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venerdì 26 aprile 2024
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Niente domande per Protti

Rimini-Sammaurese 1-0, Gaburro: "È stata la partita più difficile in casa"

In foto: Marco Gaburro e Stefano Protti prima dell'inizio della partita
Marco Gaburro e Stefano Protti prima dell'inizio della partita
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 8 minuti
dom 20 feb 2022 16:25 ~ ultimo agg. 21 feb 16:09
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Le dichiarazioni al termine di Rimini-Sammaurese 1-0 (vedi notizia).

Stefano Protti, allenatore della Sammaurese Calcio, si presenta in sala stampa con una premessa: niente domande dai giornalisti. “Non è che non voglio domande perché ho problemi a rispondere di tante situazioni, non voglio domande perché mi girano un po’ le scatole ed è giusto non risponda, non dica delle cose fuori posto perché non è il mio modo di comportarmi. Perciò sono solo venuto per fare i complimenti al Rimini, che è una grandissima squadra, allenata bene. Soprattutto sono venuto per ringraziare i miei giocatori, che hanno fatto una partita eroica contro una squadra fortissima e hanno tenuto il passo per tutta la partita. Non mi sono piaciute delle cose e quando non mi piacciono delle cose è meglio che vada a casa e che eviti di dirle perché non va bene, non mi va di parlare di cose di fuori campo. Adesso il mister del Rimini, che è più calmo e più tranquillo di me, vi spiegherà la partita com’è stata perché poi è anche un tecnico molto onesto e serio, e mi piace molto. Ma soprattutto voglio ringraziare i miei giocatori: una squadra di eroi, che ha lottato pallone su pallone con una squadra fortissima, con dei cambi fortissimi, e ha fatto una partita da squadra importante. Se si paragonassero la rosa del Rimini e la rosa della Sammaurese si penserebbe a una partita amichevole. Invece i miei giocatori hanno dimostrato che sono forti: sono dei giocatori seri, dalla faccia pulita. Sono venuto qua per ringraziarli”.

Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.: “È stata, penso, la partita più difficile che abbiamo giocato in casa quest’anno. Abbiamo trovato in altre situazioni dal punto di vista tattico situazioni simili: penso alla partita col Querceta che abbiamo fatto qua o la partita con la Correggese che abbiamo fatto qua, però stavamo meglio. Oggi eravamo un po’ in difficoltà onestamente dal punto di vista fisico generale perché poi non stavamo bene tutti, dovevamo centellinare un po’ le presenze, pensare a chi poteva partire, a chi era più utile entrasse. Insomma, è stata un po’ una partita a scacchi da questo punto di vista. Sapevo che era una partita difficile, sapevo, o meglio temevo o pensavo, che poi alla fine è stato così, che sarebbe stata più importante la seconda parte della partita che la prima. Sono contento per i ragazzi perché secondo me hanno trovato una vittoria pesante, una vittoria pesante con giocata che sta nelle corde nostre. Anche prima avevamo avuto qualche situazione, pulite poche perché era una squadra che concedeva poco di pulito, però con grande volontà, con grande determinazione, concedendo penso neanche un tiro in tutta la partita, e questa cosa qui significa che la squadra si sta applicando, si sta spremendo. Per fortuna adesso abbiamo una settimana nella quale recuperare un po’ di energie perché ci servono”.

Sui due giocatori costretti a lasciare il campo per infortunio, Tomassini in barella. “Purtroppo in queste giornate sembra ti vada tutto storto perché quando stai in campo e vedi che uno si stira durante il primo tempo, l’altro si fa male a inizio secondo tempo, questa cosa psicologicamente non ti aiuta a tenere alto il ritmo, a stare sul pezzo e ad andare comunque a prenderti quello che vuoi andarti a prendere. Sicuramente quello di Tonelli è un problema muscolare, Tomassini non lo so, vediamo, ha un problema miotendineo. È troppo presto, adesso è in ospedale, sta facendo accertamenti. Cerchiamo di capire. Mi spiace per lui perché lo stavo togliendo e se lo tolgo un minuto prima non si fa male”.

Sulla partita della Sammaurese. “L’ho vista fare la sua partita dal punto di vista della cattiveria agonistica. Come secondo me devi giocare quando vuoi portare a casa punti. Ha morso con mentalità, l’arbitro forse ha ammonito poco perché ci poteva stare di indirizzare la partita diversamente. Rinunciataria, quando vieni qua da noi… secondo me loro hanno fatto una partita intelligente, in base alle armi che hanno e all’organizzazione che sanno avere: ci hanno imbrigliato bene l’iniziazione per venti minuti del primo tempo, poi abbiamo fatto una seconda parte del primo tempo in crescendo, potevamo già sbloccare nel primo tempo. Purtroppo siamo andati un po’ in confusione a inizio del secondo tempo: nei primi dieci minuti, prima che cambiassimo assetto, siamo andati in difficoltà, lì forse è stato il nostro momento peggiore. Dopo ci siamo ripresi, siamo passati a due punte, e magari non costruendo come siamo abituati di solito in casa tanto fraseggiando da basso, ma andando a giocare su quella fisicità là, sapevamo che era un nostro punto forte, penso che l’abbiamo sfruttata bene non soltanto in occasione gol ma anche in un altro paio di situazioni che ci sono state prima”.

