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venerdì 26 aprile 2024
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Calcio Serie C

Inizia il campionato. San Donato Tavarnelle-Rimini, la vigilia di Gaburro

In foto: Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
sab 3 set 2022 12:00 ~ ultimo agg. 4 set 12:33
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Parte dalla Toscana il campionato del ritorno in C dei biancorossi. Sarà lo stadio “Brilli Peri” di Montevarchi ad ospitare domani (domenica), con calcio d’inizio alle 14:30, il duello tra le neopromosse San Donato Tavarnelle e Rimini. Il tecnico dei romagnoli, Marco Gaburro, recupera gli acciaccati ma dovrà fare a meno di Laverone e Santini, appiedati per un turno dal giudice sportivo dopo le espulsioni nell’amichevole di sabato scorso al “Menti” di Vicenza.

Finalmente si comincia. “Si può proprio dire finalmente perché penso sia stata una delle preparazioni più lunghe in assoluto che mi sia capitato di fare in tutti questi anni – attacca l’allenatore dei biancorossi, Marco Gaburro -. Era successo già che, per slittamenti, ci fossero state situazioni di campionati iniziati dopo, però spesso con partite di Coppa già giocate. Invece in questo caso non essendoci stata mai una gara ufficiale, di una competizione vera, ci troviamo dopo un lungo periodo a iniziare. Questo chiaramente ci dà, come penso a tutti, grande motivazione, grande voglia. Poi è chiaro che chi era particolarmente in difficoltà con la costruzione della squadra può aver giovato di queste due settimane in più, la maggior parte delle squadre secondo me avrebbero preferito partire anche qualche settimana prima”.

Sull’avversario. “È una squadra neopromossa, come noi, in realtà è la prima volta che partecipa a un campionato professionistico come società, quindi avrà anche questa curiosità, che poi si può trasformare anche in entusiasmo, di una squadra neopromossa che per la prima volta partecipa ad una competizione nuova. È una squadra rinnovata, magari in maniera diversa rispetto a quello che abbiamo fatto noi perché è una squadra che si è ringiovanita parecchio rispetto all’anno scorso, ha mantenuto comunque parte dell’ossatura, ha integrato la rosa con giocatori di categoria. Pur cambiando allenatore non credo si tratti di una di quelle situazioni in cui nelle prime giornate incontri squadre che non sono ancora assestate o che vengono comunque da un’estate particolarmente travagliata. Loro hanno fatto un ritiro con un gruppo di giocatori, l’hanno appena ritoccato negli ultimi giorni, e penso che troveremo una squadra già con un’idea di gioco e con un’identità abbastanza forti”.

Su come può essere arrivato il San Donato Tavarnelle a questa prima gara di campionato. “Sicuramente ci sono stati degli aspetti che possono aver cambiato questo percorso di avvicinamento, il cambio di mister magari ti dà delle cose diverse rispetto alle certezze che ti ha dato vincere il campionato precedente, magari il fatto che giochi a Montevarchi e non giochi a San Donato è un altro aspetto che ti può disturbare. Però poi queste sono cose che non entrano nella prima giornata. Io penso che queste siano cose che entrano nel primo periodo, ma non nella prima giornata perché la prima giornata è sempre un po’ particolare, è una giornata nella quale comunque si parte da zero un po’ in tutto, e quindi da questo punto di vista non credo che sarà subito lì che si noteranno quelle cose. L’allenatore comunque conosce la categoria, ha fatto molto bene a Grosseto, tra l’altro è un allenatore che ha un’idea di gioco ben precisa, penso che abbiano avuto tutto il tempo per assimilare un eventuale nuovo modo di stare in campo, benché in parte differente rispetto a quello che aveva Indiani, però non credo che queste cose più di tanto possano incidere alla prima giornata, quando si è tutti un po’ nuovi”.

Il Rimini possiamo dire che abbia fatto un buon precampionato? “Abbiamo fatto un buon precampionato soprattutto perché ci siamo volutamente messi in difficoltà, abbiamo alzato sempre più l’asticella di quelle che erano le difficoltà che l’avversario poteva portarci, e ci siamo misurati con queste difficoltà secondo me anche con dei buoni risultati. Ai ragazzi l’unica cosa che chiedo e che ho chiesto già è di non avere mai fretta: di non aver fretta di voler dimostrare tutto subito, di non aver fretta di voler far vedere chissà cosa, perché la prima giornata è particolare e bisogna avere la capacità di viverla in maniera più solida possibile, sapendo che poi comunque la partita può avere vari momenti perché all’inizio un po’ la condizione, un po’ le situazioni di giocatori nuovi comunque non sempre portano ad avere una situazione totalmente assemblata, e quindi tante volte la prima ora di gioco rispetto all’ultima mezzora è molto diversa.”

