Indietro
menu
Storia a lieto fine

Il capriolo dell'aeroporto in salvo. "Ecco come l'abbiamo catturata"

In foto: la capriola immortalata il giorno della cattura (foto Tania Bascucci)
la capriola immortalata il giorno della cattura (foto  Tania Bascucci)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mer 2 mar 2022 19:33 ~ ultimo agg. 3 mar 11:53
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

E’ stata ribattezzata dall’amministratore delegato Leonardo Corbucci, Francesca la Pupona, il capriolo femmina che da un paio d’anni scorrazzava all’interno dell’immenso perimetro dello scalo riminese. Il primo avvistamento risale addirittura all’aprile 2020 e da allora l’animale selvatico si era sempre fatto beffa dei numerosi tentativi di cattura. Solo che Francesca la Pupona costituiva un potenziale pericolo per gli aerei in fase di atterraggio o decollo, tanto da indurre Enac a lanciare un ultimatum ai gestori dello scalo: “O la catturate oppure dovete abbatterla”.

Per cercare di salvarle la vita si sono mosse numerose associazioni animaliste, si sono organizzate delle vere e proprie spedizioni di cattura con esperti del settore, sono stati utilizzati droni. Tutto inutile, Francesca sembrava imprendibile. Almeno fino a lunedì. Giampiero Semeraro, guardia venatoria volontaria molto esperta, insieme agli uomini della Regione del settore attività faunistica, seguendo le impronte del capriolo ha individuato uno dei suoi luoghi di riposo preferiti: un cespuglio vicino ad un’area militare di 6 mila metri quadrati, recintata, all’interno dello scalo.

Così hanno creato un buco nella rete e installato una fototrappola. Qualche giorno fa si sono resi conto che Francesca era entrata proprio all’interno dell’area recintata e hanno immediatamente chiuso il pertugio nella rete. Presto verrà sedata e poi trasferita nell’immenso Parco Sasso Simone Simoncello, dove per lei inizierà una nuova vita.