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Sostegno anche al privato

Asili e scuole infanzia a Rimini, iscrizioni al via: gratuità e nuovi criteri

In foto: la vicesindaca Bellini
la vicesindaca Bellini
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 6 minuti
lun 10 gen 2022 16:56 ~ ultimo agg. 17:15
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L’Amministrazione Comunale di Rimini ha presentato oggi le modalità per le iscrizioni agli asili e scuole di infanzia 0-6 anni, con l’illustrazione delle principali novità previste per l’anno educativo 2022 – 2023. Un investimento pedagogico ma anche sociale ed economico, ha sottolineato la vicesindaca con delega alle Politiche Scolastiche Chiara Bellini, a sostegno del sistema pubblico/privato. Rimini è il primo capoluogo emiliano-romagnolo ad accettare la sfida del nido gratuito lanciata dalla Regione: oltre alla gratuità per gli Isee sotto i 26mila euro sono previste anche riduzioni per i redditi superiori. Per chi ha un Isee tra i 23mila e i 26mila euro si passa da 371 euro mensili a zero. In totale i posti del sistema pubblico/privato sono 3.995, tra asili nido (861) e scuole d’infanzia (3.134).

Previsti 250.000 euro (50.000 regionali, il resto dal Comune) anche per abbattere le tariffe dei privati. Sono stati rivisti anche i criteri per garantire maggiore equità, riconoscendo ad esempio punteggi maggiori a chi non ha lavoro ma è nelle reti della ricerca di impiego.  Il sostegno ai privati autorizzati serve sia ad aumentare i posti, spiega la Bellini, ma anche a garantire un sistema di qualità certificata e controllata e renderlo sempre più appetibile rispetto alle offerte di strutture che non ci rientrano.


La presentazione delle iniziative (a cura dell’Amministrazione Comunale):

Saranno aperte da martedì 11 gennaio fino al 25 febbraio le domande di iscrizione sia per gli asili nido comunali che per le scuole di infanzia per l’anno educativo 2022 – 2023. Possono presentare domanda di iscrizione agli asili nido comunali i genitori dei bambini nati dal 1 gennaio 2020 al 30 giugno 2022. Per la Scuola d’infanzia – dedicata ai bimbi tra i 3 e i 5 anni – possono presentare domanda di iscrizione i genitori dei bambini nati nel 2017, 2018 e 2019. Potranno presentare domanda anche i bambini che compiranno i 3 anni di età entro il 30/04/2023 come “anticipatari”. La pubblicazione delle graduatorie è prevista per il 23 marzo 2022.

Come presentare le domande

Le domande potranno essere presentate preferibilmente online – tramite spid, collegandosi al link – http://portaleservizieducativi.comune.rimini.it/UserLoginFedera/LoginFederaN.aspx

Per chi avesse bisogno di un aiuto è invece possibile anche la compilazione in presenza, rivolgendosi ai servizi educativi. Per la modalità in presenza si dovrà prendere un appuntamento tramite l’accesso al portale https://prenotazioni.comune.rimini.it  o chiamando l’ufficio iscrizioni – 0541/704730-66-67-48 -.

Sono 4mila i posti offerti, complessivamente, dal sistema educativo pubblico/privato riminese

Il sistema educativo riminese pubblico/privato per l’infanzia offre, complessivamente, 3.995 posti tra asili nido (sezioni lattanti, piccolissimi, piccoli, medi, grandi) e scuole di infanzia (sezioni piccoli, medi, grandi). Nello specifico sono 861 i posti offerti dai nidi e 3.134 quelli offerti dal sistema delle scuole di infanzia comunali, statali e private.

Asili nidi gratis, una misura triennale che comprende anche il sostegno ai privati.

Si tratta di una misura triennale che, a partire dal prossimo anno scolastico, prevede l’introduzione della gratuità del nido per le famiglie con redditi medio bassi, e cioè con un ISEE sotto i 26 mila euro, per i nidi comunali in gestione diretta e per i nidi affidati in convenzione (in gestione all’ASP Valloni Marecchia).

Rendere più equo l’accesso alle scuole di infanzia comunali, attraverso criteri adatti a leggere i bisogni e le caratteristiche delle famiglie di oggi. Con questo approccio il Comune di Rimini ha approvato i nuovi criteri per l’accesso alle scuole di infanzia comunali, a partire dal prossimo anno educativo 2021/2022. In particolare, si è intervenuto per un maggiore sostegno di particolare categorie di genitori e per armonizzare i punteggi relativi all’occupazione, favorendo un maggiore equilibrio tra chi lavora a tempo pieno, i precari e quelli che, pur non lavorando, hanno iniziato un percorso di ricerca attiva attraverso le reti formali delle agenzie per il lavoro. L’obbiettivo è evitare di discriminare chi, in un mondo del lavoro totalmente cambiato rispetto al passato, è occupato in maniera saltuaria, ed evitare quella spirale negativa per cui, le mamme che non lavorano, si vedono costrette a non cercarlo nemmeno, per accudire i propri figli. Tra le categorie a cui saranno riservati punteggi maggiori, i genitori (o altri figli) inabili al lavoro al 100%, e le madri vittime di violenza di genere, facenti parte di un percorso di protezione e reinserimento, di emancipazione e autonomia, nel triennio precedente la data di presentazione della domanda (attestato da centro antiviolenza). Più in generale, si tratta di criteri in grado di intercettare con maggiore efficacia il cambiamento occorso in queste anni nelle dinamiche e nella composizione delle famiglie riminesi, profondamente diverse da quelle anche solo di qualche anno fa.

