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Federcons.: 1200 € a famiglia

Rimini, quanto pesa l'inflazione: +13,9% in un anno per beni energetici e casa

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
lun 17 gen 2022 16:57 ~ ultimo agg. 18 gen 08:43
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E’ il Comune di Rimini attraverso una nota a comunicare l’indice dei prezzi al consumo per il nostro territorio, che nel mese di dicembre 2021 ha registrato una crescita del +3,9% su base annua (lo stesso livello della crescita dell’inflazione registrata a livello nazionale) e del +0,6% rispetto al mese precedente (mentre a livello nazionale è del +0,4% su novembre). In media, nel 2021, i prezzi al consumo nel comune di Rimini hanno raggiunto una crescita pari al +1,9%, la stessa avutasi a livello nazionale. Secondo l’Osservatorio Federconsumatori nel 2022 l’aggravio di costi sulle famiglie sarà di 1.228,80 Euro annui.

L’inflazione in forte crescita è da attribuire in prevalenza all’impennata dei prezzi dei beni energetici e abitazione (+13,9% in un anno) e dei costi di trasporto (+8,4%), che incidono anche sull’aumento dei prezzi dei prodotti di prima necessità, come prodotti alimentari e bevande analcoliche (con un +2,2% su base annua), servizi ricettivi e ristorazione (+ 3,6%), servizi sanitari e spese per la salute (+1,6%), istruzione (+2,2%).

L’aumento congiunturale (sul mese precedente) dell’indice generale è dovuto, per lo più, da un lato alla crescita della classe “ricreazione, spettacolo, cultura” con un +2,2%, a quella dei prezzi dei prodotti alimentari e bevande (+0,7%), dalla crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+0,6%) e dei prodotti di abbigliamento e calzature +0,5%. Leggendo i dati elaborati dall’Ufficio di Statistica–prezzi del Comune di Rimini, nel mese di dicembre 2021, emerge come l’unica divisione di spesa compresa nel paniere Istat a registrare una variazione congiunturale (mensile) negativa sia la voce “bevande alcoliche e tabacchi” (0,5%) e la voce comunicazioni (-0,1%).

Con queste percentuali, l’inflazione raggiunge nel nostro territorio i livelli medi del +1,9% (rappresentando appunto l’inflazione media annua dei 12 mesi 2021 rispetto a quelli del 2020): i più alti dal 2016, ultimo anno confrontabile sulla base degli stessi parametri. Nel 2016 il tasso medio fu dello 0%, nel 2017 del +1,1%, nel 2018 del +0,9%, nel 2019 del +0,7%, nel 2020 del -0,3%, nel 2021 del + 1,9%.

“In un territorio come quello di Rimini – spiega l’amministrazione comunale – a forte vocazione turistica e con pensioni e redditi da lavoro fra i più bassi a livello regionale, una crescita dell’inflazione di questa portata, in linea con il trend nazionale, unita all’impennata delle bollette, si ripercuote pesantemente sulle condizioni di vita delle famiglie, già in difficoltà a causa della crisi dovuta alla pandemia, generando vere e proprie emergenze. L’amministrazione pertanto è al lavoro per mettere a punto una serie di misure a sostegno. Vanno in questa direzione la gratuità degli asili per le fasce di reddito medio-basse, l’aumento dei fondi già attivi a sostegno delle famiglie fragili, in particolare quelle già seguite attraverso lo sportello sociale, con l’obiettivo di alleggerire l’impatto dell’aumento delle utenze e di sostenere le fasce delle popolazioni più esposte. Vanno nella stessa direzione le misure su cui si sta lavorando a sostegno delle attività economiche e l’impegno in prima linea nella lotta all’evasione fiscale”.

Le Associazioni dei Consumatori, spiega Federconsumatori (che parla di “pandemia sociale“), nei giorni scorsi hanno chiesto formalmente un incontro alla Amministrazione Comunale di Rimini quale capofila del distretto nord della provincia. Inoltre per Federconsumatori è necessario che le autorità competenti vigilino e mettano in atto un monitoraggio attento dei prezzi, specialmente nel settore dell’energia dei trasporti, dell’alimentazione e sanitario per prevenire fenomeni speculativi.

La nota del pres. Federconsumatori Graziano Urbinati

I dati dei prezzi al consumo del mese di dicembre + 3,9% ( dato inflattivo generale) del territorio d Rimini apre le porte ad un anno molto amaro per i cittadini. L’Osservatorio Federconsumatori ha calcolato, infatti, l’impatto che il 2022 avrà sui conti delle famiglie un aggravio stimato di + 1.228,80 Euro annui. Un andamento al rialzo trainato dall’aumento dei costi dei beni energetici + 13,9% che incidono fortemente sui costi di trasporto e produzione. Il rialzo del costo di energia elettrica e gas si stima durerà almeno fino al II trimestre 2022, pesando in maniera notevole sui costi delle famiglie Riminesi. In rialzo anche il settore alimentare + 2,2% e servizi ricettivi e ristorazione + 3,6% su cui, oltre all’aumento dei costi di produzione e trasporto + 8,4 % , incidono anche le forti tensioni sul mercato delle materie prime ed i maggiori costi degli imballaggi, che faranno sentire il proprio peso soprattutto nel corso del prossimo anno.
Non mancano all’appello gli aumenti nel settore del credito, con un rialzo dei costi dei conti correnti, da parte di alcuni istituti, soprattutto per i giovani. Preoccupano per inizio anno , infine, gli aumenti nel settore sanitario, che si aggiungono a quelli notevoli già registrati lo scorso anno, dovuti principalmente al ricorso alla sanità privata per visite, prestazioni ed esami (vista la situazione di forte emergenza delle strutture pubbliche), nonché al costo dei tamponi e per rilevare il Covid-19 e mascherine FFP2
A peggiorare la situazione per il 2022 vi è il permanere della situazione di grave difficoltà in cui si trovano molte famiglie a causa delle conseguenze della pandemia in una delle province più colpite del Paese. È necessario valutare, infatti, che tali aumenti avvengono in un contesto estremamente delicato e in molti casi non faranno altro che accrescere disuguaglianze e disparità all’interno del territorio. Per questo oltre ad un urgente intervento del Governo teso a ristabilire equità, modificando la manovra fiscale in modo da favorire realmente le fasce di reddito meno abbienti ed arginare in maniera efficace e duratura il caro energia per le famiglie è indispensabile predisporre anche a livello territoriale piani ed azioni strutturali di contenimento della povertà delle fasce più esposte, giovani coppie, anziani, donne, lavoratori precari.
Come Associazioni dei Consumatori nei giorni scorsi abbiamo richiesto formalmente un incontro alla Amministrazione Comunale di Rimini quale capofila del distretto nord della provincia, in merito alle decisioni da prendere in contrasto con il caro bollette.
Inoltre per Federconsumatori Rimini è necessario che le Autorità Competenti vigilino e mettano in atto un monitoraggio attento dei prezzi, specialmente nel settore dell’energia dei trasporti, dell’alimentazione e sanitario al fine di prevenire ogni intollerabile fenomeno speculativo. Il tempo degli annunci è terminato e bisogna agire concretamente perché oltre all’emergenza sanitaria sta arrivando prepotente l’ emergenza sociale.