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CRA, anziani e disabili. Il dott. De Carolis (geriatra): vaccinare i giovani

In foto: Dottor Stefano de Carolis su icaro tv
Dottor Stefano de Carolis su icaro tv
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 9 mar 2021 14:25 ~ ultimo agg. 10 mar 10:59
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L’emergenza sanitaria ha travolto come un uragano le case di cura che si sono trovate in balia della situazione senza uomini e mezzi. Il mondo degli anziani è a rischio e questo non deve essere accettato con sufficienza e rassegnazione. L’ausl Romagna si è dovuta riorganizzare in fretta portando alla luce delle criticità che aspettavano di essere risolte. Questa sera alle 20:40 su Icaro tv, canale 91, Tutta salute si parlerà dell’emergenza covid nelle case residenza per anziani non autosufficienti, teatro purtroppo durante la prima e la seconda ondata di focolai di contagio piuttosto importanti. Ospite in studio di lucia Renati il dottor Stefano de Carolis, Geriatra e attualmente dirigente medico presso l’Unità Operativa Anziani e disabili fisici e sensoriali dell’azienda USL di Rimini.

“Al momento – ha confermato il dottore alla trasmissione di Icaro tv – non ci sono focolai attivi. La priorità è continuare con le vaccinazioni, e procedere anche con i giovani in età scolare” – ha dichiarato De Carolis.

Alcuni dati:

Pur colpendo tutte le età, l’infezione da coronavirus ha i suoi effetti più severi sull’anziano. Le conseguenze sugli anziani infatti non si limitano alla elevatissima mortalità (quasi il 90% dei deceduti da Covid-19 ha più di 70 anni); ma la pandemia ha fatto emergere il concetto che è soprattutto l’anziano fragile ad essere ad alto rischio di disabilità funzionale, cognitiva e psico-sociale che rendono difficile un ritorno alla condizione precedente l’infezione. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità in merito all’epidemia da Covid-19 in Italia mostrano che le fasce d’età più colpite da mortalità sono quelle tra i 70 e i 90 anni, un dato confermato anche a livello globale dall’Oms. I dati dei decessi sono brutali nella loro crudeltà. A tutt’oggi si parla di più di 2,3 milioni di anziani morti per il Covid-19, la maggioranza dei quali ultrasettantacinquenni e la maggioranza di essi è deceduta negli istituti per anziani. I dati di alcuni paesi – ad esempio l’Italia – mostrano che la metà degli anziani vittime da Covid-19 viene dagli istituti e dalle Rsa, mentre solo un 24 per cento del totale dei decessi riguarda gli anziani che vivevano a casa. Insomma, il 50% delle morti è avvenuto tra i circa 300.000 ospiti di case di riposo ed RSA attive in Italia, mentre solo il 24% ha colpito i 7 milioni di anziani over 75 che vivono a casa.
Altro trema: Gli anziani non sono oggi preparati a sfruttare pienamente le tecnologie: in questo ambito importante è il ruolo dei caregiver e dei familiari che possono accompagnare ed aiutare l’anziano ad accostarsi alla tecnologia in modo costruttivo e attivo e non passivo. In Emilia-Romagna, sono già stati vaccinati quasi 90mila over 80, tra degenti delle CRA, assistiti a domicilio e cittadini di 85 anni e oltre. Da mercoledì toccherà ai disabili.