A processo per truffa ai danni dell'assicurazione, avvocatessa assolta

E’ stata assolta sia dall’accusa di truffa ai danni di una compagnia assicurativa, sia di calunnia nei confronti della cliente che si era rivolta a lei affinché le seguisse la pratica. Sotto processo era finita un’avvocatessa 60enne del foro di Rimini, difesa dal collega Stefano Caroli.
Tutto era nato da un sinistro stradale, datato 15 maggio 2016, nel quale era rimasta coinvolta una 55enne sammarinese, risultata parte lesa. Per ottenere il risarcimento dall’assicurazione, la donna si rivolse all’avvocatessa riminese, che alcuni mesi dopo fu indagata dalla Procura di Rimini per aver indotto la compagnia assicurativa a riconoscere un indennizzo maggiore alla sua assistita attraverso la produzione di una falsa certificazione di guarigione – con una relazione valutativa di un danno biologico pari al 9% – a firma di un medico che successivamente disconobbe il suo autografo.
In pratica la cliente si sarebbe detta all’oscuro della falsa perizia, attribuendo all’avvocatessa la responsabilità della sua produzione. Nel corso dell’interrogatorio, avvenuto davanti alla polizia giudiziaria della Sezione carabinieri, la professionista ha invece puntato il dito contro la 55enne sammarinese spiegando che fu la donna a consegnarle la falsa perizia e fu sempre lei ad aver apposto la firma del medico.
Per il pubblico ministero, però, la versione dell’avvocatessa avrebbe presentato diverse incongruenze e, una volta ottenuto il rinvio a giudizio, avanzò per lei una richiesta di condanna a tre anni di reclusione. Questa mattina invece il giudice monocratico del tribunale di Rimini l’ha assolta da entrambi i capi d’imputazione. Una sentenza che getta nuova ombre sulla cliente, la cui posizione all’epoca fu archiviata.
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