? “Le sconfitte insegnando sempre più delle vittorie, quindi è un periodo in cui stiamo imparando un sacco di cose. Adesso per un po’ sarebbe meglio che non imparassimo più niente perché quando si perde di solito si imparano delle cose un po’ dal punto di vista calcistico, un po’ dal punto di vista gestionale, un po’ dal punto di vista mentale. L’ultima nei numeri è stata una sconfitta atipica per il nostro campionato, per il nostro percorso: non c’era mai capitato di perdere con quell’entità di punteggio, siamo sempre stati in partita anche nelle partite che abbiamo perso. E quindi sicuramente tra le cose che insegna c’è che in questo momento della stagione non puoi permetterti magari di giocare 60 o 70 minuti contro un certo tipo di avversari perché poi la qualità c’è e rischi di pagarla tutta. Siamo stanchi di imparare dalle sconfitte, vorremmo un attimo imparare meno da qualche risultato positivo”.

Domani ci si attende una provo d’orgoglio da parte del Rimini. “Questo è un momento delicato da questo punto di vista, è inutile negarlo. Lo avevamo detto già le settimane scorse, lo ripetiamo adesso: il mercato è sempre un momento delicato nella gestione non tanto nei numeri quanto delle teste dei singoli giocatori, perché comunque poi tutte le squadre che passano dal mercato, quelle che ci passano in maniera più marcata delle altre possono avere questo tipo di problemi. È vero che c’è abbondanza, è vero però che va cercato di mettere un po’ di ordine in quella che è la situazione. Quindi io porto soltanto i ragazzi che nella mia testa penso siano liberi in questo momento e non siano coinvolti in possibili dinamiche di mercato o situazioni che possano disturbare. Magari andiamo in di meno, ma andiamo dopo una settimana pulita da questo punto di vista per quanto riguarda la continuità del lavoro e la fluidità del lavoro. Magari nella settimana precedente c’è stata un po’ più di non dico confusione, ma entrare nella testa di tutti non sempre è facile”.

In società c’è malumore? “So che ogni tanto bisogna dire che qualcosa non funziona perché dall’esterno magari si pensa che sia così. Noi abbiamo fatto tre partite del girone di ritorno, abbiamo già affrontato due delle prime tre in classifica, siamo a un punto da quello che è il nostro obiettivo principale della stagione, quindi a me non sembra che abbiamo una situazione così problematica. Tutti avremmo voluto vincere con il San Donato, invece abbiamo perso, abbiamo fatto una bruttissima partita, lo abbiamo detto, però poi questa cosa non ci deve rimanere troppo addosso. Poi abbiamo fatto due partite diverse, molto diverse, sicuramente si poteva fare qualcosa di più, sicuramente ci è andata un pelo male a Cesena, però non è che poi nel calcolo si può star lì a recriminare tanto sui punti che non hai fatto. Quindi io penso che adesso ci sia un ciclo di partite tosto, con squadre tutte quante, è brutto il termine, alla portata perché in realtà però così è, le squadre che se la giocano con te, e quindi al di là di quella che può essere la posizione, chi lotta per i play out, chi lotta per i play off, però comunque sono squadre tutte alla portata, io penso che sia Olbia sia Alessandria come trasferte, sia Lucchese in casa, ti possano anche poi restituire una classifica che è quella che tu devi avere perché poi è inutile fare troppi confronti con l’andata, all’andata hai fatto dei punti e nei hai persi degli altri, magari sei stato bravo ad andare a vincere a Chiavari, poi hai perso a Lucca. Hai un calendario diverso. Da questo punto di vista io sto lavorando molto concentrato, però molto sereno. Ripeto: capisco che dall’esterno tre sconfitte siano sempre anomale, e quindi non è che siamo contenti, però da lì poi altri tipi di pensieri non ho avuto modo neanche di farne”.

Potendo tornare indietro c’è qualcosa che non rifarebbe? “C’è sempre qualcosa che non rifaresti quando perdi, tutte le cose che avresti potuto fare e non hai fatto…”