Garantire a quante più persone possibile l’uguaglianza nelle opportunità significa dare a chiunque – indipendentemente dalle generali condizioni di nascita, dallo strato sociale di provenienza, dal livello di istruzione dei genitori, dall’essere nati in Italia o altrove, indipendentemente dalla diversità di genere e dalle disabilità – la possibilità di esprimersi al meglio e realizzare il proprio potenziale nella vita.

Garantire a quante più persone possibile l’uguaglianza nelle opportunità significa dare a chiunque – indipendentemente dalle generali condizioni di nascita, dallo strato sociale di provenienza, dal livello di istruzione dei genitori, dall’essere nati in Italia o altrove, indipendentemente dalla diversità di genere e dalle disabilità – la possibilità di esprimersi al meglio e realizzare il proprio potenziale nella vita.

Una nuova concezione pedagogica, al via i poli per l’infanzia 0-6 anni

Dal punto di vista pedagogico la novità più importante è quella dell’avvio della sperimentazione dei poli per l’infanzia 0-6 anni. L’idea si basa sul presupposto di integrare i progetti pedagogici di nidi e scuole d’infanzia che possono operare nelle stesse strutture o in fabbricati limitrofi. Questo, oltre ad incrementare le opportunità educativa, consente di potenziale le attività in favore famiglie e di rispondere meglio alle caratteristiche di un tessuto sociale in continua evoluzione (in particolare promuove l’integrazione e il sostegno alla genitorialità): inoltre il modello dei poli per l’infanzia consente nel lungo termine di rispondere al meglio alle dinamiche demografiche, sempre più mutevoli ed instabili da un anno all’altro, ottimizzando al meglio gli spazi e le strutture, rendendole polivalenti e dinamiche.

Questo modello è partito con le prime due realtà (Isola Blu e Delfino), e potrà essere a breve esteso anche al Galeone – Peter Pan di Viserba, per le quali è già stato stanziato un finanziamento che consentirà di ristrutturare ed unire i due edifici, creando così anche spazi aggiuntivi per le attività educative e laboratoriali con le famiglie. Il modello dei poli per l’infanzia è fortemente sostenuto dalla Regione e dal Ministero dell’Istruzione, anche attraverso specifici finanziamenti – tra cui anche il PNRR – su cui stiamo già lavorando per poter creare in futuro, anche in altre zone della città, nuovi poli per l’infanzia.

Nessuno escluso. 6 milioni per l’integrazione dei bimbi con handicap nelle scuole per l’infanzia pubbliche e private

Un impegno che cresce ogni anno, seguendo il trend di aumento delle domande da parte delle famiglie, a supporto sia del sistema 0-6 pubblico che privato. La tendenza della richiesta di assistenza per l’handicap scolastico aumenta annualmente, da oltre un decenni, o di percentuali che vanno dal 5% a punte del 10% annui. Il Comune di Rimini, con ingenti e specifici investimenti, ha sempre rincorso la tendenza assicurando uno standard di assistenza che si attesta sopra i parametri medi regionali (in una Regione che notoriamente risulta quella che è al top a livello nazionale nell’investimento sull’inclusione delle persone disabili). Nel prossimo anno educativo l’investimento, in termini complessivi (cioè che ricomprende assistenza educativa, sostegno centri estivi, trasporto speciale, fornitura di ausili e assistenza infermieristica), si assesterà intorno ai 6 milioni di euro annui, aumentando del 5,4% quella dell’anno precedente.

Chiara Bellini parla di “una riforma di sistema che guarda al prossimo triennio, e non un insieme di provvedimenti di prossimità. Una manovra di sistema, infatti, riflette una visione della città. Se non si parte dal porsi questa domanda, quale città vogliamo, ogni azione o rimedio rischia di essere fine a se stesso, mentre ciò di cui abbiamo bisogno è dare una visione. Oggi noi parliamo di cosa accadrà a partire dal prossimo settembre e poi negli anni successivi, con un messaggio chiaro. Rimini mette al centro la scuola per il proprio futuro. I provvedimenti presi vanno a toccare diversi ambiti dell’agire pubblico, non solo quello della scuola, come in un effetto ‘domino’ che coinvolge anche le politiche del lavoro e le pari opportunità. Essi hanno innanzitutto un impatto sulla sfera pedagogica, attribuendo alla scuola il suo valore culturale e pedagogico, ma con conseguenze evidenti anche sul piano sociale e comunitario. Oggi siamo l’unico capoluogo di regione ad aver applicato alla lettera la manovra dei nidi gratis garantendo un criterio di equità – che è quello che ci stava più a cuore – con una particolare attenzione al tema della accessibilità. Questa manovra, in sintesi, ha avuto un unico grande obiettivo: il bene comune, tradotto nel sostegno a tutte le categorie più fragili della nostra comunità, che oggi sono molto diverse da quelle di qualche anno fa solamente. Le persone che oggi sono in difficoltà appartengono a un ventaglio che si è molto allargato, includendo categorie che dopo la pandemia si sono ritrovate in condizioni molto difficili. Un’eguaglianza delle opportunità, per citare Bobbio, che vede nel metodo partecipativo il suo iter attuativo. Nel proporre questa manovra, che riguarda nel suo complesso il sistema educativo riminese pubblico/privato, abbiamo ascoltato le scuole pubbliche e paritarie, insegnanti e dirigenti, sindacati e famiglie, e continueremo a farlo per migliorarla nel corso degli anni. Portiamo avanti come amministrazione comunale una pianificazione a più livelli, della quale nelle prossime settimane comunicheremo altri aspetti e sviluppi, soprattutto legati al PNRR. Un PNRR che abbiamo deciso per Rimini che si incentri prioritariamente sulla scuola. Vale a dire sulla conoscenza, sull’educazione, sulla formazione, ritenuti elementi strategici e necessari per la Rimini che verrà dopo la pandemia, già a partire da settembre”.