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Il Don Pasquale

L'Opera al Galli: capodanno in musica per 1.200 ma senza i 'forestieri'

In foto: @paritani
@paritani
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 4 gen 2022 12:22
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Sono stati circa 1.200 i biglietti venduti, distribuiti su tre rappresentazioni, per assistere agli spettacoli al Teatro Amintore Galli di Rimini nelle giornate del primo dell’anno con repliche domenica 2 gennaio e lunedì 3 gennaio. Rispetto agli anni passati, sono mancati soprattutto i melomani provenienti da fuori Rimini e le prevendite anticipate a causa dell’incertezza dovuta all’aumento dei contagi.

In scena il Don Pasquale, Dramma Buffo in tre Atti di Gaetano Donizetti, nel nuovo allestimento prodotto dal Coro Lirico città di Rimini Amintore Galli APS con il patrocinio e il contributo del Comune di Rimini, per la regia di Paolo Panizza, la direzione d’orchestra del M° Stefano Pecci, con l’Orchestra da Camera di Rimini e il Coro Lirico città di Rimini Amintore Galli preparato dal M° Matteo Salvemini.

Del cast facevano parte Giuseppe Esposito, basso comico, nel ruolo di Don Pasquale; Daniele Caputo (1- 3 gennaio) e Enrico Marrucci (2 gennaio) baritono, nel ruolo del Dottor Malatesta; Christian Collia, tenore, nel ruolo di Ernesto, Giulia della Peruta (1- 3 gennaio) e Chiara Notarnicola (2 gennaio) nel ruolo di Norina, soprano, Riccardo Lasi, basso, nel ruolo di un notaro; e a un allestimento originale nel quale la tecnologia ha giocato un ruolo da protagonista, coniugando tradizione e innovazione, e che ha riscontrato l’apprezzamento da parte del pubblico.

“Siamo soddisfatti di questo risultato: un miracolo, se si pensa alla situazione di questi giorni. – dichiara Claudia Corbelli, presidente del Coro Galli, promotore e organizzatore dello spettacolo – Abbiamo navigato a vista, fra la speranza di non ammalarci e i tamponi! C’è stata, da parte di tutti i componenti del cast, una grande energia positiva e una grande disciplina, consapevoli che la riuscita dello spettacolo sarebbe dipesa dal restare in salute tutti. Un’esperienza mai provata prima. I numeri del pubblico non sono stati quelli a cui eravamo abituati. Ma questo è ovvio: le persone non potevano prenotare i biglietti con anticipo non sapendo come si sarebbero evolute la situazione e la propria salute, fra quarantene preventive e vero e proprio contagio. È stato un impegno coraggioso in tutti i sensi, da parte nostra e dell’amministrazione comunale che ci ha affiancato nell’impresa di dare energia a questo Capodanno della Cultura. Nel complesso, quindi, apriamo l’anno nuovo ancora dal palcoscenico, ed è questa la cosa che conta: lo spettacolo deve continuare!”