Sulla mancanza di una formazione tipo. “Anche questo discorso che ho un po’ sentito dall’esterno sul cambio di formazione è un discorso un po’ delicato, che secondo me andrebbe centrato, nel senso che è vero che noi abbiamo fatto un momento del girone d’andata nel quale abbiamo mantenuto la stessa formazione, è coincido anche con delle vittorie, poi non l’abbiamo ripetuta ma perché non siamo riusciti a ripeterla, nel senso che in quel momento oggettivamente, ne avevamo già parlato a suo tempo, abbiamo avuto anche diverse defezioni. Abbiamo cercato di ritrovare un equilibrio, poi non è la stessa cosa: fuori uno dentro l’altro. Bisogna un po’ ragionare su queste cose. Per quanto riguarda poi il discorso formazione tipo non formazione tipo secondo me bisogna sempre stare attenti primo alla qualità della tua rosa, perché noi abbiamo la fortuna di avere dei giocatori di livello e molto livellati tra di loro. Abbiamo anche spesso fatto dei giochini tra di noi andando a vedere le squadre che hanno fatto una scelta diversa anche per necessità, perché magari avevano meno possibilità di avere alternative, però poi alla fine non è che abbiano fatto tanti punti in più. Ci sono tanti aspetti da considerare: c’è la continuità di gioco, c’è la conoscenza, ma c’è anche l’equilibrio all’interno dello spogliatoio, c’è il fatto che la gente deve sentirsi motivata, c’è il fatto che la gente si deve sentire lì per un motivo e spingere sempre verso il traguardo senza essere magari troppo giù o troppo poco presa in considerazione. E sono tutti aspetti che incidono sul risultato. Alle volte si vorrebbe avere una squadra che gioca un gran calcio, compatta, aggressiva, che vince tutte le partite, dove c’è una formazione tipo e gli altri stanno in silenzio, stanno fuori e aspettano il loro turno, però quelli sono i casi delle squadre in testa, perché comunque hanno i risultati dalla loro che gli permettono anche di gestire determinate situazioni. Però io se faccio un bilancio di questo aspetto dico che abbiamo fatto anche un buon percorso. È ovvio che il mio obiettivo è trovare una formazione più tipo possibile. Per poterlo fare devo avere intanto, come sta succedendo adesso, i giocatori a disposizione e non fuori com’è stato nel girone d’andata, e poi bisogna anche attaccarsi a delle prestazioni/risultati perché è normale che nel momento in cui si perdono una-due-tre partite di fila, al di là di quello che è l’avversario, poi è giusto anche andare a ricercare qualcosina in più, perché non è solo una questione di scelta di singolo rispetto a singolo, è una questione di equilibrio di squadra generale ed è un problema che noi ci trasciniamo un po’ dall’inizio perché i nostri numeri della classifica e delle singole partite dell’ultimo periodo, abbiamo fatto zero punti, però i nostri numeri generali sono quelli lì dall’inizio, e quindi il fatto che si stia cercando il più possibile di trovare un equilibrio che obiettivamente non c’è mai stato penso che sia una cosa positiva, non negativa, se no vorrebbe dire “accettare” quelle che sono poi le tue lacune senza lavorarci. Però secondo me a volte è parsa più disordinata da fuori che da dentro”.

Chi resta a casa, anche alla luce di quanto ha detto prima in merito al mercato? “Non ho convocato Piscitella, Rosso, Acquistapace e De Rinaldis. Serpe gioca con la Primavera. Questi sono i numeri nostri per cercare di tutelare noi e loro perché è un momento un po’ così. Per ora è così, c’è il mercato, non sappiamo quello che succede”.

La partenza di Sereni porterà anche ad un cambio dell’assetto? “Noi 4-3-3 quest’anno penso lo abbiamo fatto una o due partite in tutto l’anno, quindi è da un po’ che abbiamo cambiato questa visione per una serie di motivi ovviamente. Abbiamo fatto un percorso, però onestamente l’unica cosa costante è stata sempre l’utilizzo di due giocatori sottopunta e una punta centrale oppure un trequartista e due punte strette nelle ultime 15 partite. Quindi da questo punto di vista era un bel po’ che io avevo preso questa strada, e quindi stiamo andando avanti su questa logica del 4-3-1-2 o 4-3-2-1, poi lì dipende molto da chi sta in un certo modo, da chi è presente, perché è evidente che giocare con una punta centrale e due sottopunta è diverso che giocare col trequartista e due punte, anche per le caratteristiche del centravanti. Per esempio nell’ultima partita Vano era squalificato, Mencagli non era ancora a disposizione per quello che io pensavo, e quindi abbiamo fatto una scelta di utilizzare un trequarti e due punte, altre volte con Vano in campo, con Mencagli che adesso sta bene in campo, possiamo più utilizzare un riferimento centrale. Ma quello fa parte delle scelte in base a chi si ha a disposizione “.

La partita sarà trasmessa in diretta su Radio Icaro (92FM), anche in streaming al link.

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