Indietro
venerdì 26 aprile 2024
menu
Quei tre posti occupati

Il racconto di Rimini-Cesena di un tifoso biancorosso. "Oggi va così"

di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 12 set 2022 09:33
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Ricevuto, pubblichiamo il racconto del derby di un tifoso del Rimini con l’auspicio che venga letto dai tre tifosi “protagonisti” e che per loro sia fonte di meditazione.

“Finalmente, dopo due anni e passa di pandemia, diversi anni di serie D, un bel Rimini-Cesena da godersi dal primo al novantesimo minuto. Quindi venerdì prendo mezz’ora di permesso e mi dirigo al botteghino. Scelgo una una fila a caso delle due presenti e ho davanti quattro o cinque persone. Le file non avanzano, pare ci sia un problema di collegamento con Vivaticket. Malgrado l’inconveniente, rimango ad aspettare un’oretta buona e si instaura un rapporto di sana solidarietà: non si alza nessuna invettiva verso le sportelliste e molto tranquillamente si aspetta, chiacchierando. Alla fine tutto riparte e ritorno a casa con i tre biglietti, per me, mio fratello e mio nipote di 10 anni: Block 5, Row I, Seat 115, 116 e 117 nel settore Distinti.

Domenica, finalmente un clima settembrino. Mio fratello scende con la famiglia da Novafeltria, pranziamo assieme e noi tre moschettieri decidiamo per una biciclettata verso lo stadio.

È un pomeriggio perfetto, manca solo che il Rimini vinca. Entriamo verso le 14, quindi con mezz’ora di anticipo, individuiamo il Row I che immaginavamo avesse 3 seggiolini vuoti in bella vista. Magari è come al cinema, penso io, o sul treno (dove mi capita spesso). Qualcuno si siede sapendo che non è il suo posto e, molto civilmente, quando altrettanto civilmente lo faccio notare, me lo rende disponibile.

Il 115, 116 e 117 erano occupati da una coppia sui 50 anni e da un signore sui 60. Non ho avuto l’impressione che si conoscessero.

“Scusate siete seduti sui posti 115, 116 e 117, che posti avete indicati sul biglietto?”
Qualcuno farfuglia una lettera, la J. Quindi erano nella fila sbagliata.

“Sentite, noi abbiamo questi numeri e sono quelli in cui siete seduti voi, noi siamo in tre ed è francamente difficile trovare tre posti uno vicino all’altro”.

La coppia guarda il campo da gioco come se la partita fosse già iniziata ed io fossi trasparente. Il sessantenne si guarda in giro e molto candidamente mi comunica la sua verità: “oggi va così”.

A mente fredda, la nota che stride è quel contrasto fra la solidarietà diffusa alle file del botteghino e quella all’interno dello stadio in cui “da questo seggiolino non mi muovo anche se non mi spetta”.

Ma probabilmente va davvero così e non solo in una partita di calcio di serie C in cui il Rimini perde (meritatamente, purtroppo) uno a zero.

Lettera firmata