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venerdì 26 aprile 2024
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Calcio Serie D

Lentigione-Rimini, Gaburro: "Non c'è la Partita, ci sono venti partite"

In foto: Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 6 minuti
sab 22 gen 2022 12:20 ~ ultimo agg. 23 gen 13:37
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Il Rimini, dopo la beffarda sconfitta patita mercoledì sul campo del Ghiviborgo, va a caccia domani (domenica) del riscatto nello scontro al vertice dello stadio “Immergas Green Arena” di Sorbolo: prima contro seconda, con i biancorossi a +3 sui gialloblu, che però devono recuperare una partita. Per i romagnoli sarà importante liberarsi delle scorie che una gara come quella giocata in Toscana inevitabilmente lascia. La partita sarà trasmessa in diretta su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre).

La vigilia dell’allenatore del Rimini FC, Marco Gaburro.

Come si riparte dopo una sconfitta come quella di mercoledì? “Dal punto di vista mentale il fatto di giocare subito è molto positivo. Dipende sempre da cosa rimane dentro dal punto di vista emotivo, le scorie che uno si può portare dietro, la voglia che può avere di dimostrare che sia stato un incidente di percorso, però il fatto di giocare subito è sicuramente molto positivo”.

Domenica ci sarà la “Partita”. “No, no, non c’è la “Partita”: ci sono venti partite da qua alla fine. Non credo in questa cosa. Penso che qualunque risultato esca domani non sia decisivo per niente. Siamo tre squadre lì davanti, mi sembra che si veda. Può essere più interessante il confronto con l’avversario, dal punto di vista delle sensazioni che si hanno in campo, un po’ com’è stato anche col Ravenna nello scontro diretto, cioè finita la partita si è usciti con un’idea di quella che poteva essere la nostra forza in quel momento lì e quella dell’avversario a prescindere dal risultato. Penso che valga molto questo aspetto psicologico durante la gara, molto più di quello che può essere il risultato di una partita che è importante però non è di certo decisiva a venti dalla fine. Cioè, se fossimo all’ultima partita di campionato direi di sì, ma ne mancano venti. Non è una partita da calcoli, questa è una partita da giocare e da giocare proprio con la voglia di misurarsi con un avversario che sta facendo bene, come te”.

Ma in casa del Ghivizzano il Rimini un po’ di calcoli li ha fatti? “Sì, può darsi. È impossibile non sia da calcoli la partita precedente una partite come questa. I casi sono due: o i calcoli li faccio io o li fanno i giocatori mentre giocano. Siccome io cerco di avere sempre giocatori che vadano ai cento all’ora, quando ho il dubbio che uno possa anche fare un pensiero alla partita dopo e risparmiarsi su quella che può essere un’entrata o un fallo allora preferisco far giocare un giocatore che non ha quel pensiero. L’ho sempre fatto, l’ho fatto anche con il Sasso Marconi. Però io alla fine ho un compito: quello di cercare di mettere in campo una squadra che possa avere tante occasioni da gol e possa subirne poche. E magari segnare in quelle che ha a favore e non prenderne in quelle poche subite. Come allenatore io penso che il mio compito finisca lì, non faccio parte di quella categoria di allenatori che pensa di incidere così tanto. Io posso incidere sul fatto di scegliere i giocatori che ritengo giusti per quella partita, poi a fine partita vedo quante volte tirano e quante volte gli altri vengono giù. Se mi capita una partita come mercoledì, in cui noi andiamo al tiro quindici volte e gli altri vengono giù due volte e perdo 2-1 dentro di me dico: ho messo in campo una squadra che poteva vincere la partita, il fatto che non l’abbia vinta poi ovviamente fa parte di un’analisi che noi dobbiamo fare e che abbiamo fatto, e che riguarda una prestazione. Però i calcoli per me iniziano e finiscono su questa cosa”.

Seconda stecca dopo quella di Budrio. “A Mezzolara abbiamo detto le stesse cose, anche se l’avversario secondo me aveva un po’ più di spessore rispetto al Ghivizzano. Sono partite che probabilmente giocandole dieci volte ne perdi una, però se ci capiti dentro tu in quell’una non va bene. Non va bene perché poi il confine tra far bene e far male alle volte è sottile: se tu tiri tante volte in porta e non fai gol può essere un limite, non è un pregio perché se arrivi quindici volte lì e non fai gol vuol dire che la tua mentalità in quella partita, in quella giornata, in quel momento non è all’altezza della situazione di quello che richiede. Lo stesso vale per le situazioni subite: se tu subisci tre azioni e prendi due gol su azione contro una squadra che in quel momento è in grosse difficoltà di classifica, quando ne hai presi due su azione in tutte le partite del campionato, non è che puoi essere contento. Probabilmente in quelle azioni specifiche, soprattutto sul primo gol, dove eravamo schierati in undici, non hai avuto il pensiero giusto, io parlo del pensiero perché il gesto lo possono sbagliare tutti, in quel momento lì nel capire quella che era la pericolosità del momento, dell’azione, della situazione. Per perdere una partita in questo campionato, per le partite che abbiamo visto finora, noi dobbiamo mettere insieme più aspetti come questo per poter andare in difficoltà. Certo è che se crei tutte quelle palle lì e non fai gol, vai sotto all’ultimo minuto del primo tempo, torni in campo e dopo dieci minuti rimani in dieci, ci metti tanto del tuo perché le cose poi non vadano bene. Poi la vai a riprendere comunque al 90°, come frutto di una sommatoria di situazioni che era quasi impensabile pensare che non andasse dentro, non puoi farti gol quasi da solo, perché questo è successo. Non abbiamo neanche subito un contropiede. Il secondo è più clamoroso come incidente, il primo è più clamoroso come situazione difensiva di squadra perché comunque sei schierato e non può succedere che un giocatore parta dal cerchio di centrocampo, arrivi sul fondo, metta in mezzo e gli altri faccian gol. Vuol dire che sei molle di squadra, siamo stati molli di squadra”.

