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Ad oggi 47 sospesi

Medici non vaccinati. Si apre il caso San Marino

In foto: Maurizio Grossi, presidente Ordine dei Medici e Franco Maldolesi, vice presidente
Maurizio Grossi, presidente Ordine dei Medici e Franco Maldolesi, vice presidente
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 24 nov 2021 16:44 ~ ultimo agg. 25 nov 11:04
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Ad oggi sono 47, tra medici e odontiatri, i professionisti sospesi in provincia di Rimini perché non hanno voluto sottoporsi al vaccino, obbligatorio per i sanitari. Da quando la legge è entrata in vigore l’Ordine ha trattato 60 casi. Nei mesi scorsi in 13, prima contrari a sottoporsi alla somministrazione, hanno deciso di vaccinarsi e così  è caduta l’iniziale sospensione. “Si tratta – spiega il presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri Maurizio Grossi del 2% dei nostri iscritti. In Italia la media dei medici non vaccinati è sotto l’1%”. “L’ordine – aggiunge Grossi – non ha funzione ispettiva, ma ha il compito di monitorare e segnalare. In questo momento è molto attento a che i professionisti non eludano la sospensione, continuando a lavorare con qualche escamotage. Si sono mossi anche i NAS che ci hanno chiesto l’elenco del medici sospesi, probabilmente per fare qualche corretto controllo“.

E si sta aprendo anche un “caso” San Marino. “Sono diversi i medici riminesi che operano anche in Repubblica – spiega Grossie San Marino, non essendo in Unione Europea, non ha il sistema di “Alert” internazionale per il quale un medico sospeso in Italia è segnalato come tale anche in tutti gli altri paesi membri. Fortunatamente il piccolo stato a noi confinante ha deciso di dare direttive uguali a quelle italiane: lavorano solo medici vaccinati e l’Authority sammarinese si è informata con noi per sapere chi sono i medici sospesi così da fare tutte le verifiche. Abbiamo, infatti, il sospetto su un paio di casi che riguardano medici riminesi“.

 

 

La situazione negli ambulatori dei medici di base – aggiunge Franco Maldolesi, vice presidente dell’Ordine e medico di famiglia – è molto caotica. Abbiamo ricominciato a chiedere tamponi per i pazienti, sia per quelli vaccinati che hanno paura, sia per i non vaccinati. I sintomi, come sappiamo, sono simili a quelli dell’influenza e quindi c’è tanta incertezza. E poi, giustamente, ci sono pazienti che chiedono di fare esami e visite specialistiche rinviate per due anni. Sta riprendendo il caos delle precedenti ondate“.