Sull’arrivo di Steeve-Mike Eyango, annunciato a pochi minuti dall’inizio della conferenza stampa (vedi notizia). “Sono contento che abbiamo completato la rosa, era una richiesta che avevo fatto perché secondo me avevamo bisogno di un altro giocatore di piede destro a centrocampo. Siamo una squadra quasi da record per quanto riguarda il numero di mancini in rosa. E questa è una cosa anche buona perché tante volte si fa fatica a trovarne, però secondo me c’era bisogno di un giocatore di piede destro in più. Basta guardare il suo percorso, è un giocatore che ha una grandissima prospettiva e una grandissima forza d’urto. Sicuramente non passa dall’età la sua capacità di dare una mano, ma dallo spessore. Sono contento che sia insieme agli altri. Poi si dovrà inserire e dovrà capire quello che è il nostro modo di lavorare, però è sicuramente un’aggiunta importante in un reparto che secondo me è il reparto più stressato solitamente durante la stagione, un po’ perché gli infortuni e le squalifiche passano più spesso e un po’ perché si lavora tanto, anche tatticamente e in fase difensiva, giocando come giochiamo noi, e quindi avere cambi lì è fondamentale”.

Chi mancherà? “Non ci saranno soltanto i due squalificati e Lo Duca, che sta facendo un percorso di rieducazione un po’ più lungo. Per il resto i giocatori ci sono tutti. Abbiamo aggregato anche Cherubini. Quando potremo quest’anno cercheremo sempre di coinvolgere anche i ragazzi della Primavera perché la panchina lunga ti dà la possibilità di far questo e perché noi vogliamo che ci sia sempre questo filo conduttore tra la prima squadra e la Primavera, che può servire ad entrambi.”.

Pesa l’assenza di Santini per squalifica? “È un’incognita in più, che avrei preferito non avere alla prima giornata nel senso che avrei preferito avere tutti a disposizione e non essere costretto a verificare magari sul campo una cosa che poteva essere verificata magari con un po’ più di calma a inizio stagione, ma non forzatamente così, perché Santini è un giocatore che sa lavorare molto in fase difensiva, Vano, che ha tanta forza e tanta fisicità, ha fatto un periodo più corto con la squadra e quindi abbiamo cercato di portarlo a lavorare tanto su questi aspetti per aiutare la squadra in fase difensiva, e speriamo che lo riesca a fare il più possibile domani perché comunque è chiaro che la situazione è diversa, essendo arrivato da poco. Anche Mencagli è un giocatore che ha fatto un precampionato molto sofferto, e quindi l’autonomia può essere che non sia totale da parte di tutti e due, però messi insieme ci daranno una mano”.

Gli acciaccati sono tutti recuperati? “Sia Allievi sia Pasa sia Delcarro sono completamente recuperati. Hanno fatto già da una settimana sempre tutto con la squadra, non c’è un pensiero a qualcosa che richiami ad un infortunio, ormai non ci sto più pensando. Anzi stanno abbastanza bene tutti e tre”.

Dal punto di vista dell’emozione personale, come vive questa vigilia? “Sicuramente ho voglia di confrontarmi con una situazione che ho sfiorato soltanto tre anni fa e che precedentemente avevo toccato in momenti diversi del mio percorso. Penso di essere sicuramente molto più pronto e molto più maturo rispetto al passato, quando ho avuto queste situazioni, però penso che la cosa più importante sia poterlo fare in una società che ti dà tutti gli ingredienti che servono per poter pensare di essere il più tutelato possibile nell’impatto con la competizione, con la categoria. E questa è una consapevolezza che ho, è una sensazione che ho. Questo non è un merito mio, ma è un merito della società e dell’ambiente. Non sarà facile, ci saranno sicuramente dei momenti difficili nei quali bisognerà cercare di essere molto compatti, come ambiente, dentro e fuori dallo spogliatoio. Lo sappiamo perché il calcio è più questo che quello che abbiamo vissuto l’anno scorso, dove magari si passava sempre sopra tutti gli avversari e c’era soltanto uno stato d’animo da gestire. Però anche questo poi ti porta a diventare più bravo in quello che può essere il tuo lavoro. Quindi sono soltanto stimolato da questi aspetti”.