Di fatto, causa infortuni o scelte tecniche, ha cambiato a partita in corso l’intero reparto offensivo. “L’avevamo preparata così, infatti oggi abbiamo anche un po’ forzato la panchina perché avevo cinque attaccanti, se poi fosse capitato qualche problema dietro mi avreste detto: ma che panchina hai fatto? Però avevamo portato Pecci per quello, lo avevamo provato in settimana da tornante dei quattro, e avevamo provato l’assetto a 3-4. Dopo per caratteristiche, per quello che è il nostro momento attuale, è un assetto che con quegli interpreti riusciamo a tenere per i 20-25 minuti finali. Quello che non siamo riusciti purtroppo a fare a Progresso perché non c’era Germinale a disposizione e non abbiamo potuto fare quella stessa mossa, però è una mossa che quest’anno non è la prima volta che utilizziamo, è una nostra arma. Poi alla fine è giusto cercare le armi migliori per la squadra che si ha. Io il primo giorno che ho fatto conferenza qua avevo detto: “non vedrete mai tutti centravanti in panchina”. L’ho detto solo il primo giorno. Poi c’è stato Bagnolo, poi da Bagnolo li ho sempre portati quando sono stati bene. Perché? Perché è un’anomalia avere tre centravanti di quel tipo, e io penso che allora devi trovare una soluzione tattica che ti permetta di utilizzare al massimo quello che è il potenziale che hai. Se tu non studi una soluzione a tavolino che può essere quella del 3-4-1-2, che abbiamo usato diverse volte quest’anno, per un finale di partita secondo me non usi tutto quello che hai. Tante volte il doppio fresco che entra dà tanto. E oggi è stata una di quelle partite lì”.

Perché nell’undici iniziale ha scelto Tonelli per rimpiazzare un Gabbianelli non al meglio? “A parte che anche il cambio Piscitella-Ferrara su quello che poteva essere un assetto normale di 4-3-3 era abbastanza scritto perché comunque è stata la terza partita per Piscitella, e dunque ci voleva un cambio anche là. Il motivo principale è che Tonelli è il più simile per tipo di movimento, e noi lì con Andreis, che comunque sa giocare in quella posizione, abbiamo dei movimenti abbastanza codificati di dentro-fuori, che secondo me con un esterno puro facciamo più fatica a fare dall’inizio o costringi Andreis a stare dentro il campo, che non è proprio una cosa che preferisce fare. Quindi io ho fatto quella scelta. Sinceramente mi aspettavo di utilizzare Gabbia (Gabbianelli, ndr) nel secondo tempo e non in questa maniera qui. Però poi lui è stato molto disponibile ad entrare, perché se è rimasto fuori è perché non stava benissimo, invece ha dato un grosso contributo nella fase centrale della partita. Poi sull’1-0 secondo me non serviva più ed era giusto entrasse un compagno che poteva dare una mano a difendere”. 

Quanto è stato importante portare a casa i tre punti al termine di una gara difficile come quella di oggi? “Che abbiamo le armi lo sapevamo, magari a volte non le abbiamo avute tutte. Però secondo me è una vittoria molto importante perché è avvenuta in casa. E questo secondo me è ancora più importante perché penso che ci siamo un po’ viziati in casa sotto un certo punto di vista, perché fortunatamente la squadra è sempre riuscita a giocare un certo tipo di calcio e penso che riuscirà per la maggior parte delle volte ancora a farlo in casa. Però quando ti capita, soprattutto in casa, una partita di questo tipo e riesci comunque a trovare non solo mentalmente, ma anche tecnicamente i colpi per andare a vincere questo tipo di partita in questo modo vuol dire che hai una buona capacità di adattamento, che poi l’abbiamo avuta anche col Progresso, se andiamo a vedere le situazioni. Dopo è chiaro che se il gol non te lo danno… Io non voglio più parlare di questa situazione. Penso che se oggi finisce 1-0 il primo tempo per un rigore per noi non sia uno scandalo, però in questo momento dobbiamo lavorare e cercare di essere più forti di queste cose perché purtroppo si sono viste”.

Alessandro Pecci, attaccante Rimini F.C.: “Penso che non sia solo merito di chi è entrato dalla panchina. Anche nel primo tempo abbiamo fatto una bellissima partita, poi erano un po’ stanchi loro e noi siamo stati bravi a sfruttare le occasioni che abbiamo avuto. Forse anche cambiare il modulo è stato importante, non si sono trovati pronti visto che sugli esterni eravamo sempre in due piuttosto che uno solo. Poi siamo andati anche a due in avanti con Dome (Germinale, ndr) e Fede (Menagli, ndr), magari li abbiamo colti un po’ impreparati e gli abbiamo fatto male”.

