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ciclo "parla con lei"

Fake news e giornalismo. Un incontro con Giuliana Sgrena

In foto: Giuliana Sgrena
Giuliana Sgrena
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
gio 13 mag 2021 14:10
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Prosegue domani, venerdì 14 maggio alle 18, il ciclo di incontri online “Parla con lei. Sapienza contro violenza”, promosso dal Coordinamento Donne Rimini. La giornalista Giuliana Sgrena, in dialogo con Oriana Maroni, presidente dell’Istituto storico di Rimini, presenta il suo libro “Manifesto per la verità. Donne, guerre, migranti e altre notizie manipolate”, Il Saggiatore, 2019. Introduce Vera Bessone. Prima dell’incontro è previsto il saluto di Emma Petitti, presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna.

Il giornalismo sta morendo perché ci sono le fake news o le fake news proliferano perché il giornalismo sta morendo?“, si chiede la Sgrena nell’introduzione al suo volume.

Sgrena sostiene che le fake news sono sempre esistite, anche se un tempo le si definiva bufale, pretesti, complotti ecc. Ma ciò che conta è che “ora la guerra mediatica – non solo nella versione digitale, ma anche con il supporto della carta stampata – ha altri obiettivi: si accanisce sul corpo delle donne e degli immigrati, bersagli privilegiati della propaganda sessista, misogina e razzista“. In questa deriva, una grossa responsabilità, secondo Giuliana Sgrena, è da attribuire alle nuove tecnologie e ai social network che potenziano la diffusione di fake news. “Purtroppo, se esistono le fake news vuol dire che esistono anche i “lettori fake” quelli che non leggono giornali e si limitano a scorrere il titolo di un post, quanto basta per identificarsi con un like e per aderire a una posizione priva di dubbi: il pensiero unico con un clic». Una via d’uscita ci sarebbe, “garantire un giornalismo di qualità ma è un’opzione che non viene tenuta in considerazione”.