Indietro
menu
Sindaci: mistero da risolvere

Divieti di balneazione su gran parte della costa. Arpae: situazione anomala

In foto: dal sito di Arpae
dal sito di Arpae
di Redazione   
Tempo di lettura 5 min
Gio 28 Lug 2022 10:30 ~ ultimo agg. 29 Lug 09:06
Tempo di lettura 5 min Visualizzazioni 1.234

Nelle prossime ore il gran caldo non potrà essere stemperato neanche da un bagno in mare. Infatti, dopo i campionamenti di arpae del 26 luglio che hanno rilevato una alta concentrazione di batteri sono stati imposti divieti di balneazione in gran parte del litorale riminese. Martedì, spiega Arpae sono stati effettuati i campionamenti programmati nei 98 punti di misura individuati lungo la costa emiliano-romagnola. Le analisi  hanno evidenziato il superamento dei limiti normativi per escherichia coli in 28 di questi punti. I divieti riguardano un tratto nel comune di Goro, il tratto di Pinarella di Cervia e ben 26 tratti in provincia di Rimini (nei comuni di Bellaria-Igea Marina, Rimini, Riccione, Misano Adriatico e Cattolica). Per il dettaglio vedi la notizia o la mappa sul sito. La situazione viene considerata anomala, anche perché sono settimane che non piove. Domani in comune a Rimini ci sarà un incontro con i soggetti interessati richiesto dal sindaco Jamil Sadegholvaad che, in una nota, precisa che non ci sono stati guasti o difetti alla rete acquedottistica e fognaria. “Spero e credo – scrive il primo cittadino – che già domani, nell’incontro convocato, si troverà soluzione pratica a questo ‘mistero’ che rischia di danneggiare interi territori, intere economie per ragioni non individuabili, almeno ad oggi, nella razionalità.” Il sindaco di Riccione (dove cono 5 i punti dove sono state riscontrate anomalie): “chiederò se è in programma da parte degli enti preposti, il coinvolgimento di esperti che studino la causa del fenomeno”.

 

Sono in corso i campionamenti aggiuntivi per verificare il ritorno all’interno dei limiti: 14 sono già stati effettuati (i risultati saranno disponibili nella giornata di oggi), mentre gli altri, a causa delle avverse condizioni meteomarine, saranno effettuati oggi.

La situazione riscontrata è senza dubbio anomala e sono in corso alcune verifiche per comprendere le cause. Al momento le ipotesi possibili per spiegarne le cause sono rappresentate da un insieme di eccezionali condizioni meteorologiche, idrologiche e marine (temperatura dell’acqua molto elevata da molte settimane con valori oscillanti intorno ai 30°, prolungata assenza di ventilazione, scarso ricambio delle acque, mancata diluizione delle immissioni nei corsi d’acqua che arrivano a mare per la forte siccità), che, sommandosi, possono aver avuto un effetto particolarmente impattante sulla composizione delle acque marine.

Domani, venerdì 29 luglio, anche sulla base dei dati che emergeranno dagli ulteriori campioni prelevati, si terrà un incontro al Comune di Rimini fra tutti gli enti e i soggetti interessati per analizzare congiuntamente la situazione e le eventuali misure da intraprendere. intanto i comuni sono stati costretti ad emettere ordinanze di divieto.

L’intervento del sindaco di Rimini Jamil Sadegolvaad

Ho chiesto alla Regione, all’Ausl Romagna, ad Arpae, insieme ai Comuni della costa riminese e altri della Romagna, di partecipare a un incontro tecnico, da svolgersi già domani venerdì 29 luglio, per analizzare e trovare soluzione all’anomalia dei campioni eseguiti da Arpae che ha fatto registrare il superamento dei limiti normativi di 28 acque di balneazione da Goro a Cervia, passando per Bellaria, Rimini, Riccione, Misano e Cattolica. Una contingenza senza alcuna spiegazione tecnica né logica visto che, ad esempio a Rimini, a causa della siccità le paratie a mare non vengono aperte da quasi un mese e mezzo e la stessa Hera, che gestisce il ciclo integrato delle acque, ha formalmente comunicato di non avere riscontrato alcun guasto o difetto alla rete acquedottistica e fognaria. Lo stesso, immagino, per tutti gli altri Comuni fuori parametro.

Stamane alcuni esperti, anche alla luce di analoghi episodi verificatisi nelle ultime settimane in altri mari d’Italia, hanno avanzato l’ipotesi dell’anomalo innalzamento della temperatura dell’acqua del mare durante questa estate eccezionalmente calda, concausa di uno squilibrio organico che porterebbe al superamento dei valori indicati dalla norma. Se anche così fosse, e al di là di questa o quella ragione, come sindaco di Rimini, città che ha investito negli ultimi 8 anni 250 milioni di euro per la realizzazione delle rete fognaria separata e la trasformazione degli sforatori in canali di acque bianche, insieme a tutte le città della costa riminese e romagnola, sottolineo la delicatezza della vicenda e l’assoluta urgenza per la immediata soluzione di essa da parte degli Enti preposti. Spero e credo che già domani, nell’incontro convocato, si troverà soluzione pratica a questo ‘mistero’ che rischia di danneggiare interi territori, intere economie per ragioni non individuabili, almeno ad oggi, nella razionalità“.

 

La dichiarazione del sindaco di Riccione Daniela Angelini 

Ho appreso come tutti i sindaci del divieto di balneazione temporaneo ieri nel tardo pomeriggio. Abbiamo quindi richiesto insieme a tutti i Comuni della costa coinvolti, un incontro urgente con Arpae. Incontro che si terrà domani e siamo in attesa di nuovi dati per oggi. Il divieto di balneazione arriva a seguito della comunicazione di Arpae che martedì 26 luglio ha effettuato i campionamenti programmati e dalle analisi che hanno evidenziato il superamento dei limiti normativi in 28 di questi punti. I divieti infatti riguardano un tratto nel comune di Goro, il tratto di Pinarella di Cervia e 26 tratti in provincia di Rimini, tra questi ultimi anche a Riccione. Un incontro tecnico quello organizzato domani che ha l’obiettivo, alla luce anche dei nuovi dati, di analizzare ma soprattutto trovare una risposta a questa anomalia. È probabile, come hanno detto alcuni tecnici, che si tratti di un’anomalia causata dall’innalzamento della temperatura dell’acqua. Se così fosse, chiederò se è in programma da parte degli enti preposti, il coinvolgimento di esperti che studino la causa del fenomeno. Credo infatti sia urgente comprendere le cause per provare a definire una risposta a questa situazione che coinvolge tutto il nostro territorio”.

Altre notizie
di Carlo Alberto Pari