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Clima "avvelenato"

Ricorsi Pd. Il segretario Sacchetti: data una lettura sbagliata

In foto: Filippo Sacchetti
Filippo Sacchetti
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 15 giu 2021 11:55 ~ ultimo agg. 16:41
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Clima sempre più pesante nel Partito Democratico riminese atteso, sabato, da una direzione comunale che dovrebbe essere decisiva nella scelta del candidato. Dopo l’annuncio da parte di Maurizio Melucci e Jessica Valentini (vedi notizia) dell’accoglimento a livello nazionale dei ricorsi presentati in merito alla composizione della direzione (recentemente allargata a 75), arriva la risposta del segretario provinciale Filippo Sacchetti. “Al netto delle considerazioni poco eleganti ed educate verso il loro partito espresse dai ricorrenti Melucci e Valentini, nel comunicato pervenuto poco fa agli organi di stampa – scrive –, al fine di non avvelenare un clima già abbastanza pesante per la portata delle decisioni che si dovranno assumere nei prossimi giorni, terrei a specificare che la lettura corretta e condivisa anche in sede nazionale della delibera pervenuta è sensibilmente diversa“. Sacchetti entra poi nei dettagli. “La Commissione nazionale di Garanzia del PD – spiega – ha espresso il suo parere, dicendo che è legittimo che l’assemblea comunale del PD Rimini possa essere composta sia da membri elettivi che da membri di diritto (ndr quindi 75 e non 52). Questo perché lo Statuto regionale del PD Emilia Romagna riconosce alle articolazioni locali del PD autonomia organizzativa. L’allargamento proposto per l’assemblea comunale del PD Rimini è dunque legittimo e ha comunque bisogno di essere ratificato dall’assemblea comunale. L’ultimo capoverso della delibera della Commissione nazionale di Garanzia è quello che dice “pertanto la previsione di allargamento dell’assemblea comunale ai membri di diritto indicati nella delibera della Commissione regionale di garanzia del Pd Emilia Romagna del 12 maggio 2021, fermo restando quanto disposto al precedente comma d punto 4 e tranne il pres. Comm. prov. di garanzia, incompatibile per statuto, deve essere necessariamente ratificata dalla stessa Assemblea comunale“. La traduzione sarebbe che “i pareri espressi dalla commissione regionale e provinciale decadono alla luce del punto 1, cioè non sono necessari per difetto di competenza perché l’allargamento deve comunque essere oggetto di ratifica da parte dell’assemblea comunale“.

Tanto si doveva per non cedere a facili interpretazioni condivise prima a mezzo stampa che nelle sedi deputate” conclude Sacchetti.