A livello personale che stagione sta vivendo? “Sicuramente rispetto all’anno scorso davanti ho più concorrenza. Sono il primo a capire che fai fatica a non fare giocare giocatori come Giammi, Gabbia, Fede o tanti altri. Quindi sono il primo a capire che magari c’è un po’ meno spazio per me. Io magari dopo faccio di tutto in allenamento per ritagliarmi il mio posto. Se c’è posto bene, altrimenti tifo comunque per gli altri ragazzi”.

Quanto è importante vivere una stagione come questa e farsi trovare pronto anche per 20 minuti: “A livello personale sto notando che sto migliorando molto più quest’anno rispetto all’anno scorso. Quindi già sono felice di questo. Poi è ovvio che quando sono chiamato in causa sono felice e cerco di fare il massimo”.

Federico Mencagli, attaccante Rimini F.C., autore del gol partita: “Come prima cosa vorrei mandare un abbraccio a Toma (Tomassini, ndr): ci auguriamo tutti che l’infortunio sia meno grave del previsto perché è un giocatore fondamentale per noi. Quindi spero possa rientrare il prima possibile, è anche un amico fuori dal campo. Una vittoria fondamentale, il gol lo avevamo cercato, prima ci ho provato con un po’ di furbizia (il riferimento è al gol di mano, ndr), anche quello in fuorigioco lo riguarderemo, poi al terzo tentativo è andata bene. Siamo contenti, è frutto del lavoro che stiamo facendo da agosto perché riusciamo a vincere partite in diversi modi. Quello che il mister ha ribattuto tanto anche in questi giorni. C’eravamo riusciti anche mercoledì, perché alla fine il gol lo avevamo trovato. Oggi è stata una partita complicata perché la loro è una squadra organizzata, con diverse qualità. Però noi abbiamo risposto presente. La pressione ci piace, mancano 13 partite: le giocheremo al massimo”.

Rispetto a inizio stagione è cresciuto tanto in fiducia. “Dall’inizio dell’anno sono migliorato molto su questa cosa. Ma è dovuto anche alla squadra: per un attaccante la cosa più importante, quello che ti fa stare sereno, è trovare il gol. In una squadra così le occasioni sono tante, quindi sei più avvantaggiato. Trovi gol, l’autostima cresce, la serenità aumenta e secondo me l’aspetto mentale è fondamentale in un giocatore. Con il mister ne avevamo parlato in questi giorni, devo migliorare su diversi aspetti, con l’obiettivo dei tre tiri a partita, oggi comunque i tre tiri li ho fatti”.

Al di là del gol, ha lottato per tutto il tempo in cui è rimasto in campo contro una retroguardia rocciosa. “La squadra aveva bisogno di ancora più cattiveria, di ancora più grinta. Anche con l’ingresso di Domenico (Germinale, ndr), che la presenza te la fa sentire, quando sei accanto a lui la carica ti arriva per forza, quindi l’abbiamo vinta anche di cattiveria. Dobbiamo continuare così, che siamo sulla strada giusta”.

Adesso che ha raggiunto quota dieci nella classifica marcatori, quale sarà il prossimo obiettivo? “L’obiettivo è solo uno, lo sappiamo, ce lo diciamo dal primo giorno. Prima c’è l’obiettivo della squadra, poi quello personale, e l’uno è collegato all’altro. Quindi spingere fino alla fine e continuare così”.

Domenico Germinale, attaccante del Rimini F.C.: “Il Rimini ha proposto le sue idee. Sappiamo che nel girone di ritorno le squadre hanno imparato a conoscerci e sicuramente cercheranno in tutti i modi di chiudere quelle che sono le nostre idee e la propensione di gioco che abbiamo solitamente. Abbiamo la possibilità di fare tante cose diverse, abbiamo provato a farle e siamo riusciti a portarla a casa”.

Determinante a San Mauro partendo dal primo minuto, determinante oggi contro i giallorossi partendo dalla panchina: “È normale che per chi entra il tempo è ridotto e le opportunità magari sono minori. Però se entri è perché il mister crede che tu possa dare qualcosa e devi provare in tutti i modi ad essere determinante. Ci ha messo a due punte: c’è intesa con Fede (Mencagli, ndr). Toma (Tomassini, ndr) ha lavorato benissimo, comunque non era facile perché loro si sono stretti bene. Ripeto: abbiamo tante situazioni che possiamo sfruttare, siamo stati bravi a sfruttarle, io sono contento se posso dare un apporto, e andiamo avanti così. Dispiace per Toma e per Simo Tonelli, che oggi hanno avuto un infortunio, sappiamo che anche per Carlo (Cherubini, vittima di un grave incidente stradale, ndr) la situazione non ancora è delle migliori. Ci portiamo dentro un po’ queste situazioni e da adesso in poi sarà anche per loro”.