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'Troppe situazioni controverse'

Zilli e Gorini (FdI): a Viserba migranti in situazioni fuori controllo

In foto: da Zilli e Gorini
da Zilli e Gorini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 16 set 2021 17:43 ~ ultimo agg. 17:50
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Sollecitati da un gruppo di residenti, i candidati di Fratelli d’Italia per il Consiglio Comunale Francesca Gorini e Filippo Zilli, si sono recati a Viserba nel “quadrilatero” compreso tra le vie Milano, Comacchio, Piacenza e Botteghi dove ci sono strutture ricettive che oggi ospitano migranti africani in condizioni spesso fatiscenti. Inammissibile, sottolineano, che ci siano situazioni di questo tipo senza progetti di integrazione e senza il controllo di enti e associazioni. Zilli e Gorini chiedono, come già avvenne nel dibattito di alcuni mesi fa sull’accoglienza di migranti nella zona turistica di Rimini sud, di pensare a soluzioni diverse.

In particolare, Gorini e Zilli sottolineano due strutture a ridosso del lungomare: “Due strutture, dove da oramai 6 anni regna lo sbando, situate a soli 50 metri dal mare, in piena zona turistica ed al recentemente pedonalizzato ed inaugurato parco del mare nord. Una zona, una volta tranquilla e residenziale, con strutture alberghiere caratteristiche e di pregio, oggi completamente abbandonata dall’amministrazione che ha sempre negato ai residenti e imprenditori ascolto e sostegno, nonostante i ripetuti esposti presentati, di cui il primo nel 2017 e l’ultimo pochi giorni fa; che non sta facendo altro che allontanare i proprietari delle abitazioni, non più tranquilli nel viversi la propria casa estiva, i turisti dalle strutture adiacenti, che lamentano il disagio, e svalutare gli alberghi vicini. Non è più accettabile che residenti e turisti siano costretti a subire dagli “ospiti” delle strutture, insulti, minacce, incuria, bivacchi e schiamazzi ad ogni ora del giorno e della notte. Troppe le situazioni controverse, di degrado, spaccio, disturbo della quiete pubblica e quant’altro”.

“I viserbesi chiedono venga dato loro ascolto, che venga preso in considerazione il loro diritto a vivere in sicurezza, in condizioni igienico sanitarie adeguate e che venga predisposto lo spostamento, delle strutture di accoglienza di questo genere, in zone periferiche della città o quantomeno che sia prevista una rotazione fra quartieri diversi. L’amministrazione non può permettere ai privati di locare queste strutture indisturbatamente, soprattutto in piena fascia turistica”, senza che le associazioni o gli enti coinvolti e responsabili di queste persone “non esercitino un serio programma di controllo, finalizzato al rispetto delle regole – del quieto e civile vivere – ed un serio progetto di integrazione, secondo i nostri costumi, modi e abitudini. L’amministrazione, insieme a Prefettura, Questura ed alle associazioni coinvolte devono vigilare sul rispetto delle regole e devono disporre un regolamento che non permetta a queste strutture, localizzate nelle fasce turistiche della nostra città, di trasformarsi in centri accoglienza totalmente allo sbando”.