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martedì 23 aprile 2024
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Calcio Serie D

San Donato Tavarnelle-Rimini, la vigilia di Marco Gaburro

In foto: Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
sab 28 mag 2022 12:40 ~ ultimo agg. 29 mag 10:39
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Domani (domenica) farà il suo esordio nella Poule Scudetto il Rimini, che andrà a far visita al San Donato Tavarnelle, squadra che ha vinto il girone E con 81 punti, frutto di 26 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte in 34 partite, con 86 gol fatti e 30 subiti. I toscani nella prima sfida del triangolare sono usciti sconfitti dal campo della Recanatese (2-1 il punteggio finale). Il calcio d’inizio, inizialmente previsto alle 16:00, è slittato di un’ora. Squadre in campo quindi alle ore 17:00.

Con quale spirito affronterà il Rimini queste partite? “Lo spirito che penso debba esserci in questo momento – attacca l’allenatore del Rimini FC, Marco Gaburro: una squadra sicuramente molto libera di testa la nostra, avendo raggiunto il traguardo, come tutte le altre che partecipano a questa competizione, riesce ad essere anche un po’ più spensierata durante la settimana, che per una squadra che tende a giocare è sempre positivo. Diciamo che abbiamo avuto obiettivamente una settimana abbastanza difficile, quella successiva alla chiusura del discorso, prima di Lentigione, perché comunque nel momento in cui i festeggiamenti vanno un po’ più in là gli allenamenti poi scadono un po’. I ragazzi lo sanno, io li avevo visti obiettivamente in difficoltà per quella partita lì. Anche se poi quando l’arbitro fischia l’inizio c’è sempre voglia di far bene, è evidente. Però il modo col quale arrivi alla partita poi può incidere su quello che tu riesci a fare. Decisamente devo dire che dopo che ci siamo parlati mercoledì, i ragazzi hanno fatto una settimana decisamente più vivace di testa e di gamba rispetto a quella scorsa. Quindi, lo spirito è questo. Penso sia anche lo spirito degli avversari perché non credo ci siano particolari tensioni in vista di questo tipo di competizione. Però questo dovrebbe favorire, penso, quello che può essere un buon gioco, compatibilmente con quella che può essere la temperatura, che non sappiamo, e quello che può essere il momento della stagione”.

Sul San Donato Tavarnelle. “Intanto sono molto contento di ritrovare Indiani, che ha fatto il corso con me nel 2001. Io lì ero proprio giovanissimo. Sono passati un po’ di anni e se stiamo ancora combattendo vuol dire che è una cosa molto positiva, per lui soprattutto perché secondo me è un allenatore che ha fatto molto molto bene anche in serie C, e quindi che ho sempre stimato parecchio. È una squadra che sotto certi aspetti ci assomiglia perché fa un 4-3-3 aggressivo, è una squadra che quando perde palla va subito a cercare di recuperarla. Non corre all’indietro a prescindere, ma cerca sempre di andare in avanti. Ha delle ottime punte esterne oltre che il centravanti. Hanno fatto 40 gol tra centravanti e punte esterne, questo è già indicativo. Ha un tasso di realizzazione superiore se non sbaglio a quello del Ravenna, se togliamo i quattro gol dei play off, perché hanno giocato ovviamente quattro partite in meno nel girone. È una squadra che ha un grosso potenziale offensivo, direi un’ottima rosa, poi in questo momento, come vale per noi vale anche per loro, qualche defezione c’è e quindi non si può vedere tutto il potenziale sul campo espresso, però è una squadra che ha anche ottime individualità oltre a giocare questo tipo di calcio molto aggressivo e molto dinamico”.

In casa biancorossa ci saranno parecchie defezioni. “È evidente che quando si arriva in fondo a un percorso qualche pezzo per strada si lascia, un po’ perché c’è qualche acciacco di lungo tempo che viene fuori un po’ perché magari c’è stato qualche problema contingente. Noi non possiamo utilizzare sicuramente Carboni, Lo Duca, Haveri, Tomassini, Andreis e Pecci. Kamara c’è, ha giocato anche domenica, sta bene. Pietrangeli ha recuperato però non è al cento percento perché ha avuto uno stato influenzale, un po’ di febbre. Tra i convocati c’è Cherubini. Vediamo chi sta meglio dal punto di vista di questi acciacchi che chi sta meglio, perché penso che al di là del valore assoluto, abbiamo una rosa più che importante, conti molto quello che uno pensa quando va in campo, cosa va a fare in quel momento lì e quanto vuole far bene, a prescindere da tutto. Secondo me questo aspetto è molto importante. È evidente che qualcuno che ha tanto tanto tanto pedalato durante l’anno può vedere in maniera diversa questo tipo di partite. Questo va tenuto presente e se si può meglio far giocare chi la vede come la vedo io”.

Schiererà il Rimini “tipo” oppure una squadra come quella schierata nell’ultima di campionato con il Lentigione? “Una via di mezzo tra Lentigione e l’altra, secondo me dietro e a centrocampo una via di mezzo, davanti possono giocare tutti. In porta confermato Piretro”.

A che punto è il suo rinnovo sulla panchina del Rimini? “Sono sempre nella stessa situazione: la volontà reciproca è quella di andare avanti, non abbiamo trovato ancora il momento per sederci, però non credo che dovremmo dirci tanto. Ho visto che Zeman ieri è rimasto sette ore a parlare, secondo me a noi serviranno sette minuti”.

Della rosa attuale chi confermerebbe? “Fosse per me confermerei tutti quanti. Se devo guardare i meriti, l’impegno e il lavoro che hanno fatto per me andrebbero confermati tutti. Poi così è evidente che non si può fare, a quel punto lì subentrano delle valutazioni che diventano più societarie, bilanciate con quello che può essere un mio parere tecnico. In realtà il mio parere tecnico è conosciuto bene dalla proprietà e dal direttore perché sanno quello che voglio e sanno come gioco. E questi sono tutti ragazzi già funzionali a un progetto, non c’è nessuno che possa essere considerato non funzionale al mio modo di giocare. Quindi, di conseguenza, poi le valutazioni diventano anche di altro tipo”.

Ancora sullo spirito col quale i biancorossi affronteranno la Poule Scudetto. “Lo spirito è quello di passare. I ragazzi sanno già come la penso io. Ho fatto già una semifinale e una finale, mi piacerebbe far parte del lotto di quelle quattro squadre. Non arriviamo benissimo, è inutile negarlo. Non parlo di condizione di gamba: quello si arriva tutti uguale in questo momento della stagione, dico che abbiamo fuori qualche pezzo di troppo. Però è sempre bello confrontarsi con realtà che hanno fatto bene negli altri gironi, e quando sei lì vuoi sempre passare”.

Nel suo curriculum c’è anche una finale di Poule Scudetto si Serie D. “Col Lecco abbiamo fatto un record perché abbiamo sbagliato quattro rigori su quattro in finale. Però avevamo fatto un gran percorso, avevamo fatto una finale secondo me giocata… quella sì è stata una finale di altissimo livello con l’Avellino. Non è facile a giugno vedere partite con quei ritmi lì e con quel tipo di gioco lì. Ho un bel ricordo di quell’esperienza”.