Tornando indietro rifarebbe le stesse scelte nell’undici di partenza, “risparmiando” il diffidato Tanasa e lasciando Panelli, anch’egli in diffida, in Romagna? “Lo rifarei, sicuramente, per il discorso che ho detto prima. Faccio degli esempi: a Fanfulla abbiamo fatto più fatica, cioè non abbiamo tirato in porta per un tempo, poi magari l’abbiamo vinta; a Milano abbiamo fatto molta più fatica: nel primo tempo a Milano non abbiamo mai tirato in porta. Se vedessi una partita di quel tipo e in più pensassi: ho, secondo alcuni punti di vista, tolto parte del peso specifico della squadra, potrei dire: ma magari se avessi avuto quella situazione, ma non è andata così. Chi ha visto la partita sa che non è andata così. La risposta che mi do è semplicemente, vedendo la gara: potevo vincerla? Sì. Come? Tanto. Allora basta: avrei dovuto vincerla con quei giocatori lì”.

Ancora sulla sconfitta nel recupero in Toscana. “Io sono ancora arrabbiato per quella partita: arrabbiato nel senso che al di là di tutto non puoi perdere una partita così, non esiste che si perda una partita così perché hai fatto troppo per non portare a casa e hanno fatto troppo poco gli altri per portare a casa la partita. Questa cosa qui ti deve perlomeno dare quell’atteggiamento che ti permetta di partire nella partita di domani con una rabbia diversa rispetto al solito. E non perché c’è il Lentigione, anche se domani andassimo in qualunque altro campo”.

Con che spirito secondo lei affronterà la partita il Lentigione? “Penso lo stesso nostro perché comunque al di là del significato che gli si può attribuire dal di fuori anche loro sanno che è una partita importante ma non decisiva. E quindi penso debba prevalere sempre la voglia di imporsi sulla paura, che poi la paura penso che né noi né loro ce l’avremmo comunque, però in un momento del genere ancora di meno perché sei molto lontano dal traguardo e devi avere invece secondo me proprio la voglia di giocare una partita a viso aperto, che non vuol dire scriteriata. Qualcuno mi ha chiesto se sarà una bella partita, gli ho risposto: spero di no, nel senso che a me non interessa che sia una bella partita, a me interessa che la squadra faccia risultato in un campo molto piccolo, molto veloce, dove ci sono tanti contatti fisici, quindi dov’è difficile vedere azioni prolungate. Sarà una partita dove l’arbitro darà importante nella capacità e nella personalità di dirigere la partita, ma anche di interpretarla perché un campo così prevede tanti contatti, prevede probabilmente tanti falli o non falli, e questa cosa inciderà sulla partita secondo me”.

Un solo assente in casa Rimini, il classe 2003 Lo Duca, squalificato. “Deratti giocherà al posto di Lo Duca. Gli altri sono tutti recuperati, anche Haveri ha recuperato”.

Tornerà allo schieramento base? “Non lo so, non abbiamo uno schieramento base. Io penso che se prendiamo le presenze dei giocatori nel girone d’andata non so quanto possiamo dire che abbiamo uno schieramento base. Gabbianelli ha giocato sempre, però sono parecchi i giocatori che hanno giocato”.

Chi giocherà davanti? “In attacco non ho ancora deciso. Fa parte di quelle partite in cui ho ancora qualche dubbio. Era successo già una volta in casa”.

Carboni giocherà? “Non ho ancora deciso, sul serio. Carboni ha fatto una partita sicuramente impegnativa mercoledì, ma anche altri. È stato un campo bello pesantino quello di mercoledì. Sicuramente cambierò un po’ di  elementi, è evidente, ma anche per avere freschezza, non per altro”.

Ancora sullo spirito con cui affronteranno la gara le due contendenti, ricordando che dopo la sconfitta con il Mezzolara il Rimini reagì con una rotonda vittoria sull’Aglianese. “Spero che noi arriviamo con quella rabbia. Anzi, noi dobbiamo arrivare con quella rabbia, se no abbiamo dei problemi secondo me. Sul fatto che loro arrivino meglio mentalmente alla partita posso avere anche dei dubbi, nel senso che mentalmente perché hanno vinto con l’Aglianese, ma quando sono tre mesi che sei dietro non è che stai così bene, non credo che arriveranno così felici. Penso che arriveranno con la voglia di confrontarsi anche loro, sapendo che c’è una squadra che comunque finora è sempre stata davanti a loro”.

LA 19a GIORNATA DEL CAMPIONATO DI SERIE D GIRONE D E LA CLASSIFICA

I CONVOCATI IN CASA RIMINI F.C.
Al termine dell’allenamento di rifinitura mister Marco Gaburro ha convocato i seguenti giocatori:
PORTIERI: MARIETTA, PIRETRO
DIFENSORI: CARBONI, CONTESSA, CUCCATO, DERATTI, HAVERI, PANELLI, PIETRANGELI
CENTROCAMPISTI: ANDREIS, GRESELIN, ISAIA, KAMARA, PARI, TANASA, TONELLI
ATTACCANTI: FERRARA, GABBIANELLI, GERMINALE, MENCAGLI, PECCI, PISCITELLA, TOMASSINI